Vediamo di usare il cervello e soprattutto nome e cognome

APPROFONDIMENTI | 04/06/2013 | 10:37
Non ne avevo molta voglia, ma vedo che è il momento di tornare a ricordare alcune cose basilari ai nostri blogger. La prima, la più importante è sempre la stessa: vediamo di usare il buonsenso e soprattutto assumiamoci tutti, nessuno escluso, le proprie responsabilità, apponendo ad ogni commento il proprio nome e cognome.

Saperla lunga, predicare, avanzare dubbi e accuse e poi celarsi dietro un nickname è cosa da vigliacchi, per non dire da autentici farabutti. Questo non è un sito clandestino, ha un direttore iscritto all’albo dei giornalisti professionisti e il sito è registrato al tribunale di Milano. Quindi, ricordatevi che ad ogni vostra azione corrisponde una reazione. Chi offende ne risponderà nelle sedi opportune.

Infine, per quanti si sono esibiti con i loro ragionamenti sulla posizione di Rcs Sport o di Michele Acquarone in merito alla vicenda Santambrogio, ci tengo a precisare a tutti una cosa. Nel gruppo, fin da Napoli, i corridori, i team-manager, i meccanici, i massaggiatori parlavano di corridori che andavano troppo forte. In modo particolare sul banco degli imputati c’era Mauro Santambrogio. Luca Scinto lo sapeva e, difatti, era parecchio irritato per queste voci che correvano da un albergo all’altro, da una tappa all’altra, da un traguardo ad un altro ancora. In tutti i modi cercava di difendere il proprio atleta e in tutti i modi ha cercato – dice lui – di fare chiarezza con Mauro. Nessuno di noi, giornalisti, organizzatori, giudici di gara, direttori di corsa e chi volete voi, può fare nulla senza che ci siano delle prove provate: dei referti di laboratorio. Il chiacchiericcio – e quello su Santambrogio era voce di popolo – vale per quello che vale. Acquarone nulla poteva fare se non quello che ha fatto: andare a parlare con Luca Scinto. Capire come era la situazione. Raccomandarsi con lui e con la squadra di non fare scherzi. Poi sono arrivati i controlli, e la prova provata che quelle voci erano parole di verità. Quindi, quando parlate di giornalisti o di organizzatori che sanno ma non dicono, vediamo di collegare il cervello: se vi riesce.

Mi spiace avervi tediato ancora una volta con pistolotti banali e di elementare educazione e buon senso, ma alcuni dei nostri amici sicuramente zucconi (rigorosamente senza virgolette perché sono realmente degli zucconi), faticano a comprendere anche le barzellette più infantili.

Pier Augusto Stagi, direttore di tuttoBICI e tuttobiciweb.it
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COMMENTI
Mah
4 giugno 2013 11:43 maverick63
Ha ragione direttore, penso che giornalisti e organizzatori potessero avere dubbi ma non certezze, nutro qualche dubbio in più nei confronti delle persone che gravitano nell'orbita di questi team, faccio un passo indietro di qualche anno senza fare nomi, com'è possibille che queste persone non si pongano degli interrogativi nel momento in cui un proprio corridore di colpo comincia a vincere tappe al giro a raffica e comunque tutta la squadra fornisce prestazioni esagerate.
Santo cielo si dice che i corridori siano come dei figli per i DS, ma se mia figlia che pratica judo e di colpo si mette a vincere molte delle gare a cui partecipa io come minimo la faccio sedere ad un tavolo e voglio capire, loro no !!! tutto normale.
Considerazione personalissima, spero che per quest'anno sia finita quì, anche se ci sono un paio di corridori che a questo giro sono andati molto ma molto forte.

Ruggero Sanvito

BRAVO DIRETTORE ...... FINALMENTE
4 giugno 2013 11:51 specialized
vedo che i fenomeni (rigorosamente anonimi) della tastiera non sono così solleciti a commentare quanto finalmente scritto dal direttore!!!! stefano rossi

tempi lunghi
4 giugno 2013 11:57 paree
Ma secondo te è giusto che i risultati delle analisi sia per Di Luca che per Santambrogio arrivino dopo un mese dal prelievo e tengano in corsa 2 corridori dopati per tutto il Giro?Con conseguente condizionamento della corsa? Mi sembra che al Tour dopo una settimana dai prelievi si abbia l'esito......

