Sorry, Mr. Bigwater

ATTACCHI & CONTRATTACCHI | 13/05/2013 | 14:41
di Cristiano Gatti  .   


Bisogna ammettere serenamente i propri errori. Qualcuno lo considera un segno di debolezza, tant’è vero che non ne ammette mai uno nemmeno sotto tortura. Io non ho problemi: quando siamo prossimi a metà Giro, devo riconoscere – felice e sereno – di aver sbagliato per un inverno intero, raccontando il Giro 2013 come un regalone con controfiocco a Wiggins. Sì, immaginavo questo Giro abbastanza bloccato e noioso fino a Saltara, dove il Baronetto avrebbe azzannato gli avversari lungo i 55 chilometri della cronometro personalizzata.

Inutile spiegare perché adesso senta il dovere di chiedere scusa ad Acquarone, a lui che rappresenta l’intera fabbrica del Giro. Inutile spiegarlo perché basta rivedere il film di questi giorni per accorgerci di come sia tutto fuorchè un Giro noioso. Mi devo ricredere sulla stessa crono di Saltara: non appena l’ho percorsa, ho subito realizzato che i primi 25 chilometri, fino a Pesaro, non erano affatto un regalo a Wiggins, ma un bel contrappeso per Nibali. Difatti, a Pesaro era in testa Vincenzo. Resto convinto che una crono di 55 chilometri sia troppo e troppo lunga, in un grande Giro: ma almeno questa era equilibrata, così da evitare contraccolpi irrimediabili all’andamento della corsa.

Sorry, mister Bigwater. Chiedo scusa, signor Acquarone. Se vuole, ci metto sopra pure una briscola e spiego nel dettaglio perché questo suo Giro 2013 si sta rivelando fantastico. Per vari motivi, più o meno questi, nell’ordine.
E’ fantastico perché c’è un italiano in maglia rosa. Un italiano forte, l’italiano migliore, attualmente l’unico presentabile ad altissimo livello. Inutile soffocare i sentimenti, non è stupido sciovinismo: è sano tifo di una nazione da troppo tempo mortificata.

È fantastico perché dopo tanti anni di derby paesani abbiamo finalmente un Rotary di volti nobili, di campioni veri, tra parentesi tutti qui senza prendere un solo euro d’ingaggio (me l’ha giurato Acquarone in persona, gli credo volentieri).

È fantastico perché questi stessi campioni stranieri non sono venuti a farsi una gita in Italia, in ottica Tour, o peggio ancora in ottica wellness&relax, tanto per fare qualcosa. Basta guardare la classifica. Sono tutti assatanati e concentratissimi, da Wiggins a Hesjedal, da Gesink a Sanchez, da Uran a Henao, fino allo stesso Cavendish. Il che renderà l’eventuale trionfo di Nibali tremendamente importante, perché moltiplicato per un coefficiente di difficoltà molto elevato.

È fantastico perché tutti i giorni ci sono colpi di scena e divertimenti assicurati. Non ricordo tappa, sinora, che ci abbia storditi e anestetizzati. Ricordo benissimo invece quelle dell’anno scorso, bidoni di cloroformio da stordire i bufali. Merito di un percorso sempre nervoso, merito certo anche della pioggia, che rende tutto quanto più da “Giochi senza frontiere” che da ciclismo puro. Ma anche questa botta del meteo finisce solo per favorire un copione comunque già intelligente e imprevedibile di suo.

È fantastico perché sta tornando la gente. Ricordo luoghi e strade in cui davvero era fatica passare con l’auto. Ricordo entusiasmo e grida, festa e musica, nonostante il flagello della pioggia sempre in agguato. Tanto afflusso non si registrava da anni, anche questo sarà merito di qualcuno.

Infine, è un Giro fantastico perché finalmente siamo partiti senza pagare la solita tassa all’idiozia di quelli che si fanno pescare alla vigilia con i valori sballati. Erano 207 gli iscritti, 207 tutti in regola. Questa non è la prova di pulizia assoluta, me è almeno la liberazione dalle troppe figuracce passate, quando la partenza del Giro andava sui giornali regolarmente per i tre-quattro cretini rispediti a casa prima ancora di cominciare.

Mi fermo qui. Non so se da qui in avanti il Giro sarà altrettanto bello. Di sicuro, mai mi sarei aspettato che fosse così bello sin qui. Che le devo dire, signor Acquarone: tante scuse e complimenti sinceri. Con una preghiera: faccia in modo che non tocchi mai a lei chiedere scusa. Ne sarei il più felice.
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COMMENTI
E poi ci sono gli ascolti
13 maggio 2013 20:47 gianni
La fase finale della tappa di Firenze ha raggiunto 1.400.000 spettatori (share 10%), ma solo su Rai 3 a cui va aggiunta Europosport e Raisport 1: il totale dovrebbe essere molto interessante. Tenendo poi conto che per i Tg, il Giro non esiste...
gianni cometti

Evans?
13 maggio 2013 21:48 mailman
Gentile sig. Gatti condivido quanto dice e mi permetto di rammentarLe che forse ha dimenticato di citare proprio colui il quale sta onorando al massimo la sua partecipazione: Cadel Evans, se non sbaglia in salita tipo gestione tappa/alimentazione sarà dura per Nibali.
Massimo Nardò Canosa di Puglia

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