Siamo tutti orfani di Wiggins

ATTACCHI & CONTRATTACCHI | 21/05/2013 | 16:50
di Cristiano Gatti       .   

Il Giro sta alzando l’audience, buon segno per tutti. Confermata una regola tassativa: quando c’è un campione italiano, il popolo risponde. Qui si sta definitivamente consacrando Nibali, che ha l’età giusta (28 anni), il carattere giusto (concreto e misurato), le attitudini giuste (completo su tutti i terreni) per diventare definitivamente un grande e rimanerlo per diversi anni.

Purtroppo, sono convinto che questo Giro dagli ottimi ascolti potrebbe avere ascolti enormi se a Nibali non avessero amputato Wiggins. Ai tifosi sfegatati sembrerà una bestemmia, felici come sono che il nemico numero uno si sia levato di mezzo, spianando la strada al loro idolo. Io sono di parere opposto. Io tifo Nibali già da molto tempo, l’unica speranza rimasta per questo nostro sport in crisi profonda. Ma proprio per questo mi spiace molto che in quest’ultima settimana, la settimana della definitiva affermazione, manchi il contraltare giusto, l’antagonista giusto, il rivale giusto per rendere ancora più gloriosa e roboante la vittoria.

Diciamoci la verità: un conto sarà (sarebbe) salire sul podio di Brescia con lì a fianco Wiggins, il grande vincitore dell’ultimo Tour, un altro sarà (sarebbe) ritrovarsi Uran, o chi per lui. Lo stesso Evans, valoroso al massimo, non può essere considerato ideale: questo era il Giro di Wiggins, questo sarebbe diventato il Giro dell’uomo capace di ribalare tutti i pronostici.

Sono profondamente convinto di questo risvolto romantico: per fare davvero grandi le vittorie, servono anche e soprtatutto i grandi sconfitti. Coppi non sarebbe lo stesso senza Bartali. Merckx non sarebbe lo stesso senza Gimondi. Sarà (sarebbe) così anche per Nibali: senza Wiggins, mancherà qualcosa. Qualcuno. Il grande battuto, il migliore dei battuti.

Certo con il ragionamento sappiamo bene quale sia la verità: Nibali, in realtà, aveva già battuto Wiggins con largo anticipo, sin dai primi giorni, molto prima che il Baronetto si ammalasse, molto prima che se ne andasse. L’ha umiliato a Pescara in discesa, l’ha stoppato nella sua crono di Saltara, l’ha battuto sulla salita (la più vera, sinora) del Montasio.

Questo è l’aspetto tecnico, il più importante, che non lascerà spazio a Wiggins per recriminazioni. Diverso però è l’aspetto più generale del ricordo che resterà: sarà (sarebbe) una vittoria che tutti abbineranno a un’immancabile però, “però Wiggins non c’era, sulle grandi montagne”.

C’è poco da fare: è la regola della gloria sportiva, che ha bisogno di superlativi assoluti, senza se e senza ma. E’ per questo che sono convinto di questo paradosso: Wiggins mancherà più a Nibali che al Giro, più al vincitore che alle normali vicende di corsa.

Se poi penso che a Nibali potrebbero mancare anche cime come il Gavia e lo Stelvio, sempre più probabilmente tagliate per neve (le previsioni di venerdì sono terrificanti), mi viene il forte timore che questo nostro campione, alla fine, sarà (sarebbe) ricordato più per chi e per cosa gli è mancato, che per chi e per cosa ha dominato.

Sarà (sarebbe) molto ingiusto e ingeneroso, ma sappiamo come funzionano le cose. Non c’è grande vincitore senza grande sconfitto. Wiggins era perfetto per Nibali. Senza di lui, sarà (sarebbe) una grande vittoria, non la vittoria perfetta.
Vincenzo, toccherà rivincere anche l’anno prossimo.
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COMMENTI
wiggins!!!
21 maggio 2013 21:55 armeniaquindio
Wiggins? Un campione non si scopre tale a 33 anni.!! Di suonate il Vincenzo gliene ha date prima del giro ( e non era malato!!) Il suddetto secondo me è come il canadese del giro 2012 ( scusate no mi ricordo come si scrive) Un anno di buono mette a posto i bilanci famigliari, poi basta.
non mi hanno convinto da subito entrambi e i fatti attuali mi danno ragione. Quando fra amici l'ho detto l'anno scorso mi hanno detto che ero una cassandra prevenuta.

scoprire cosa a 33 anni
22 maggio 2013 11:21 maicol
questo è un campione a 22 anni vinceva mondiali e olimpiadi in pista ed è arrivato a vincere la piu grande corsa a tappe del mondo..ci sta che dopo due stagioni ad altissimo livello sia un po stanco mentalmente...complimenti a Nibali bel giro anche se mancavano froome e comtador per accendere piu la corsa

Forza Nibali!
22 maggio 2013 12:05 chino7911
caro Gatti, è verissimo che a Vincenzo, toccherà rivincere anche l’anno prossimo!...e sopratutto vincere quest'anno!

amico maicol
22 maggio 2013 12:29 armeniaquindio
Se ha vinto in pista non giustifica il fatto che su strada è emerso a 33 anni.Anche altri hanno vinto su pista giovanissimi, ma su strda..... E la corsa a tappe più importante del mondo( immagino ti riferisca al tour e io non sono d'accordo, scusate forse sono un po' nazionalista!!!) l'ha vinta per ordini di scuderia altrimenti froom lo avrebbe salutato più di una volta. Le immagini parlano chiaro. Poi... c'erano le olimpiadi...
Insomma il giro è un'altra cosa!!!!!!

nazionalista si
22 maggio 2013 13:51 maicol
be certo quelli come te sono nazionalisti si...come per gli spagnoli il meglio è la vuelta...ma se hai la fortuna di vederle per intero dal vivo tutte e 3 capisci perché il tour è la più grande...e poi ti ricordo che il ciclismo è cambiato negli ultimi anni..quindi un wiggins a 25 annisi trovava a gareggiare con campioni che col ciclismo di oggi sarebbero stati corridori normali...o sempre dell idea che noi italiani puliti e gli altri se vincono tutti dopati?

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