4 giugno 2013 12:04 foxmulder
Penso che se fosse obbligatoria l'esposizione della propria identità il blog avrebbe meno di un terzo del traffico che ha, con relativo impatto negativo su vendita degli spazi pubblicitari e quant'altro.
A scanso di equivoci: il nome l'ho messo solo quando il messaggio che dovevo inserire poteva, a mio giudizio, dare adito a prese di responsabilità e non l'ho messo quando ritenevo i messaggi "innocui". Penso che continuerò a comportarmi in questo modo nonostante l'"invito" del direttore.
Se uno vuole proprio sapere basta fare un cerca su Google con site:www.tuttobiciweb.it

cervello e proprio nome
4 giugno 2013 12:16 Romario
Cervello
usarlo é difficile ed é un optional! Ma qualcuno vuole spiegarci alcuni punti?
Di Luca: esame 5 giorni prima del Giro, esito a due tappe dalla fine
Santambrogio: esame alla 1a tappa, esito una settimana dopo la fine del giro
il russo chiaccherato: esame non si sa quando, risultati altrettanto
altri chiaccherati?: non si sa nulla
Ma questo sistema é serio?
E poi perchè parlano gli organizzatori?: anomalia del ciclismo!

Proprio nome
Sui blog possono scrivere tanti famosi (celati con il nickname), quindi é corretto che tanti sconosciuti usino il nickname. Per questo ultimi cambia poco usare il proprio nome o il nick: sconosiuti restano!

Stagi,mi faccia capire
4 giugno 2013 14:23 pickett
Io posso capire che qualcuno dei bloggers,magari un po' avanti con gli anni,si dimentichi di aver dovuto dare nome e cognome,al momento di registrarsi,e periodicamente tiri fuori la menata dei vigliacchi che si nascondono dietro il nick,etc,etc.Ma Stagi,che di questo blog é il boss,non lo ricorda neppure lui?Rob de matt!

non sarebbe un blog
4 giugno 2013 14:57 AERRE56
credo che uno dei principali elementi legati al successo di un blog sia proprio il restare anonimo, facendo magari schermaglie con un amico, o con quello dell'ufficio di fianco, o col tuo vecchio compagno di squadra, ecc. certo che non è corretto trascendere, ma per chi lo fa, come segnala pickett, lo fa a suo rischio e pericolo in quanto in ogni momento è possibile risalire alla vera identità. allora non snaturiamo i blog e facciamo pagare chi sbaglia. come? anche senza chiamare in campo la giustizia. mi rifaccio al doping: nel dubbio li mandiamo a casa tutti?

opplà.

Chiariamoci
4 giugno 2013 15:00 teos
Nome e cognome (assolutissimamente veri) gli ho forniti al momento della registrazione e non vedo motivo per scriverli ogni volta visto che qualora mi beccassi una denuncia sarebbe chi gestisce TWB.it a dover fornire le generalità alla Polizia Postale e non terzi, e come detto TWB.it ha le mie generalità. Che poi che io mi firmi al termine di ogni intervento cosa abbiamo risolto? Me lo spiegate per cortesia? Volendo non mi potreste neanche rintracciare sui social network visto che non ci sono.. Nessun sito al mondo obbliga i propri internauti a firmarsi con nome e cognome, menchemeno i siti di RCS, il cui operato alquanto oggettivamente discutibile non si capisce perchè debba essere difeso a spada tratta dal direttore Stagi. Sono andato a rileggere gli interventi e mi sembra esprimano solo richieste di chiarimenti per prese di posizione tutt'altro che chiare. Il ciclismo siamo noi appassionati o no? Siamo noi che mandiamo ancora avanti la baracca comprando riviste, giornali, frequentando siti internet, comprando prodotti di qualche sponsor che ha ancora il coraggio e la voglia di investire in questo sport o no? Possiamo allora chiedere perchè i dopati, a differenza ad es. del Tour, escono sempre fuori a cose fatte quando (parole di Scinto!!) in gruppo si sapeva da Napoli che c'era gente poco pulita (e nessuno ne ha mai parlato tra i media!!) o no? O dobbiamo essere per questo tutta gente col cervello scollegato?
Quanto alle offese o alle accuse gratuite concordo invece che si debba contare fino a 100 prima di tirare in ballo e/o accusare persone senza allegare prove provate di quanto detto, ma obiettivamente lo si può fare benissimo anche senza firma in calce.. Se poi qualcuno ci illustra gentilmente anche il limite entro il quale è possibile esprimere dubbi e sospetti (senza oltrepassare quello della calunnia e dell'offesa chiaramente) forse farebbe una cosa gradita a tutti coloro che scrivono.

