La fiction «Gino Bartali»? Un atto d'amore

| 21/03/2006 | 00:00
''Ci voleva un film su Bartali per rendere giustizia a mio padre''. Parla cosi', in un'intervista esclusiva a 'Tv Sorrisi e Canzoni', Faustino Coppi, il cinquantenne figlio del Campionissimo, commentando la fiction «Gino Bartali-L'intramontabile» con la regia di Alberto Negrin e con Pierfrancesco Favino (Bartali) e Simone Gandolfo (Coppi) che Raiuno mandera' in onda domenica 26 e lunedi' 27 marzo. Commossi Adriana e Andrea Bartali: ''E' un film molto bello. Negrin e Favino hanno fatto un lavoro straordinario. L'attore non assomiglia molto a Gino - aggiunge Adriana - per esempio la cicatrice sul naso che si ruppe cadendo dalla bicicletta era diversa; ma lo ricorda tanto nel fisico, nel modo in cui si muove e anche nelle cose che dice e nella passione che ha messo sui pedali. Ci siamo incontrati un giorno sul set, mi e' piaciuto molto e visto cosi', vestito da ciclista degli Anni Trenta mi ha ricordato tanto Gino. Mi sono emozionata''. ''Questo si' che e' un film su un grande atleta, su un grande uomo che ha duellato lealmente con mio padre e che di mio padre ha sempre avuto un grande rispetto'', dice Faustino Coppi secondo il quale la fiction su Bartali riscatta quella che nel 1995 Alberto Sironi giro' su suo padre («Il Grande Fausto» con Sergio Castellitto su Raiuno). ''Quella - sottolinea - fu un'occasione persa. La cosa che non mi piacque affatto fu come descrissero il carattere di mio padre: troppo irascibile, tormentato, bizzoso, quasi schizofrenico''. Quanto a Bartali, per il figlio di Coppi ''ne esce bene, come e' giusto che sia. Io ho conosciuto meglio Bartali di mio padre. Quando papa' mori', non avevo neppure 5 anni, e quello che mi e' rimasto nel cuore e nella mente sono solo delle sensazioni, dei sogni. Da questo film Gino esce come e' giusto che esca. Ma la cosa bella e' che hanno reso giustizia anche a mio padre''. E ancor piu' convinto Faustino Coppi e' dell'interpretazione che l'attore Simone Gandolfo da' del papa': ''L'ho trovato anche molto somigliante, e certo piu' gradevole di Sergio Castellitto che interpreto' papa' ne “Il Grande Fausto” e che aveva una sola espressione: triste''. Inevitabilmente il discorso cade sulla Dama Bianca, Giulia Occhini, sua madre, la donna che Coppi, gia' sposato, amo' attirandosi le critiche dell'Italia benpensante di allora: ''Posso comprendere - dice - lo sdegno dell'Italia degli anni Cinquanta ma francamente non capisco per quale ragione, ancora oggi, mia madre debba essere considerata una poco di buono''. Resta irrisolto il dilemma che dal 1952 divide l'Italia ciclistica: fu Gino Bartali o Fausto Coppi a passare la borraccia, scena immortalata da una famosa fotografia scattata al Tour de France? Non ha dubbi Faustino: ''Fu papa' a passarla a Bartali. Ho la foto in casa, la vedo ogni giorno: papa' ha i portaborracce vuoti. Una borraccia e' nella sua mano sinistra e con la destra porge l'altra a Bartali. Nel film, invece, e' Bartali a passarla a Fausto''. Convinto anche Andrea Bartali: ''Fu papa' a passarla a Fausto, era una bottiglia che gli aveva allungato una donna lungo la strada. Ma non importa, sa quante se ne saranno passate in corsa. Sui pedali erano rivali, ma si rispettavano e giu' dalla bicicletta erano grandi amici''.  
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