DOPING | 07/06/2013 | 11:58 «Preparatore atletico, consulente sportivo e procuratore di atleti professionisti e dilettanti. Ciclista professionista per 15 stagioni. Dottore in Scienze Politiche, giornalista e scrittore per la Casa Editrice Giunti.Co-autore, insieme al dott. Fabrizio Duranti, di libri editi da Sperling & Kupfer».
Il curriculum è quello di Paolo Alberati, 40 anni. Che è incappato nelle maglie dell’antidoping (CASELLARIO SANZIONATI del sito della Federciclismo (http://www.federciclismo.it/giustizia/cdfn.asp) e attualmente è sottoposto a provvedimento di sospensione cautelare fino al 2 agosto, in attesa di giudizio, a causa di una positività ad un prodotto a restrizione d’uso.
Amaro il commento del presidente federale Renato Di Rocco, raggiunto al telefono da tuttobiciweb quando era in viaggio per Merano: «Mi rincresce essere costretto a commentare un fatto come questo, relativo ad un personaggio che occupa un ruolo di riferimento per giovani corridori, ma non è la prima volta che accade, l’avevo fatto presente anche a Giancarlo Brocci, con il quale Alberati collabora da anni, ma le mie parole evidentemente non sono state ascoltate».
Non mi risulta che Alberati abbia fatto 15 stagioni da professionista. Comunque dopo l'ultima sul Monossido si può sentire anche questa....
che cos'è?
7 giugno 2013 15:01gianni
Prodotto a restrizione d'uso: sarebbe utile essere più precisi sia sul prodotto sia sulle circostanze. E ancora: Alberati partecipa ancora a competizioni? Quali?
saluti
gianni cometti
wait a moment
7 giugno 2013 16:39tizicchio
Cosciente di farmi insultare dai blogger più focosi...
Aspetto un attimo, visto non c'è scritto Epo o simili...
x farmi un idea vorrei sapere cosa il prodotto a restrizione d'uso... Xche in ogni caso è una leggerezza, se aveva la prescrizione medica non ci sarebbe stato problema, e in questo mondo credete sia un problema farsi far una ricetta x una pomata o un areosol o simili......
Io non mi stupirei più di tanto, ricercando di qua e di là...si trovano..
7 giugno 2013 17:11Fra74
DURANTE IL GIRO DI ROMANDIA E IL GIRO DEL TRENTINO I PRELIEVI DI SANGUE SUL CAMPIONE TOSCANO SUBITO LICENZIATO DALLA COFIDIS
Ciclismo senza pace, i test incastrano Casagrande e altri quattro italiani
Durante il Giro di Romandia e il Giro del Trentino i prelievi di sangue sul campione toscano subito licenziato dalla Cofidis Ciclismo senza pace, i test incastrano Casagrande e altri quattro italiani PARIGI - Lo scandalo doping legato al ciclismo sembra non finire mai. Il Tour de France dei veleni e' dietro l'angolo, ma questa volta la scure del controllo positivo piomba come una mannaia su Francesco Casagrande, n.5 del mondo, sesto al Tour '97, fresco vincitore della Classica di San Sebastian. Il corridore azzurro e' infatti risultato positivo a due controlli antidoping effettuati nei mesi scorsi durante il Giro del Trentino e il Giro di Romandia. Verificata la positivita' ai test, l'Uci (Unione ciclistica internazionale) aveva consigliato a Casagrande di sottoporsi a un esame endocrinologico all'Istituto di Biochimica di Colonia. L'esame, eseguito il 29 e il 30 giugno, aveva confermato i risultati delle prime analisi. La Cofidis, la squadra francese alla quale l'azzurro appartiene, non specifica quale tipo di sostanza proibita abbia "incastrato" Casagrande. "Se la Federazione comminera' sanzioni contro di lui, Casagrande sara' immediatamente espulso dal team", recita un comunicato. Ma il procedimento che potrebbe portare a una sospensione, affidato alla Federciclismo italiana, richiedera' diverse settimane. "All'inizio della stagione diciamo a tutti i nostri corridori - ha fatto sapere un portavoce della Cofidis, alla quale il toscano e' legato da un biennale - che il nostro team deve incarnare i valori della lealta' e della correttezza". Se l'italiano ha sbagliato paghera' con il licenziamento. Proprio sabato scorso Casagrande aveva colto il risultato piu' importante della carriera: imponendosi a San Sebastian a una settimana dalla fantastica crono che aveva regalato a Marco Pantani la vittoria al Tour, il corridore italiano aveva confermato il glorioso momento di Pedale Azzurro. Nel giorno in cui i dirigenti dell'Uci e una delegazione di otto corridori (i francesi Jalabert, Leblanc, Heulot; gli svizzeri Richard e Rominger; i belgi Bruynel e Tchmil; l'italiano Fondriest) si mettevano d'accordo in un meeting a Losanna sul principio di rafforzare la lotta al doping (abbassando il limite di ematocrito, creando una "carta etica", esaminando la possibilita' di controlli incrociati del sangue e delle urine), ecco scoppiare l'ennesimo caso di una stagione maledetta. Sempre ieri, al Giro del Portogallo, inoltre, quattro corridori italiani della Mobilvetta erano stati espulsi dalla corsa dopo un controllo antidoping. Paolo Alberati, Graziano Recinella, Mario Monzoni e Renzo Ragnetti si sono visti riscontrare dai test realizzati dall'Unione ciclistica internazionale un livello anormale di globuli rossi nel sangue. "I quattro - ha detto il portavoce dell'organizzazione del Giro del Portogallo, Armando Santiago - sono sospettati di avere fatto uso della sostanza proibita Epo".
Pagina 7
(12 agosto 1998) - Corriere della Sera - FONTE CORRERE DELLA SERA -
Francesco Conti-Jesi (AN).
Andiamoci piano.
7 giugno 2013 21:34Bastiano
Guardate che stiamo parlando di un prodotto a semplice restrizione e nella categoria ci sono pomate e spray, il cui beneficio atletico è praticamente pari allo zero.
Di Rocco, come sembre si para il sed.re ma, stiamo parlando del nulla!!!!
Il doping è tutt'altra roba!
X Bastiano.....
11 giugno 2013 19:13ciba
Ma per favore...!!!!! questo spray è legale o no??? se avessero trovato un CORRIDORE VERO, prenderebbe 2 anni,quindi........ sono sempre le solite pomatine o spray innocui.....
Poi volevo precisare che prof non è stato per 15 anni, ma per 3, e poi squalificato per ematocrito fuori dalla norma............ ma era solo uno spray ....! a lui ci vorrebbe un TUTOR !!!!!! BIO!!!!!
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