Se poi vogliamo fare dell'obbligo di firma (manco fossimo delinquenti..) un mantra del sito, benissimo.. Io vi saluto.

Firmato Tizio Qualunque (non è il mio nome ma tanto che cambia?!)

P.S. Ma è possibile evitare il refresh in automatico della pagina, onde scrivere più volte il proprio pensiero previa cancellazione di quanto già scritto? Grazie.

Quante risate....
4 giugno 2013 15:20 vanny
I giornalisti che non scrivono senza prove certe....?! Bella questa!!!! Ma fatemi il piacere....è il vostro lavoro CREARE notizie scrivendo in modo "furbesco" e alle volte non conoscendo tutti i fatti!!!! Quindi sul blog anche se non iscritti all'albo tutti hanno il diritto di scrivere i propri pensieri basta poi assumersi le proprie responsabilità!!!! Se non vi piace chiudetelo!!!!

Dott. Stagi,
4 giugno 2013 15:33 Fra74
quello che Lei scrive è corretto, giusto, sensato, si deve avere la FORZA e la CONSAPEVOLEZZA di rispondere delle proprie azioni e dei propri scritti, però, mi permetto di farLe presente questo fatto, forse l'ho già fatto in passato, ma il sottoscritto si è visto recapitare un messaggio nella propria posta elettronica da parte di un utente, senza fare nomi e cognomi, che, risentito di un mio scritto, ha ben pensato di scrivermi in privato nella mia casella di posta elettronica: ora, due ipotesi mi vengono in mente, o qualcuno della Vostra redazione gliel'ha fornita(dato che quando mi sono iscritto nel blog Vi ho fornito la mia posta elettronica) oppure questo utente è stato un mago a trovarla. Ben inteso, sono solo supposizioni, però le scrivo e mi sottoscrivo.
Francesco Conti-Jesi (AN).

P.S.: Ho ancora quel messaggio salvato se desidera leggerLo.

Francesco Conti-Jesi (AN).

per teos
4 giugno 2013 15:36 achille
Se non erro tutte le mail che state inviando, le connessioni o quantalto passano tutte attraverso dei server e delle postazioni su cui si appoggia la vostra linea dati. Sono codificate e rintracciabilissime. Il nome e cognole in caso di denuncia ve lo prtete sia risparmiare che evitare.....almeno che non siate persone che scrivete perennemente da un internet point. Pertanto usate nuovamente il cervello prima di lasciare dichiarazioni.

Coerenza e memoria (merci rare)
4 giugno 2013 16:18 Bartoli64
Non starò qui a prendere le difese di blogger che lanciano il sasso e poi nascondono la mano senza citare almeno uno straccio di “fonte” su quanto affermano, e nemmeno a lodare l’articolo del Dr. Stagi che, sia pur richiamando i blogger della sua testata ad una maggior correttezza, oggi chiede che in calce ai post si inserisca nome e cognome.

