L'Uci sbugiarda la Wada: ecco le lettere...

DOPING | 29/01/2013 | 22:34
L'UCI respinge le accuse mosse oggi dalla WADAe ha scelto di rendere pubblica la corrispondenza tra il suo presidente Pat McQuaid e il suo omologo WADA, John Fahey, nell'interesse della trasparenza e al fine di impostare le cose in modo chiaro.
Pat McQuaid ha commentato: «Sono molto rattristato del fatto che si sia giunti a questo punto, ma non posso permettere che le ultime false dichiarazioni contenute nel comunicato stampa della Wada restino senza reazione. È evidente che Fahey dice una cosa in pubblico e tutto il contrario in corrispondenza con me, come le lettere allegate mostrano. L'UCI ha porto la mano alla WADA in uno spirito di collaborazione per il bene del ciclismo ed è perplessa dell’atteggiamento che la WADA ha scelto di tenere. La WADA ha pubblicamente messo in dubbio l'indipendenza della Commissione Indipendente, ha criticato i suoi termini di riferimento in quanto troppo Armstrong-centrici  e sopra lo scorso fine settimana ha dichiarato in modo inequivocabile, sia verbalmente che per iscritto, che non aveva fiducia nella Commissione Indipendente, giudicata “troppo compromessa”. Fahey ha affermato chiaramente nella lettera indirizzata a me la sua convinzione che “un nuovo processo debba ricominciare da zero”, a prescindere dai costi per l'UCI. "L'UCI è decisa a non soffermarsi sul comportamento incoerente della WADA. Vogliamo riaffermare il nostro impegno e invito pertanto il Presidente della WADA ancora una volta a mettere da parte la sua crociata contro il ciclismo e a sostenere l'UCI nel fare ciò che è giusto per il ciclismo. I nostri obiettivi sono gli stessi: liberare il ciclismo e tutti gli sport dal flagello del doping».
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