
In questi
giorni in cui vengono annunciate le
rappresentative regionali che prenderanno parte al 39° Giro della
Lunigiana, gli atleti laziali, i loro
direttori sportivi e i loro dirigenti devono ingoiare il boccone amaro della
“non partecipazione” a quello che è da sempre considerato uno degli
appuntamenti più importanti ed attesi della categoria juniores.
Un
appuntamento che ogni Comitato Regionale, ogni società, ogni direttore sportivo
e ogni ragazzo che svolgono attività nella categoria juniores cerchiano in
rosso sul calendario agonistico.
Un
appuntamento per il quale le squadre iniziano a lavorare da gennaio
programmando allenamenti e gare, un appuntamento per il quale società e
famiglie spendono soldi per portare i
ragazzi in ritiro in montagna durante l’estate per farli trovare al top della
condizione agonistica in questo periodo, un appuntamento che porta i ragazzi
alla ribalta internazionale e che può aprire loro le porte del ciclismo
professionistico.
Il problema
però è spiegare tutto questo ai Dirigenti del Comitato Regionale Lazio, perché
quando telefoni per chiedere chiarimenti sulla mancata partecipazione ti senti
rispondere: “e qual’ è il problema se un anno non andiamo?” e meschinamente ti
motivano la scelta con il mancato rendimento dei ragazzi.
Ma quello che
viene spontaneo chiedersi è come facciano a rendersi conto del rendimento dei
ragazzi se i responsabili della struttura tecnica regionale non visionano
neanche le gare che si svolgono sul territorio. Su sette gare fino ad oggi
disputate nel Lazio si è avuta la presenza della struttura tecnica regionale
solo a tre gare (24 marzo Memorial Falcone-Terracina (LT), 9 giugno Memorial
Nardoni-Campionato Regionale-Latina, 16 giugno Memorial Cingolani-Ciampino
(RM).
O forse
pensano che corridori come Alessio Magon, Michael Capati, Andrea Cacciotti,
Daniel Marcellusi (solo per citare quelli con il miglior rendimento) siano
tesserati in un’altra regione?
Peggio ancora
quando la scelta viene motivata dalla mancanza di fondi. Già perché questi
solerti Dirigenti forse pensano che i soldi vadano da soli a bussare alle porte
del Comitato Regionale e che non occorra invece adoperarsi nel miglior modo
possibile, magari coinvolgendo anche le società interessate, per reperire le
risorse che, si sa, in questo periodo non è facile trovare.
Niente di
tutto questo. Il silenzio e l’inerzia più assoluta.
Ecco che
allora lunedì mattina (26 agosto) le società preoccupate di questa “inerzia” da parte di coloro
che ne hanno il dovere istituzionale,
si mettono in moto, contattano direttamente gli organizzatori del Giro i quali
sono ancora disponibili ad accettare l’iscrizione e in 24 ore si assicurano,
gratuitamente, ammiraglia, camper, massaggiatore e meccanico nonché la disponibilità finanziaria di
un’azienda che copre le spese vive della trasferta.
Martedì
mattina, di nuovo al telefono con il Presidente Antonio Pirone: ”Presidente
abbiamo tutto, il Comitato Regionale non deve spendere un euro, ci dia la
possibilità di partecipare, faccia l’iscrizione, per favore”.
La risposta del
Presidente: ”Vi ringraziamo dell’interessamento, ci teniamo che i ragazzi
facciano attività, ma per quest’anno abbiamo deciso così!”