OSCAR TB. Umberto Orsini e un successo che a zio Tafi manca
| 09/11/2012 | 10:00 É Umberto Orsini il vincitore del Gran Premio Liquigas Oscar tuttoBICI Juniores 2012. Il nipote di Andrea Tafi, che quest'anno si è fatto conoscere non solo per la parentela importante, ma per essersi messo in mostra in tante occasioni tra cui spicca l'appuntamento tricolore a Sant'Orsola Terme in Trentino, sarà tra i protagonisti della Notte degli Oscar che si terrà il prossimo 15 novembre a Verona. Questo spilungone biondo di 187 cm per 62 kg prima di salire sul palco del teatro della Gran Guardia e ritirare un premio che, per motivi di tempistica lo zio non può vantare, ci racconta qualcosa in più di sè. Oltre ad essere il nipote di Tafi, chi è Umberto Orsini? «Un ragazzo di 18 anni, che vive a Santa Croce sull'Arno con la sua famiglia: mamma Mara (sorella di Andrea Tafi, ndr), papà Roberto, e i fratelli maggiori Diego e Dario che alla bici hanno preferito il pallone. Frequento il 5° anno dell'Istituto Professionale di Ragioneria. Pratico da sempre ciclismo e il poco tempo che avanza tra scuola e impegni sportivi in genere lo trascorro con gli amici». Raccontaci dei tuoi inizi ciclistici. «Come potrete immaginare l'amore per la bici arriva da mio zio. La prima gara l'ho corsa appena ho avuto l'età per poterlo fare, a 6 anni da G1, a Livorno. Vinsi con una piccola e pesante bicicletta gialla di ferro». Cosa rappresenta il ciclismo per te? «Come ripete spesso il grande Alfredo Martini "il ciclismo è rinunce, non sacrifici". É uno sport duro per un ragazzo giovane come me, che richiede tante ore e dedizione quotidiana, ma di cui non si può fare a meno se si è appassionati come lo sono io». La soddisfazione più grande di questa stagione? «Senz'altro il titolo italiano. É stata davvero un'emozione indescrivibile arrivare tutto solo al traguardo e trovare mio zio (che è team manager della Polisportiva Monsummanese, per cui Umberto ha corso quest'anno, ndr) emozionato con una t-shirt con scritto We can do it! e la maglia tricolore sponsorizzata Mapei che aveva vinto per la prima volta nel '98. Per quanto sono riuscito a conquistare quest'anno (otto successi e svariati piazzamenti, ndr) devo dire grazie a chi mi è sempre stato vicino, zio compreso. Non tutti hanno la fortuna di poter ricevere consigli da uno come lui». Cosa ti aspetti per l'anno prossimo? «Cercherò di fare il meglio che posso, ma essendo alle prime esperienze tra i dilettanti sarà dura ritagliarsi uno spazio. Con la maglia della Mastromarco Sensi Mapooro cercherò di dare il massimo, ma senza l'assillo del risultato. Al primo anno da Under 23 quello che viene, viene. Un pensiero al mondiale in Toscana? Mi piacerebbe prendervi parte perché mi arriva quasi in casa, ma so bene che essendo al primo anno della categoria è quasi impossibile (sorride, ndr). Come mi immagino da grande? Nutro il sogno di molti: diventare un corridore professionista».
1.87 per 62 kg....pensare che Io sono altro 1.89...e non ho il suo peso,dai..:)
Giovane interessante...che insieme a PACINOTTI ed al mio pupillo GIOVANNI CARBONI..faranno molto parlare di loro nel prossimo futuro...
Francesco Conti-Jesi (AN).
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