TOUR DE FRANCE | 30/06/2013 | 16:14 È nell'aria. È da giorni che se ne parla e questa mattina ne ha parlato direttamente il numero uno del ciclismo mondiale, Pat Mc Quaid. «La vittoria
al Tour del 1998 di Marco Pantani? Potrebbe essere cancellato dall'albo
d'oro qualora il suo nome dovesse comparire nella lista dei ciclisti
che in quell'edizione hanno fatto uso di doping. E' una cosa che
possiamo considerare, sì».
Pat McQuaid l'ha detto in un'intervista
pubblicata questa mattina da «L'Equipe». Il 18 luglio, una Commissione del Senato
francese pubblicherà un elenco sulla base di un'analisi fatta a
posteriori sui campioni di urina prelevati ai corridori in quell'anno.
Un elenco che i corridori hanno chiesto di posticipare, invano.
Mi pare che nel 1998, cui si riferisce questa notizia su Pantani, per i prelievi fatti sui corridori per il controllo medico nessuno avesse autorizzato la conservazione di tali campioni nella forma in cui oggi viene rilevata: ossia che quei campioni potessero poi essere utilizzati abbinandoli ai nomi degli stessi atleti.
Questo è puro terrorismo e McQuaid solo per non aver sollevato alcuna obiezione ed aver acconsentito ad una tale possibilità dovrebbe dimettersi oggi stesso da Presidente dell’UCI.
Non si scandalizza che la magistratura spagnola disponga la distruzione di molte sacche di sangue di diversi atleti e, poi, siccome è in Francia del paese di comanda veramente l’UCI, non difende il suo sport.
Se la pensa così veramente dovrebbe avere il coraggio di cancellare come UCI tutti gli albi d’oro di tutte le corse (Mondiali UCI inclusi) dal 1992 ad oggi: almeno la finirebbero di parlare del ciclismo.
I corridori devono intervenire contro questa strumentalizzazione, perché ne va dei loro diritti di cittadini.
Non debbono permettere a nessuno di criminalizzare in questo modo il loro lavoro: in nessun altra lavoro é consentita una tale procedura.
E comunque chiedo al presidente dell'UCI che differenza esista fra il doping amministrativo, cui ricorre abitualmente e, quello che fanno gli atleti. Ma lei anche se in quello amministrativo è stato più volte giudicato positivo, non ha mai fatto un solo giorno di squalifica….
Comunque la sua sensibilità non è degna di quella di un elefante: é più gentile e sensibile l'elefante.
La legge è uguale per tutti.
30 giugno 2013 16:54teos
Infatti Riis, cui Tour vinto nel 96 è già stato acclarato che fu vinto grazie a dosi massicce di doping, ha ancora la Maglia Gialla, salva grazie ad una prescrizione che non si capisce perché abbia salvato solo lui. McQuaid ci faccia il piacere, SE NE VADA DOVE LE COMPETE (ovvero quantomeno lontano da questo sport)!!
caro pat
30 giugno 2013 19:41AERRE56
caro pat, il tour a marco non lo toglierà nessuno, men che meno lei, che non mi risulta abbia raggiunto l'immortalità.
Allora ....
30 giugno 2013 19:41gianca1960
Io direi a questo punto di squalificare a vita con impossibilita di avvicinarsi al ciclismo , proprio Mc Quaid , almeno non dovremo più sentire queste c........!!!!
Le ultime parole di un satrapo
30 giugno 2013 20:23ruotone
Forse ciò che dice il Patta irlandese non andrebbe più ascoltato ed analizzato (semmai dallo psicoanalista).
E' un uomo ciclisticamente morto, che speriamo di poter dimenticare al più presto.
Sono ormai gli ultimi fiuochi di questo corrotto che ha distrutto questo sport con le sua falsità, i suoi sporchi affari e i suoi squallidi conflitti d'interesse.
Solo Di Rocco può appoggiare la ricandidatura di questo personaggio.
Speriamo che Cookson facci piazza pulita e che realizzi anche solo la metà di quello che ha fatto con la sua federazione. La patta irlandese sarà solo un triste lontano ricordo come il suo mentore Hein Verbrutten Figuren.
NON E' IN PRESCRIZIONE
30 giugno 2013 22:55ewiwa
E' lei che ci deve spiegare perché ha preso 100.000 dollari da Armstrong quale contributo alla lotta al doping (Le ricordo come ha vinto l'americano e lei dove era?)...altro che parlare di Pantani
Premetto quanto
1 luglio 2013 08:48achille
Premettendo che negli anni in questione esistevano altri tipi di controllo con altri regolamenti, vedi il limite dei 50, anche se tali pratiche rimanevano vietate.
Ai controlli che venivano effettuati si faceva compilare un modulo in 4/5 copie, in cui la prima rimaneva agli ispettori, la seconda all’atleta, la terza per un eventuale controanalisi ed una pagina gialla anonima in cui non appariva il nominativo del corridore ma era solamente impresso il codice identificativo dei campioni A e B, e che indirettamente poi si sarebbe anche potuto ricondurre ad un nominativo. Tali controlli avevano il solo fine per la ricerca, non potevano avere validità retroattiva ne tanto meno nominale. Pertanto il tutto doveva rimanere assolutamente anonimo e al fine della ricerca. Mi chiedo come possa l’UCI azzardare a rendere pubblica una lista con dei nominativi sulle basi di analisi che dovevano rimanere anonime.
Se lo dovessero fare esiste una legge civile e non sportiva che si chiama legge sulla privacy alla quale facevano riferimento i controlli in questione e all’UCI forse sfuggono alcuni particolari……..
robe da matti....
1 luglio 2013 09:33cimo
a questo punto allora dovrebbero cancellare almeno gli ultimi 20 anni di ordini di arrivo....
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