Purtroppo il Dr. Stagi continua a cadere dal pero e oggi, chissà poi perché, ignora che il firmarsi con un semplice nickname è sacrosanta facoltà prevista in tutti i blog. Ma tant’è…

In passato (ed è bene ricordarlo perché la gente dimentica in fretta e molto facilmente), è successo che si siano lanciate accuse verso un noto Team Manager il quale, sentendosi diffamato per i contenuti di un post, chiese alla Direzione di Tuttobiciweb.it le generalità del blogger responsabile.

Tutto questo per dire che la testata (come previsto dall’attuale normativa) è in possesso di tutte le generalità dei suoi blogger le quali - dietro richiesta della Magistratura o degli Organi di Polizia - possono essere fornite in presenza di reati come, ad esempio, la diffamazione e la calunnia.

Il Dr. Stagi, però, potrebbe a questo punto imporre ai suoi blogger di inserire obbligatoriamente le generalità di ogni singolo blogger alla fine di ogni post… però poi non lo fa per motivi che riterrà opportuni (anche se oggi ci fa intendere altra cosa).

Per quanto riguarda la vicenda, direi piuttosto sgradevole, che ha investito il medico sociale della Vini Fantini c’è da dire che, pur rispettando il comprensibile risentimento della figlia, il nome del padre fu associato ad una brutta vicenda di doping al Tour de France che riguardò il team per il quale lavorava ed i cui contorni (purtroppo) non furono mai del tutto chiariti.

Per carità, oggi quel medico è stimato e apprezzato in tutto l’ambiente ciclistico, però internet ha una memoria di ferro (molto più delle persone) e così, se fai una semplice ricerca, a distanza di anni saltano fuori articoli di importanti quotidiani nazionali che gettano ancora ombre inquietanti sull’operato del professionista.

Da semplice appassionato, pur se dotato di una buona competenza e di una sufficiente memoria sui tristi fatti di doping avvenuti negli incredibili anni ’90, dico che lavorare nell’ambiente in quel periodo senza sporcarsi le mani di cac**ina era cosa molto, ma molto, difficile.

Qualcuno c’è riuscito, qualcun’altro no, qualcuno è stato accusato e giustamente sanzionato, mentre qualcu’altro è riuscito a dimostrare la propria innocenza, il tutto sempre con l’istituto della PRESCRIZIONE che poi, quando non si riesce a concludere un’inchiesta, cancella tutto come fa la candeggina con le macchie.

A questo punto mi domando: ci può stare che in tutto questo bailamme qualcuno possa poi usare frasi poco felici come “curriculum vitae interessante”? A mio modesto avviso si, anche se (lo ripeto) non è mai il caso di lanciare insinuazioni senza poi supportarle da fonti che abbiano un minimo di attendibilità.

Ad ogni buon conto, per chi volesse approfondire, segnalo i seguenti link:

http://archiviostorico.corriere.it/1998/agosto/21/Sospetti_anche_Deschamps_fiala_bevuta_co_0_9808214737.shtml

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1998/08/01/massi-accuse-pesanti-stia-lontano-dai-ciclisti.html

http://cerca.unita.it/ARCHIVE/xml/105000/102542.xml?
key=bevilacqua&first=251&orderby=1

http://ricerca.gelocal.it/iltirreno/archivio/iltirreno/1998/07/31/LAT03.html

Una buona serata a tutti.

Bartoli64 (Mario Rossi)

@achille
4 giugno 2013 16:32 teos
A. Io sono con la coscienza a posto visto che non ho mai tirato in ballo terzi né tantomeno ingiuriato nessuno. B. Quanto scritto è un ulteriore conferma di quanto detto, ovvero che nome e cognome sono futili surplus utili solo alla crociata di qualcuno, crociata ovviamente contro i mulini a vento e non capisco comunque questo suo sermone verso quanto da me scritto, se poi lei è il primo che non si firma. Forse riorganizzare un attimo le idee? C. Dare degli sconnessi cerebrali ad altri solo perché criticano scelte quantomeno opinabili di chi ha in mano il ciclismo mi sembra se non altro irrispettoso. Poi ognuno la pensi come vuole ma io ribadisco quanto detto, se si vuol perseguire il comportamento maleducato tendente all'offesa mi trovate d'accordo, se invece si vuol puntare il dito anche verso chi, pure in maniera anonima, solleva dei sospetti o critica nel limite della buona educazione e del lecito, come ripeto mi sembra sia stato fatto da chi ha commentato nell'articolo di RCS oggetto dell'intervento del direttore Stagi, beh allora mi trovate discorde visto che i commenti in qualsivoglia forma e modo che rispettino i canoni della legalità sono il sale di ogni blog di persone appassionate e "collegate"..

