PISTA | 20/02/2013 | 09:05 Si va sempre più verso la parità tra uomini e donne, anche in pista. Il campionato del mondo che scatta oggi a Minsk, in Bielorussia, sarà l’ultimo nel quale le nazionali femminili affronteranno la prova di inseguimento a squadre sui 3 chilometri con un trenino di tre atlete. A partire dal prossimo campionato europeo di Apeldoorn, in programma ad ottobre, la prova si disputerà - come quella maschile - sui 4 chilometri e vedrà impegnate quattro atlete per nazione.
(è stato tolto l’articolo relativo alla mancata elezione di DiRocco nella Giunta Coni, Spero che il Direttore Pier Agusto Stagi, mi dia lo spazio per la pubblicazione di questo scritto.
Non si può non riflettere
Sulle recenti elezioni del Coni, siamo fuori dalla sala dei bottoni, siamo fuori dalla sala dove si prendono le decisioni importanti per le strategie da mettere in campo sulle iniziative da porre in essere dell’attività di base, sulle discipline olimpiche, sui finanziamenti alle federazioni, ecc.ecc.
Ho letto nei commenti:
- una botta per il ciclismo,
- DiRocco non rappresenta il ciclismo,
- Al Coni hanno capito chi è DiRocco,
- Gli Elettori dovrebbero capire che c’è bisogno di rinnovamento,
Tutte considerazioni condivisibili.
DiRocco lo conosciamo un po’ tutti, e tutti sanno che ama misurare la libertà di chi gli sta intorno!
Ma chi gli sta intorno dovrebbe capire, o meglio sapere, che gli ingredienti della libertà sono almeno due, l’intransigenza di saperla esercitare per fare bene il proprio lavoro – cioè esercitare in pieno le responsabilità che il ruolo ricoperto impone (mi riferisco a soggetti politici e soggetti tecnici) e il conseguente risultato positivo che ne consegue dall’esercitare tale libertà.
a) I soggetti politici del consiglio federale eletti nell’ultima assemblea nazionale non sono liberi di esercitare il ruolo istituzionale al quale sono chiamati a rispondere. È risaputo che tutto si decide in ufficio di presidenza (anche in questo contesto il tutto è riconducibile alla persona del presidente federale);
b) Il parco tecnci: gira da un po’ di tempo una specie di relazione fatta dal direttore generale (sembra si sia anticipatamente autonominato) – Bettini, scritta anche in modo alquanto semplicistico e, soprattutto, priva di contenuti tecnici, priva di proposte per l’attività a tutti i livelli. Bettini per quanto è stato un grande corridore, i risultati che ha conseguito parlano da soli, non ha quell’esperienza che un ruolo di quel genere richiede, sono massi pesanti i flop fatti in tutti i mondiali e giochi olimpici da lui diretti come tecnico (errori di valutazione dei percorsi, della scelta degli uomini per quei percorsi, assegnazioni di ruolo sbagliato ai singoli corridori in queste gare di alto livello, cancellando quanto di buono aveva costruito Franco Ballerini. Poi avanzando la proposta sul futuro commissario tecnico dei professionisti Maximilian Sciandri ha toccato il fondo.E se la proposta verrà accettata assisteremo a un conflitto di interessi paradossale. Ma lo vedete Sciandri, con un contratto alla BMC (che con i suoi corridori ha vinto negli ultimi tre anni i campionati del mondo della strada) dirigere l’Italia ai mondiali! E magari saranno in fuga nel finale corridori della BMC e corridori della nazionale italiana! Ce ne vuole per partorire un simile mostro! Poi mi domando, ma in Italia non ci sono più tecnici capaci di dirigere la squadra nazionale più prestigiosa?
Non voglio colpevolizzare agli altri soggetti tecnici: Villa, Amadori, DeCandido e Salvoldi; perché in questi anni hanno lavorato in condizioni di estremo disagio. Ma un’analisi, con il sorriso sulle labbra la voglio fare:
a) Marco Villa, al quale va tutta la mia simpatia e solidarietà per la passione e la dedizione che profonde ogni giorno nel suo lavoro (non dimentichiamo che è stato chiamato a sostituire Andrea Collinelli, malamente e ingiustamente eliminato dal presidente DiRocco per i suoi passati di doping <come se lui il Vertice Coni e Lello non sapessero nulla! Ma fatemi il piacere>). Villa è stato ottimo sei giornista, vincitore di titoli mondiali, medagliato alle olimpiadi di Sidney, ma a corto di nozioni metodologiche che le discipline prestazionali richiedono;
b) Di Marino Amadori è difficile fare una valutazione, poiché non ha capacità relazionali e tantomeno capacità tecniche, non abbiamo avuto buoni risultati ai campionati del mondo negli ultimi quattro anni, cosa si può dire. Non classificabile! Rino Decandido, per l’importanza che riveste il suo settore non è messo nelle condizioni di operare al meglio delle possibilità. DeCandido ha in consegna un bacino di atleti significativo per il reclutamento e il successivo indirizzo alle specialità prestazionali, non è nascosto a nessuno che la categoria juniores rappresenta un ruolo importante per le squadre nazionali.
c) Salvoldi: è l’unico che ha portato a casa in questi anni risultati degni della Squadra Italiana. Ma anche in questo settore parecchie cose andrebbero riviste per un futuro migliore.
d) Che dire: intanto il nuovo presidente coni ci ha visto lungo, e a noi non rimane che sperare in XXXXXXXX.
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