Pozzato: «Domenica nel Fiandre vincerà un corridore sincero»

PROFESSIONISTI | 29/03/2013 | 08:46
Domenica c’è il Giro delle Fiandre, primo grande appuntamento nell’Inferno del Nord e seconda classica monumento in calendario dopo la Milano-Sanremo. Pippo Pozzato, il numero1 dei nostri corridori su muri e pavé, vuole riscattare il secondo posto del 2012 e la recente Sanremo un po’ sotto tono.

Pozzato, per vincere un Fiandre bisogna essere al top: lei come sta?
«La condizione è buona, quella che volevo. È vero, alla Sanremo non è andata come pensavo, ho dovuto spendere molto dalla Cipressa al Poggio e mi è mancato qualcosa alla fine. Quando fa molto freddo può succedere e spesso i valori sono un po’ falsati».

Lei nel Fiandre 2012 fu battuto solo da Boonen e qualcuno disse che avrebbe dovuto cercare di staccarlo prima.
«Ho una sola recriminazione: dovevo lanciare prima lo sprint, perché Tom patisce le volate lunghe. Per il resto, rifarei le stesse cose di un anno fa. La fuga a tre (davanti c’era anche Ballan, che arrivò 3º, ndr) la scatenai io. E alla fine ero fiducioso perché Boonen l’avevo già battuto ad Harelbeke».

Che cosa è indispensabile per conquistare un Fiandre?
«Tante cose: condizione, potenza, attenzione, fortuna. Il Fiandre è La Corsa, bisogna correre sempre davanti, sbagliare il meno possibile, essere completi e avere le palle».

Alcuni suoi denigratori dicono invece che lei non ha abbastanza attributi...
«Lo so, ma non ci posso far nulla. Mi vedono per come sono fuori dalle corse, ma non vengono mai ai miei allenamenti, non sanno quanti sacrifici faccio. Io sono fatto così: o piaccio o no, o mi si ama o mi si odia».
 
Fra i 17 muri di questo Fiandre non ci sarà il mitico Grammont. Cambia qualcosa?
«Mancherà un po’ di storia, ma così forse sarà una corsa più spettacolare e imprevedibile».

Chi sono i suoi favoriti?
«Sagan prima di tutti, poi Cancellara che vuole rifarsi della caduta di un anno fa. Quindi Boonen, anche se non è al top. E Chavanel, che è in gran forma».

In extremis ha dato forfait Gilbert, colpito dall’influenza...
«Philippe sarebbe stato comunque pericoloso, anche se quest’anno non ha ancora raggiunto una buona forma e infatti alla Sanremo ha sofferto molto».

Alcuni considerano Sagan il nuovo Merckx. È così?
«A Sanremo è stato il più forte, anche se ha perso da Ciolek. È un fuoriclasse, ma vincere tanto e così presto può anche logorare ed essere un boomerang. Sta correndo molto, dovrà imparare a dosarsi e gestirsi al meglio».

Cancellara invece giudica Sagan un po’ sbruffone...
«A me invece Peter piace. In ogni vittoria inventa un atteggiamento diverso, impenna la bici come se fosse a un rodeo, imita l’Incredibile Hulk o Forrest Gump, insomma dà spettacolo. Quello che ci vuole nel ciclismo moderno. E la rivalità con Cancellara non può che giovare a tutto l’ambiente».

Note dolenti: perché i corridori italiani non vincono una classica-monumento dal 2008?
«Perché il mondo si è allargato, i corridori di altri Paesi sono sempre di più e i pretendenti al successo nelle grandi corse adesso sono cinquanta mentre una volta erano dieci. Persino Merckx, oggi, vincerebbe un terzo di quanto fece ai suoi tempi».

La confessione-choc di Armstrong sul doping ha fatto bene o male al ciclismo?
«Male, perché è caduto un mito del nostro sport e sul ciclismo sono piovute nuove critiche feroci. Spero che non ci siano altre confessioni simili e che si guardi invece a quello che stiamo facendo per uscire dal tunnel».

Lei ci può assicurare che il vincitore del Fiandre sarà un corridore «pulito» e credibile?
«La mano sul fuoco non la metto per nessuno, ma al 99% sarà un corridore sincero. Il ciclismo è cambiato, è uno degli sport più puliti in assoluto, ne sono straconvinto. E ci sono tanti giovani in gamba e pulitissimi, ai quali non dobbiamo far scontare gli errori e le colpe del passato».

da «La Stampa» del 29 marzo 2013 a firma Giorgio Viberti

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COMMENTI
<Persino Merckx, oggi, vincerebbe un terzo di quanto fece ai suoi tempi».
29 marzo 2013 10:22 Fra74
Caro Sig. Pozzato, mi sa che Lei confonde un Campionissimo con un CICLISTA: a parte che la Sua affermazione non può trovare riscontro, mi chiedo, se avrebbe risposto a questa domanda, che puntualmente non le rivolgo mai i giornalisti:
"LA SUA FREQUENTAZIONE CON IL DOTT. FERRARI HA FATTO BENE O MALE AL CICLISMO?!?"
Chissà che non mi risponda qui...magari...vorrei conoscere la Sua risposta...a riguardo..
Francesco Conti-Jesi (AN).

