«Il sogno di Nenette», storia d'Africa e di biciclette

LIBRI | 21/03/2013 | 09:01
Quando si dice il “mal d’Africa”, quello in positivo, unito alla passione per la bicicletta di un gruppo d’amici. Più che mal d’Africa, amore per l’Africa e per la bicicletta verrebbe da dire scorrendo il libro che racconta l’avventura di diciotto amici che da Bassano del Grappa, in bicicletta, sono arrivati a Nenette, in Senegal, nel cuore dell’Africa nera. Nenette è un villaggio sperduto nell’arida Savana del Senegal dove, da anni, diverse associazioni di volontariato di Bassano del Grappa coordinati dall’Associazione “Ponti di Pace” hanno qui realizzato una scuola per l’infanzia (la prima in assoluto nella savana), una scuola elementare, impianti per ottenere acqua potabile, un ambulatorio e altre iniziative per migliorare le precarie condizioni di sussistenza della popolazione. I ricavati della vendita di questo volume andranno a incrementare i fondi per altri progetti di solidarietà.
Un’avventura esaltante per i protagonisti e comunque coinvolgente anche per coloro che leggono solamente il libro, di grande formato (cm. 21x27,5) - 256 pagine - attraverso i testi di un ciclo viaggiatore-scrittore di lungo corso, con passione sempre crescente e competente per le due ruote in tutte le declinazioni, quale il veneziano Alberto Fiorin, sorta di Marco Polo a pedali, e le immagini, bellissime immagini, coinvolgenti, talvolta di forte, duro impatto, altre di tenera e sensibile partecipazione, di volti, paesaggi, situazioni e atmosfere scattate da Carlomaria Corradin. Un “mix” riuscitissimo che non lascia insensibile il lettore che si trova, in prima persona, quasi partecipe e protagonista dell’avventura vissuta da 15 ciclisti, 1 fotografo, 1 motociclista e il pilota del furgone di appoggio. Sempre in tema di numeri 6.172 sono i chilometri percorsi in 38 tappe, 4 notti in tenda nel deserto, 162 chilometri la media giornaliera con sette tappe oltre i 200.
Meritano almeno la citazione i protagonisti di questa straordinaria e complessa esperienza, resa possibile dal lavoro e dagli apporti costruttivi di molti altri che hanno lavorato con medesima passione e grande applicazione nelle “retrovie”, anche da note aziende del settore ciclo, per dare vita all’avventura vissuta nella primavera 2012 da Claudia Alexandru, 31 anni, ciclista, Carlomaria Corradin, 42 anni, fotografo, Alberto Fiorin, 52 anni, ciclista, Alberto La Greca, 53 anni, ciclista e ingegnere elettronico, Loredana Landolfi, 47 anni, ciclista, Gaetano Lunardon, 60 anni, ciclista (aperta parentesi…..), Aldo Maroso, 62 anni, definito “stratega e capitano non giocatore”, Francesco Maroso, 25 anni, ciclista e biologo, Giuseppe “Bepi” Marson, 59 anni ciclista, Alberto Palamidese, 63 anni, medico e autista, Giuseppe “Bepi” Pavan, 67 anni, ciclista, Giuseppe “Joani” Rebellato, 63 anni, ciclista, Gian Pietro Rigon, 55 anni, ciclista, Romeo Rubin, 64 anni, ciclista, Onorina Tedesco, 65 anni, autista, AladinoTognon, 60 anni, motociclista e ideatore del progetto, Antonio “Toni” Toniolo, 43 anni, ciclista, Egidio Torresan, 55 anni, ciclista, Gianni Vidale, 73 anni, ciclista e cineoperatore, Marzia Zuccolo, 54 anni, ciclista. Dopo avere chiesto scusa alle gentili signore per l’indicazione dell’età (ma è per rendere loro merito), c’è da aggiungere che sovente la definizione ciclista è generica perché nasconde la professione vera. Tipico esempio è Gaetano Lunardon, buon dilettante ai suoi verdi dì, poi conosciuto come il signor “la Rosina”, noto ristorante-cult del ciclismo sullo splendido omonimo colle sopra Bassano del Grappa e Marostica, passaggio frequente di corse, grandi e piccole. E’ alla Rosina che qualche tempo fa, in un piacevole e disteso clima di famiglia, fra molti amici, il libro è stato presentato con gli interventi di Alfredo Martini – e anche in quest’occasione il grande Alfredo ha saputo cogliere e trasmettere al meglio le motivazioni e le emozioni - e Carmine Castellano, già patron del Giro d’Italia, entrambi legati da amicizia, da lungo tempo, con Gaetano Lunardon. Nella sovra copertina di un’edizione Gaetano esprime e racconta le sue personali emozioni. Fra le sue varie iniziative nel ciclismo la moderna “chiesetta Madonna del ciclista” a Valle San Floriano, proprio vicino alla Rosina, è un motivo d’orgoglio.
Un libro che si chiude con una citazione di Friedensreich Hundertwasser, poliedrico artista e scrittore austriaco scomparso nel 2008 “Se uno sogna da solo, è solo un sogno. Se molti sognano insieme, è l’inizio di una nuova realtà”.
Pare la sintesi giusta di quest’avventura, con la passione per la bicicletta quale denominatore comune, per inseguire un sogno che è diventato realtà per i protagonisti, giustamente orgogliosi protagonisti, e realtà con realizzazioni concrete, tangibili, in favore dei ragazzi di Nanette. Realizzazioni destinate a ingrandirsi notevolmente – questo è l’augurio e l’auspicio di tutti – grazie anche agli effetti benefici collegati all’iniziativa editoriale.
E’ possibile entrare in possesso del libro inviando una e-mail all’Associazione Ponti di Pace indirizzando a afiorin@libero.it che risponderà inviando i dati per il bonifico di 23 euro (20 euro il libro + 3 euro per spese postali).

Giuseppe Figini
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