CASO ARMSTRONG. Travis conferma: Armstrong radiato

| 24/08/2012 | 18:33
Il numero uno della Usada, Travis Tygart, ha acettato di rispondere alle domande che gli hanno posto i giornalisti di VeloNews.
Vi proponiamo i passi più interessanti dell’intervista
È sorpreso dalla decisione di Armstrong?
«Lui conosce bene la verità ed è un uomo intelligente, così ha cercato di spostare l’attenzione e di nascondersi dietro le accuse di processo ingiusto. Era prevedibile. Ovviamente è un giorno triste per tutti gli appassionati di sport quando vi è la consapevolezza che un atleta ha deciso di utilizzare i farmaci per aumentare le sue prestazioni. Ma d'altra parte, c’è un messaggio rassicurante per gli atleti di tutte le generazioni, per ribadire che la loro scelta di non utilizzare tali farmaci è quella giusta».
Siete davvero sicuri delle prove che avete raccolto?
«Assolutamente sì. Non avremmo mai portato fino in fondo un caso del quale non fossimo certi. Il nostro compito è cercare la verità».
Abbiamo letto che le sanzioni probabili saranno una squalifica a vita e la perdita di tutti i risultati: conferma?
«Sì... le accuse non sono state contestate, per cui si va automaticamente verso una squalifica a vita da qualsiasi sport in cui si accetta il Codice WADA e verso la cancellazione di tutti i risultati ottenuti dal 1 Agosto 1998 ad oggi».
Gli avvocati di Armstrong hanno scritto in una lettera che non può essere la Usada ad imporre queste sanzioni e hanno minacciato azioni legali.
«Hanno già intrapreso un'azione legale e il giudice federale ha detto loro di non avere l'autorità per decidere. E poi non trovate un po' strano abbandonare un processo per minacciare di aprirne un altro?».
Quando verranno rese note le prove che avete raccolto?
«Al momento giusto. Ci sono altri procedimenti aperti in cui si presume ci siano personaggi coinvolti nella macchinazione-Armstrong. Ne parleremo a tempo debito».
Quindi non c'è nessun impedimento per la Usada nel rendere pubbliche le prove?
«No, no».
Gli avvocati di Armstrong hanno sostenuto anche oggi che il vostro accanimento è uno spreco di denaro dei contribuenti: come rispondere?
«Penso che barare nello sport affidandosi a farmaci pericolosi sia un importante problema di salute pubblica, è il problema numero uno di cui si preoccupano gli atleti puliti».

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