Lasciamo perdere Ferrari.
29 marzo 2013 10:50 Bastiano
Non credo che continuando a guardarci dietro ci porti a risultati positivi, ha sbagliato, ha pagato (poco)ma, oggi dobbiamo valutarlo solo come corridore. Pozzato è un grande talento ma, resta pur sempre inespresso, a parte lo scorso anno in cui ha fatto miracoli e sprecato tantissimo, la vita di Montecarlo, a parte i noti benefici fiscali, non gli sta portando bene. Io gli consiglierei di tornare in Italia, pagare qualche soldi in più di tasse e mettersi a fare il professionista, con la P maiuscola. Un talento simile negli ultimi 4 anni,a parte un grande sostegno mediatico, ha raccolto davvero pochissimo!

Bastiano
29 marzo 2013 11:12 Fra74
Ciao Bastiano, condivido in parte quanto da Te scritto, lo sostengo, però credo che i talenti vari di cui tu parli siano altri: mi spiego subito, Pozzato è passato professionista con già la definizione di PREDESTINATO, ma a parte le varie vittorie e la MILANO-SANREMO, non ha perseguito quel cammino, invece, intrapreso, ad esempio, da CANCELLARA: ora, delle due, o è stato considerato eccessivamente un PREDESTINATO oppure ha un motore ciclistico che l'ha portato a buoni risultati ma non a LIVELLI ASSOLUTI, senza nulla togliere ai risultati già ottenuti ed a quelli che, magari, otterrà...cmq, anche una eventuale sua VITTORIA del Giro delle Fiandre di domenica, potrà arricchirne il palmares, ma non il VALORE CICLISTICO ANCORA NON PIENAMENTE ESPRESSO...cmq, vedremo...
P.S.: La frequentazione con il Dott. Ferrari è passato, vero, ma a mio parere, RIMANE...nel palmares del CICLISTA, permettimi ciò...
Francesco Conti-Jesi (AN).

classiche
29 marzo 2013 13:27 verita
a dire la verita' nel 2012 una classica l'abbiamo vinta! mondo di incompetenti!!! amstel con Gasparotto

Fra74
29 marzo 2013 15:51 Bastiano
Francesco, hai perfettamente ragione, resta il fatto che gli sprazzi di classe che Pozzato ha mostrato, sono tipici dei grandi talenti, io credo che abbia raccolto poco, solo per problemi legati al suo stile di vita ed alla poca fame di successi che ha. Se ricordi bene, lo scorso anno malgrado un grave incidente in bici, si è rimesso subito in sella ed ha corso da grande campione fino al Fiandre. Purtroppo alla Parigi - Roubaix, malgrado ha dimostrato di poter stare facilmente con Boonen, ha ripreso il sopravvento la parte peggiore del suo carattere e, pur di far dispetto a Ballan, ha lasciato andare via Boonen.
Risultato: una vittoria a Larciano, problemi di verosimile dooping (storia Ferrari) ed incomprensioni con il team che lo aveva rimesso in pista.
Continuo a ritenere che questo è un grande talento con un avversario troppo più forte di lui: IL SUO CARATTERE!

SOLITE COSE...
30 marzo 2013 08:59 lisa
Nelle interviste dici sempre la condizione è buona ma di fatto nell\\\'ultimo anno hai vinto il gp Beghelli e il Trofeo Laigueglia. è ora che dimostri di pasta sei fatto.... alla Sanremo non è riuscito a stare a ruota sul poggio a Paolini che di anni ne ha 36 e forse essendo amici l\\\'avrebbo \\\"aiutato\\\" forse dovrebbe scrivere meno su twitter e facebook e usare quelle ore x allenarsi un pò di più,poi la residenza a montecarlo non significa niente poteva continuare ad abitare a Sandrigo e andare in discoteca tutte le sere,e poi non è neanche molto simpatico,alla Coppa Agostoni 2011 era molto scocciato che molte persone volessero fare le foto con lui,con questi occhiali da Divo....neanche un sorriso nelle foto...Pozzato scendi dalla luna!!! i vari Gimondi,Moser,Magni,Saronni cosa avrebbero dovuto fare andare in giro con la scorta??? i media l\\\'hanno gasato con la Vittoria di FORTUNA alla San remo 2006

30 marzo 2013 09:04 Saligari
La mano sul fuoco almeno per se stesso avrebbe potuto metterla...

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E ci frega di brutto, al primo squillo del telefono, noi che volevamo uscirgli di ruota sulla destra per batterlo allo sprint e rimembrare soavi dell'epopea sua e dei radiosi 80 anni da compiere il 17 giugno, Eddy Merckx. «Complimenti...


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