Velo: Pantani oscurava altri campioni

RICORRENZE | 14/02/2013 | 13:19
Ai microfoni di Radio Manà Manà Sport, l’ex corridore della Mercatone Uno Marco Velo ha voluto ricordare Marco Pantani nel giorno del nono anniversario della sua scomparsa: “Ricordo che quando ho appreso della notizia della morte di Marco ero a cena fuori. Non volevo accettare questa notizia, ho subito acceso la tv per capire se era vero, ma la telefonata di Manuela Ronchi è stata inequivocabile. L’esperienza nel ciclismo per me è stata quella di correre con Pantani. Quando sono arrivato alla Mercatone Uno nel 1998 ero il più giovane e Marco mi ha accolto a braccia aperte, mi ha dato piena fiducia e responsabilità. Già nell’inverno del 1998 avevamo la consapevolezza che c’era la possibilità di vincere il Giro d’Italia con lui, e così è stato. Poi il Tour è stata la ciliegina sulla torta.”
Velo ha corso con Marco Pantani dal 1998 al 2001: “Pantani aveva un’attenzione mediatica unica, mi ricordo che la televisione nazionale venne addirittura alla Vuelta Valenciana per documentare la marcia di avvicinamento di Marco al Giro d’Italia. Ovviamente i giornalisti che erano là hanno fatto interviste anche ad altri corridori, e uno di loro – del quale non faccio il nome – quando vennero con le telecamere da lui, rispose in malo modo, dicendo di andare a intervistare Pantani, dato che erano là per lui. Se si vuole bene al ciclismo non si può fare questo, anche perché le telecamere riprendevano le imprese di tutti e non solo quelle di Pantani. Un po’ di invidia in gruppo quindi c’era, Marco era l’immagine del ciclismo e oscurava gli altri. Ma più in generale, se noi chiediamo a qualsiasi persona di fare il nome di un ciclista, ancora oggi ti risponde Pantani. Marco è il ciclismo”.
“Marco - prosegue l’ex gregario della Mercatone Uno - è diventato importante e popolare perché interpretava un ciclismo che piaceva alla gente, un ciclismo d’attacco. Non era un calcolatore, era un istintivo; spesso si facevano tante riunioni ma poi alla fine appena agganciava i pedali alla bicicletta sconvolgeva tutti i piani interni alla squadra”.
Infine, una battuta su Lance Armstrong, contro il quale Pantani ha dovuto sportivamente combattere al Tour del 2000: “Non ho preso bene questa storia di Armstrong perché si scredita quanto di buono fa il ciclismo contro la lotta al doping, si parla di vicende di tanti anni fa e con le regole che ci sono adesso è difficile barare. Fa male l’accanimento che c’è ultimamente solo contro il ciclismo: questo sport non è immune, però mi è fastidioso che la parola doping venga abbinata sempre e solo al ciclismo, soprattutto perché parliamo di vicende di tanti anni fa. Sarebbe bello far passare invece il messaggio che il ciclismo sta facendo bene contro il doping”.
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COMMENTI
Velo...
14 febbraio 2013 15:12 cimo
Ma questo signore ricorda il suo passato? ricorda per caso di essere stato sospeso per doping? ricorda di aver perso un titolo italiano crono per lo stesso motivo? comodo fare la morale agli altri.....


14 febbraio 2013 19:45 ciclismodelsud
Lui era uno di quelli che tirava le volate ed arrivava secondo...???veramente forte a quei tempi.

Per cimo
15 febbraio 2013 22:20 Monti1970
Ha ragione Velo, legga bene quello che ha detto

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