CICLOCROSS | 22/01/2013 | 15:41 Domenica scorsa a Hoogherheide (Olanda) l’azzurro Gioele Bertolini è giunto terzo nell’ultima prova della Coppa del Mondo di ciclocross. Ha vinto il formidabile olandese Mathieu Van Der Poel con 34” di vantaggio sul connazionale Martin Budding e 36” su Gioele. Da notare che il 6 gennaio nella prova di Roma della Coppa del Mondo juniores l’azzurro della Selle Italia – Guerciotti – Elite è arrivato secondo; ha vinto sempre Van Der Poel. Gioele abita a Talamona (Sondrio) ed è nato il 26 aprile 1995. In questa stagione invernale Bertolini si è aggiudicato il Giro d’Italia, trionfando in tutte le 6 prove della Challenge e stabilendo un record per la categoria juniores, e il Campionato italiano a Vittorio Veneto. Ha vinto anche altre gare in Lombardia e nel Triveneto. “Vi sembrerà strano – dichiara il valtellinese -: per me i piazzamenti ottenuti nelle prove di Coppa del Mondo a Roma e a Hoogherheide, sempre da podio, hanno due significati diversi”. Perché ? “Innanzitutto per la differenza di clima. Nella mattinata in cui abbiamo gareggiato all’Ippodromo delle Capannelle c’erano 12 gradi di temperatura; a Hoogherheide eravamo a meno 5 gradi. Se si cade sul terreno a dodici gradi difficilmente ci si fa male e soprattutto ci si rialza subito. Cadere su ghiaccio e neve a meno 5 gradi comporta rischi ben peggiori. Se cadi ti fai veramente male, rialzarsi è difficile. Tra Roma e Hoogherheide la tecnica di guida è completamente cambiata, logicamente a favore della prudenza in Olanda”. Lei ha dovuto cambiare anche la strategia di gara ? “Assolutamente no, io ho corso strategicamente come a Roma, senza guardare in faccia agli altri. Il fortissimo Van Der Poel si è avvantaggiato già al primo giro e io sono diventato l’immediato inseguitore. Nessun altro ha inseguito Van Der Poel con la mia stessa decisione e il suo vantaggio nei miei confronti non è mai stato abissale”. Tuttavia lei ha perso il secondo posto nell’ultimo mezzo giro. “Non per un calo atletico, ve lo assicuro. Il problema è che sono scivolato più volte nell’ultimo giro, rischiando di finire a terra. E in due occasioni ho dovuto mettere il piede a terra per non cadere. Solo per questo motivo Budding, che è uno molto forte, mi ha raggiunto e superato”. In vista di Gran Premio Guerciotti all’Idroscalo e Mondiale negli Stati Uniti ritiene di aver raggiunto il 100% del rendimento ? “Ritengo di non averlo toccato. I risultati ottenuti a Roma e a Hoogherheide e la maglia tricolore sono frutto di allenamenti severi. In questi giorni continuerò ad allenarmi in modo intensivo. Innanzitutto ci tengo a rivincere all’Idroscalo perché a organizzare è la mia società. E in merito al Campionato del Mondo, malgrado i risultati delle ultime due prove di Coppa non posso ritenermi già sul podio perché ci sarà da lottare tanto. Van Der Poel rimane il favorito numero uno per il successo, è logico. Io, Budding e altri olandesi, il temibile statunitense Owen che correrà in casa e svariati belgi probabilmente lotteremo per conquistare le medaglie. Mi sento competitivo, sono fiducioso. Vincere il Mondiale ? E’ un sogno per me”.
IL CT SCOTTI ALL’IDROSCALO – Domenica 27 gennaio all’Idroscalo di Milano è il programma il Gran Premio Mamma e Papà Guerciotti internazionale di ciclocross. Fausto Scotti, commissario tecnico della Nazionale italiana di ciclocross, seguirà attentamente le competizioni di tutte le categorie. Già negli anni scorsi il Gran Premio Guerciotti ha rappresentato un riferimento importante per le valutazioni di Scotti in vista dei Campionati del Mondo.
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