Backelandt: Coppi, il mio non è un libro scandalistico

STORIA | 01/03/2013 | 15:25
Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Cari coppiani, Cari sportivi, Signore e signori,
Qualche giorno fa è apparso sul sito web www.corriere.it un editoriale in relazione al mio nuovo libro "Fausto Coppi", e in seguito altri mezzi di comunicazione hanno attinto dalla stessa fonte. In quanto autore di tale biografia dedicata a Fausto Coppi, vorrei dissociarmi completamente dalla percezione erronea che si è venuta a creare a seguito della pubblicazione di detti articoli.
In sostanza si tratta di una breve frase, ripresa da uno dei numerosi capitoli del libro (riguardante il signor Loretto Petrucci, per il quale nutro peraltro la massima stima), che è stata dapprima decontestualizzata e in seguito ingigantita dai mezzi d'informazione italiani, e che a quel punto ha generato un'immagine totalmente distorta dell'opera.
Essendo io stesso un giornalista con oltre dieci anni d'esperienza alle spalle, conosco ormai bene come funzionano queste cose: piccole esternazioni estrapolate dal loro contesto e confezionate adeguatamente, oppure note a piè di pagina che sono presentate come fossero il nocciolo della questione, e via di seguito. È esattamente quello che si è verificato anche stavolta. Tutto ciò ha purtroppo irritato - a ragione - le persone coinvolte e ha nociuto al libro e alla mia credibilità in quanto autore.
Il libro è tutto fuorché un saggio scandalistico (in una recensione è stato addirittura definito "una biografia choc") e d'altra parte non era nelle mie intenzioni di scrivere qualcosa di sensazionalistico. Io ho cercato di dedicare un tributo al più grande ciclista di tutti i tempi, che permettesse di mantenere vivo il ricordo di un campione ma anche di una persona onesta e umile, che aveva ricevuto il dono di un talento ciclistico stupefacente.
Ci sono purtuttavia nella carriera di Coppi delle zone d'ombra, citate in alcuni passaggi della biografia - com'è giusto che sia a mio avviso - ma non nella misura e nelle proporzioni che i mezzi d'informazione italiani vorrebbero far credere. Sottolineo ancora una volta che il libro vuole onorare Fausto Coppi come campione e come uomo, e sarebbe estremamente importante che così venisse percepito dai lettori.
Non potrò mai dimenticare i miei incontri con gli amici più stretti di Coppi, con i suoi familiari e con i gregari di un tempo. Tutte queste testimonianze citate nell'opera, così come la meticolosa ricostruzione della corsa Cuneo-Pinerolo, nonché le fotografie magnifiche che corredano i testi: ecco quello che realmente costituisce il messaggio chiave del libro "Fausto Coppi".

Con i miei più cordiali saluti,

Frederik Backelandt
Autore di "Fausto Coppi" (Belgio, 2012)


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