Sagan, la maglia verde e una fuga che non è andata

TOUR DE FRANCE | 15/07/2013 | 09:19
L'arrivo sul Mont Ventoux (tappa 15, partenza da Givors, 242 km) non poteva essere certo un obiettivo per Peter Sagan, ma i punti del traguardo intermedio sì. Il campione slovacco della Cannondale Pro Cycling si è così inventato una fuga al km 30 insieme ad altri nove corridori con il solo pensiero di fare bottino pieno  allo sprint. Così è stato, ma al traguardo Sagan non era al cento per cento soddisfatto.
"Bene i punti intermedi ma pensavo, e speravo, che alla fuga fosse lasciato più spazio per arrivare ad inizio salita con un buon vantaggio e giocarmi altri punti al traguardo" ha affermato Sagan. "Purtroppo così non è stato. Eravamo un gruppo  assortito, ma qualche squadra era rimasta fuori e si è spremuta per tenerci a tiro. Questo ha reso la tappa ancora più difficile. Un pensiero sulla salita finale? Mitica e veramente difficile, contento che oggi c'è riposo e posso recuperare".
Il commento che ha riportato il buon umore a Sagan è dedicato al suo marchio di  fabbrica, la "wheelie", regalata ai tifosi ai piedi del salita per il Mont Ventoux quando il gruppo lo stava riprendendo: "Ho sempre detto che il ciclismo è passione e divertimento, per chi lo pratica e chi lo guarda. Quando ho capito che non c'era speranza per la fuga ho mollato in attesa del gruppo. Il pubblico mi incitava e  applaudiva: non potevo non fare qualcosa per loro".
In attesa che il Tour riparta dopo il giorno di riposo, Sagan può godersi un vantaggio consolidato nella classifica a punti. Con quelli conquistati oggi è primo con 377, 99 più di Cavendish e 154 più di Greipel.
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