@teos
4 giugno 2013 17:48 achille
La mia risposta era diretta a te ma riferita a coloro che credono di scrivere sotto un falso nome e non venire rintracciati.
Quanto ripostato in questo articolo dal Direttore, non credo sia dovuto ai commenti fatti sull'articolo di RCS, ma piuttosto a precisare l'intervento e le dichiarazioni effettuate dalla figlia del Dot. Tarsi a difesa delle illazioni diffamatorie nei confronti del padre.
Ciascuno è giusto che possa esprimere il proprio pensiero, firmandosi e non, ma sempre rispettando tutte le persone a cui si riferisce.
Per quanto riguarda i giornalisti, devono si, fare gli articoli, riportare le notizie e delucidare i lettori dell'accaduto, però senza mai doverne prendere parte o posiziono, tantomeno riportando idee o pensieri personali al fine d'incolorire l'evento o denigrare persone.

sono uybello79
4 giugno 2013 17:56 uybello79
ho commentato l'articolo su acquarone e ribadisco qui che le sue dichiarazioni non fanno del bene né alla sua credibilità né a quella del giro e del ciclismo. mi sembrano paradossali e, in quanto tali, suscitano ilarità. questa mi pare una critica persino oggettiva. per il resto sono d'accordo con teus anche perché ad ogni nickname corrisponde un nome ed un cognome a disposizione dell'amministratore. se c'è stato qualcosa di scorretto che sia il direttore a fare i nomi e i cognomi (o i nickname) di chi ha violato le regole di convivenza del blog, senza sparare nel mucchio. saluti

Potete rispondere
4 giugno 2013 18:21 LampoJet
Direttore, o chiunque voglia, può rispondere alla mia domanda (già più volte posta)?
Il doping non serviva a nulla o il doping c'è ancora?
Rispondete numerosi

brevemente...
4 giugno 2013 19:45 Stoccolma
Se Acquarone ha detto "lo sapevamo fin da Napoli...ecc" un pò di spiegazioni sarebbero dovute (saremo zucconi ma non deficienti). Ma le spiegazioni dovrebbe darle Acquarone...non Lei. Mi sembra che Lei "interpreti" il pensiero di Acquarone in modo da giustificare e giustificarsi. Si sa, in fondo, che di chiachericcio voi giornalisti ci campate! Ma attenzione, se provate a prendere per il sedere o offendere i vostri lettori (penso al fatto delle firme e al fatto di collegare il cervello) potreste non camparci più. E sarebbe Lei l'educato?




Doping o blogger?
5 giugno 2013 00:25 memeo68
Concordo TOTALMENTE con i commenti di TEOS e chiedo a tutti se il problema sono i commenti sopra le righe di qualche blogger magari un tantino incaxxxato per la situazione.......oppure il VERO problema è un sistema che continua imperterrito ad esistere in questo stramaledetto ambiente e che non si riesce, o non si vuole debellare?

Perchè non condannare anche loro allora.........
5 giugno 2013 08:27 passion
"Nel gruppo, fin da Napoli, i corridori, i team-manager, i meccanici, i massaggiatori parlavano di corridori che andavano troppo forte". DOMANDA: Loro sapevano qualcosa o sono da considerare anch'essi dei "diffamatori" ?

Risposta n° 1 a Lampojet
5 giugno 2013 11:50 Melampo
Domanda: "il doping non serviva a nulla o il doping c'è ancora?"
Risposta: "il doping c'e ancora"

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