I settant'anni di Carmine Preziosi

RICORRENZE | 09/07/2013 | 09:24
Ha compiuto settant’anni l' 8 luglio Carmine Preziosi, il campione ciclista irpino, di Sant' Angelo all'Esca. 70 anni, ed una vicenda di esistenza speciale e di vittorie singolari, la sua. Trapiantato in Belgio, a Charleroi, per motivi di lavoro della famiglia, con il padre minatore, Preziosi, un ragazzo brevilineo dal fisico robusto, aveva provato diversi mestieri, prima di provare il ciclismo. E trovare sulle due ruote, in quell'Eden metafisico per la bici che è il Belgio, il suo destino. Una ottantina di vittorie nelle categorie minori furono il viatico per il passaggio al professionismo, era il '63, nella francese Pelforth-Sauvage.
Un percorso, curiosamente, già tracciato da un altro irpino emigrato in Belgio, Francesco Miele, di Cervinara: stessa maglia Pelforth... Preziosi cominciò a vincere così da giovane, ad appena 20 anni, in traguardi che poco dicono pure alla nostra atavica passione ciclistica: Puteaux, una tappa del Circuito delle Fiandre... Ma nel '64 si presentò perentoriamente all' attenzione degli sportivi italiani, e non,
con il secondo posto al Giro di Lombardia, alle spalle di Gianni Motta.
E nel 1965, l'anno dopo, avrebbe ottenuto quel suo più importante trionfo, che gli assicura un primato ineguagliabile, buono a vita ed oltre, per  il ciclismo tricolore. Preziosi si aggiudicò infatti, primo italiano nella storia, la Liegi-Bastogne-Liegi, la più antica classica in linea del calendario mondiale. Primo, lui un emigrato, quasi un oriundo, quasi per riscatto, davanti ad una figura allora di ben altro carisma, ben altra suggestione nazional-popolare, quale Vittorio Adorni. Primo, ed in uno sprint per male, o per malizia, o per sagacia, ancora da raccontare, come fa garbatamente Adorni...
«Cosa vuoi, resta uno sprint per me irregolare, che mi fa ancora male al
pensiero, io ero entrato in testa sul velodromo di Rocourt, tranquillo, perchè pioveva e rimontare con la pioggia è un problema... E difatti alle mie spalle ci fu una caduta che mandò in terra buona parte del gruppetto al comando... E Preziosi, un tipetto veloce, forte, niente da dire su questo, mi affiancò venendo da dietro, si appoggiò a me, lui disse per non cadere, e con quello slancio se ne andò a vincere, io secondo...», Carmine Preziosi da Sant' Angelo all' Esca, il campano di buona ventura, vinceva in fronte al mitico Vittorio Adorni, l'elegante capitano della 'Salvarani'.
«Anche la giuria rilevò l’infrazione, come precisa Adorni, 'ma lo multarono soltanto...». In fondo, aveva vinto un italiano del Belgio.
E va bene così, Preziosi entrò di diritto nella epica, e nella memoria polemica, del ciclismo. Nel biennio successivo, dopo siffatto exploit, fu ingaggiato da squadre italiane, nel '66 la 'Bianchi' e nel '67 la 'Molteni'. vincendo fra l'altro il Giro dell' Emilia '66 - «sai, quel giorno si arrivava a Baganzola, proprio davanti allo stabilimento della mia 'Salvarani', e ti va a vincere ancora lui...», sorride ancora Adorni - ed il Giro del Belgio '67.
Ritornato in Belgio, gli anni successivi furono per Preziosi un pellegrinaggio di maglie incolori: Frimatic, Goldor, Mann, Watneys... Fino allo stop nel '73. Ultimo successo, su un totale di 17 vittorie, il Gran Premio del Frejus, 1968.
A Sant'Angelo all'Esca, ci hanno raccontato l'amico di allora Tonino De Musis ed il cugino maggiore, Vincenzo Rosato, un affabile professore di Italiano e Latino in pensione, Preziosi da quarant'anni o giù di lì non torna. Anche se sui siti lo si annovera, a ragione, come il suo più celebre cittadino, in tandem con il filosofo Paolo Raffaele Troiano.
Non è più tornato, da una vita o giù di lì, a Sant'Angelo all'Esca, il suo paese del silenzio, Preziosi. Peccato. Meriterà ancora un  applauso almeno virtuale.
E ci è parso più che giusto, per i suoi settanta anni, non lasciarlo solo negli almanacchi con il ricordo della 'Liegi' 1965. Pioveva, piove sempre in Belgio, quel pomeriggio, a Rocourt. Sotto il sole della sua giovinezza.
 
Gian Paolo PORRECA
da 'Il Mattino', ed. Avellino, 6 luglio 2013
Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Il tema del potere economico dei team e della sostenibilità del sistema ciclismo è sempre un tema molto dibattuto: ne ha scritto il direttore Stagi nel suo editoriale pubblicato su tuttoBICI di ottobre, e sulle pagine di tuttobiciweb avete potuto...


Al Giro d’Italia le sale-stampa – primi anni Duemila – erano scuole elementari e medie, municipi e misericordie, palazzetti dello sport evacuati dalle abituali attività e trasformati in accampamenti per giornalisti e bivacchi per fotografi, attrezzati con stampanti e fotocopie,...


I tre anni nell’incubatore della VF Bardiani hanno dato i loro frutti. Matteo Scalco ha ventun anni e un bel bagaglio di esperienza in corse di spessore, ora è il momento di spiccare il volo. Passato direttamente dagli juniores a...


Umido o asciutto? Eccoli qui, i due estremi che vi fanno tremare quando pianificate la vostra uscita quotidiana e non sapete come vestirvi. Castelli nel giro di poche settimane ha presentato due giacche che hanno tutto quello che serve per rivoluzionare il...


Dopo il notiziario di Paolo Broggi, non perdetevi il quarto d'ora di chiacchierata tra il nostro Federico Guido e il campione italiano Filippo Conca: metà intervista sul momento vissuto dal lariano della Jayco AlUla, la seconda metà sull'evoluzione del ciclismo...


Il 2025 di Alessandro Romele non è andato come il corridore dela XDS Astana sperava. Non per colpa sua ma per quella maledetta caduta durante il campionato italiano su strada a Gorizia in Friuli in cui Romele riportò escoriazioni e...


Dopo 10 anni il Giro d’Italia ritorna a Cassano d’Adda (Milano). Lo anticipa Alessandro Brambilla su Tuttosport in edicola oggi: nell’edizione 2026 del Giro la tappa del 27 maggio partirà da Cassano d’Adda. Il castello di Cassano farà da sfondo ai...


Il nuovo Codice della Strada interviene sull’utilizzo delle piste ciclabili, ma lo fa in modo discutibile, introducendo nuove regole che finiscono, paradossalmente, per peggiorare la tutela dei ciclisti. La “riga bianca” che dovrebbe proteggerli non è più un confine sicuro:...


Circa un mese fa in terra africana assistevamo ad una delle più grandi sorprese del ciclismo femminile degli ultimi anni. La canadese Magdeleine Vallieres vinceva il titolo mondiale in linea da totale outsider battendo non solo le atlete favorite, ma...


Il mondo del ciclismo bergamasco è in lutto per la scomparsa, avvenuta nei giorni scorsi, di Fausto Carrara. Primogenito di Gianni e Tonina Carrara, Fausto aveva ereditato dal padre la grande passione per il ciclismo, impegnandosi dapprima nella S.C.Leffe e, soprattutto,...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024