Nè vincitori e né vinti all'assemblea delle società che, sabato 15 dicembre, doveva determinare a Sarmeola di Rubano, in provincia di Padova, il nuovo presidente della Federciclismo del Veneto per il prossimo quadriennio olimpico. L'esito delle urne, per il padovano Raffaele Carlesso (ex presidente della Fci) ed il trevigiano Renzo Zanchetta (attuale vice presidente del Comitato Veneto) è stato sorprendentemente in perfetta parità: 194 a 194 e anche le 2 schede nulle sono risultate pari. Per questo motivo è stato deciso, su proposta del presidente veneto uscente, Bruno Capuzzo, che le elezioni si svolgeranno il 5 gennaio. L'evento, da considerarsi storico in quanto mai nel ciclismo si era verificata una simile situazione, ha lasciato i contendenti ed i componenti delle due cordate con l'amaro in bocca. Si è verificato un precedente che neanche lo Statuto Federale prevede e che quindi bisognerà affrontare in prospettive future. Una dimostrazione che anche questa volta il Veneto ha fatto scuola nel suo amatissimo sport.
L'assemblea, seguita dal presidente della Federazione, Renato Di Rocco, dal vice presidente vicario, Flavio Milani, e dal consigliere federale, Gian Pietro Forcolin, si è svolta nell'Auditorium della Banca Intesa San Paolo del Veneto. Alle votazioni hanno preso parte i rappresentanti di 174 società con 262 voti e 128 per delega. Prima di dare inizio ai lavori sono stati eletti il presidente (Bruno Coccato ex responsabile del Crv), il vice presidente (Ezio Piovesan), il segretario (Renato Da Ros) e gli scrutatori (Mauro Rigo, Ivano Mazzetto, Paolo Sartorato e Mauro Contarin).
Successivamente Capuzzo ha letto la relazione relativa ai quattro anni di mandato e ha passato in rassegna i risultati ottenuti nei vari settori sottolineando, tra l'altro, come quello del Veneto sia stato il primo Comitato in Italia che ha dato il via alla pianificazione telematica e ha raggiunto gli obiettivi che erano stati prefissati, ma, ha detto, "c'è ancora molto da fare". Il presidente ha poi evidenziato l'impegno profuso nella sicurezza, nella tutela legale, nel rinnovamento al 50% del parco autovetture, nell'istituzione della nuova sede del Crv. "Obiettivi importantissimi - ha proseguito - ottenuti in un momento di grandi difficoltà legate alla crisi economica".
Capuzzo ha quindi evidenziato i numeri legati alle società e al tesseramento dei corridori. Dati quest'ultimi che hanno fatto registrare un incremento soprattutto nelle categorie giovanili, mentre una flessione si è avuta tra gli under e gli élite. Categorie sulle quali - ha detto - bisognerà intervenire".
Il responsabile del Crv ha poi auspicato che possa finalmente andare a buon fine il progetto del velodromoc in terra trevigiana dopo lunghi anni di attese.
L'assemblea è proseguita con il dibattito al quale sono intervenuti il trevigiano Remo Mosole ("se il calo dei tesserati tra gli élite e gli under continuerà non andremo da nessuna parte. Una volta in Europa eravamo il punto di riferimento"); il veronese Lucio Cordioli ("i giovanissimi sono il futuro del nostro sport e i politici dovrebbero premiarci per quello che viene fatto per questa categoria e non essere considerati evasori fiscali"); per il veronese Agostino Contin "l'attività alternativa ha creato soltanto disagi. Sono preoccupato per l'abbandono della pista di Pescantina" ; il veneziano Paolo Bassanello invita a "rivedere gli aspetti legati all'attività dei giovanissimi. Quella alternativa nel Veneto è stata pochissima a causa anche dei costi elevati che richiede ma anche per problemi legati agli sponsor. La socialità e la sicurezza sono il fiore all'occhiello nella nostra regione sulle quali bisognerà insistere per ottenere maggiore considerazione da parte delle famiglie dei nostri corridori".
E' toccato poi al presidente Di Rocco rispondere ai relatori. "Le assemblee sono occasioni importanti per confrontarsi - ha detto -. Le nuove norme sull'attività giovanile sono stata decise in un momento in cui alcuni eventi sfavorevoli come il doping andavano ad intaccare la credibilità del ciclismo e durante i quali ha subito un'autentica aggressione. Si è voluto evitare l'agonismo esasperato e precoce e le nostre scelte sono state particolarmente apprezzate dalle istituzioni preposte. Ora saranno i Comitati a decidere autonomamente sull'attività giovanile. Avevamo il compito di difenderci e sono state messe in campo azioni di cultura e di civiltà - ha detto -. Un altro importante esempio è quello legato al criterio di merito legato alla maglia azzurra che è un valore vero e pulito. Se ne sono accorti anche all'Uci e ci hanno preso come esempio. Sono state tutte azioni per dare valore e cultura al nostro movimento. Riguardo alle flessioni dei tesserati in alcune categorie le valuteremo attentamente. Rivolgo un ringraziamento a Bruno Capuzzo - ha concluso Di Rocco - e ad essere sincero mi dispiace che per motivi di lavoro sia costretto a non guidare il Comitato".
Le votazioni, tra lo stupore generale, hanno quindi dato il risultato di parità tra Carlesso e Zanchetta è tutto è stato rimandato al 5 gennaio prossimo. "Data che è stata scelta - ha osservato Capuzzo dopo una riunione con i candidati ed i componenti dirigenziali dell'assemblea - tenendo presente che dopo pochi giorni è in programma quella nazionale di Levico Terme e non si poteva fare altro".
da Fci