VERSO L'8 GENNAIO. Magrini: «Che pasticcio il World Tour...»

| 26/12/2012 | 14:39
Dopo l'appello lanciato da tuttobiciweb (/index.php?page=news&cod=54954&tp=n) si è aperto il dibattito riguardante le wild card del Giro d'Italia 2013.
Nella situazione d'emergenza che sta vivendo il ciclismo di casa nostra, la corsa rosa dovrebbe proseguire nella sua mira internazionale o rivolgere un occhio di riguardo verso le squadre italiane?
Abbiamo posto questo interrogativo a stimati colleghi e uomini di ciclismo, fino al fatidico 8 gennaio vi proponiamo una ad una le loro risposte. Oggi la palla passa in mano a Riccardo Magrini, che dopo esser stato corridore e direttore sportivo, attualmente è commentatore tecnico di Eurosport
.

«Pochi giorni fa ho visto "Perle di sport… dedicato a Pambianco" sulla Rai, in cui si ripercorreva il Giro del '61 che Arnaldo ha vinto contro campioni del calibro di Jacques Anquetil, Charly Gaul, Miguel Poblet, Rik van Looy… Ecco, a me piacerebbe assistere a un Giro del genere con atleti di alta levatura a darsi battaglia per la maglia rosa. Penso che RCS dovrebbe per prima cosa fare di tutto per avere personaggi di spessore, i campioni che infiammano il pubblico e danno spettacolo. Per esempio so che Contador non ha nei programmi il Giro, ma proverei a tutti i costi a portarlo in Italia.
Sono d'accordo nel privilegiare le formazioni italiane, ma solo se hanno corridori che valgono. Se fossi l'organizzatore vorrei al via i corridori migliori in circolazione. La Fantini Vini per quello che ha raccolto l'anno scorso e per i corridori di qualità che ha merita un posto, anche il team dei Reverberi per il progetto di crescita che porta avanti da anni dovrebbe essere al via, in realtà ogni squadra a guardar bene ha la sua storia e le sue motivazioni quindi è un "pasticcio", è difficile scegliere chi escludere. Da tenere conto anche le candidature della Colombia Coldeportes, che con Corti presto o tardi arriverà al World Tour e ha già raggiunto un buon livello, e della svizzera IAM che ha saputo presentare un buon team e ha a disposizione mezzi non indifferenti. Insomma, non è facile fare l'organizzatore!
Il sistema del World Tour sarà anche bello, ma obbliga certe squadre a partecipare a corse a cui non sono interessate in particolar modo e ne taglia fuori altre che senz'altro lo onorerebbero con tutte le forze. La vicenda legata alla Katusha in più apre uno scenario imbarazzante, per cui a proposito del Giro credo ne farà le spese una squadra italiana.
Il discorso è molto complesso, la strada da seguire per me è invitare i migliori corridori e le squadre che potenzialmente possono schierare i corridori più validi per animare la corsa».

puntata - segue

a cura di Giulia De Maio


LE INTERVISTE PRECEDENTI

26 dicembre - Riccardo Magrini
25 dicembre - Gian Paolo Porreca
24 dicembre - Nando Aruffo

23 dicembre - Giorgio Viberti
22 dicembre - Jean Francoise Quenet
21 dicembre - Paolo Viberti
20 dicembre - Paolo Tomaselli

19 dicembre - Angelo Costa
18 dicembre - Cristiano Gatti

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COMMENTI
Sempre in ritardo
26 dicembre 2012 16:07 venetacyclismo
Con questa piacevole campagna elettorale pro Team Italiani è molto piacevole e ammirevole, peccato che ci siamo convinti a farlo troppo tardi, quando il ciclismo Italiano è già alla deriva, finito....un vero peccato , questo sistema lo sta distruggengo , avevamo il più bel ciclismo del Mondo, ora siamo già dopo la Cina, che peccato.........

Grande Magro!
26 dicembre 2012 17:04 Monti1970
Hai detto bene! L'affare katusha e in generale il pro tour é propio un bel pasticcio...ciao e tanti auguri. Massimo Monti

che tristezza
27 dicembre 2012 09:33 cimo
L'altro giorno rivedevo una vecchia vhs con le classiche del nord del 1997, al via in tutte le gare c'erano la bellezza di 10 team italiani....sarà stato anche un ciclismo "chiacchierato"....ma che nostalgia... (c'erano Mapei, Asics, Batik, Scrigno, Aki, Mercatone Uno, Saeco, Mg, Polti e Roslotto Zg).

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