Positivo l'incontro fra ciclismo e Ministero del Lavoro

| 11/01/2006 | 00:00
Il profilo lavorativo dei corridori professionisti: su questo tema è stato avviato, questa mattina, un confronto tra i vari soggetti del ciclismo professionistico e gli organismi statali competenti. All’incontro, tenutosi al Ministero del Lavoro, hanno partecipato, tra gli altri, il presidente dell’Assocorridori Amedeo Colombo, il presidente del CPA Francesco Moser, il presidente della Federciclismo Renato Di Rocco, il presidente del CCP Alcide Cerato e l'avvocato Giuseppe Napoleone, in rappresentanza dell'ADISPRO. «Il primo contatto è stato molto positivo. Si è da subito instaurato un clima costruttivo ed abbiamo già concordato la prosecuzione del confronto: ci ritroveremo presto, tra circa un mese, per approfondire gli argomenti in discussione» è il commento del presidente ACCPI Amedeo Colombo.   «L'unica legge italiana che regolamenta il professionismo sportivo - spiega l'avvocato Napoleone che, come detto, rappresenta l'ADISPRO - è la 91 del 1981 e su quella bisogna lavorare per integrare le norme e risolvere le problematiche che riguardano i corridori professionisti e i direttori sportivi, la loro collocazione professionale e le loro esigenze contribuitive e previdenziali. Dal nostro gruppo di lavoro, quindi, dovranno uscire suggerimenti che possano essere assorbiti a livello legislativo». Il presidente del CCP, Alcide Cerato, aggiunge: «Confermo l'esito positivo di un incontro che proprio noi del CCP abbiamo promosso e voluto, unitamente a Francesco Moser, rappresentatnte dei corridori a livello internazionale. Il problema dell'inquadramento dei corridori e dei direttori sportivi rispetto alla legge 91 è molto importante e merita di essere risolto al più presto: sarà questo il nostro impegno principale, oltre a quello di organizzare corsi di aggiornamento per esaltare al massimo la professionalità di chi pera nel mondo del ciclismo».
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