| 27/07/2012 | 15:51 Il Ruanda ha scelto un ciclista come portabandiera per la cerimonia di apertura: Adrien Niyonshuti, un sopravvissuto al genocidio del 1994, atleta dal futuro brillante in Mountain Bike. Quando Chris Hoy stasera entrerà come ultimo portabandiera allo Stadio Olimpico, Adrien Niyonshuti sarà a guardarlo dal prato dello stadio, con la sua bandiera ben tesa. A 25 anni di età, Adrien è uno dei personaggi più famosi in Ruanda, indicato come un eroe poichè incarna il passato, il dramma e il futuro del suo paese. «Sono molto felice di essere il portabandiera - spiega - ma non mi sento speciale rispetto agli altri atleti selezionati per i Giochi. Ci sono in realtà sette atleti del Ruanda, nell’atletica leggera, nel nuoto e nel judo. Io vorrei, come risultato di questi Giochi Olimpici, che il mondo guardasse al mio paese in termini di sport: la prima cosa che la gente pensa di noi è il genocidio, ma questo accadde ormai 18 anni fa». Niyonshuti non può scordare le sofferenze patite nel corso di quei massacri che, nel giro di poche settimane, portarono all’uccsione di 800.000 persone in questo piccolo paese dell'Africa orientale. I suoi fratelli e amici sono morti, mentre lui - che era ragazzo - si nascose in piccoli buchi nel terreno per sopravvivere. Oggi il Ruanda è una delle destinazioni più sicure e più moderne del continente. I fedeli parlano di redenzione, mentre gli economisti evidenziano la forte crescita (+8,8% nel 2011). Il ciclismo ruandese è il simbolo di questo rinnovamento: Il tour nazionale, categoria 2,2 nel calendario UCI, è l'evento sportivo più popolare del paese ed ha un effetto unificante sulla nazione. Aimable Bayingana, Presidente della Federazione Ciclismo ruandese (Ferwacy), si sente l'emozione con l'avvicinarsi della cerimonia di apertura: «Adrien è come un figlio, per tutti noi: onora chi ama la bicicletta e incarna i valori di tutto il paese. I bambini si identificano con lui, molti vorrebbero salire in bicicletta, ma purtroppo non abbiamo i mezzi per aiutarli come vorremmo». Nella sua preparazione per Londra, Niyonshuti è stato sostenuto dalla Scott Swisspower, team di mountain bike guidato da Thomas Frischknecht e dal tecnico Jock Boye. Il suo sogno è quello di prendere parte al Tour de France: nel 2010 è stato quarto ai Campionati Africani a cronometro alle spalle di corridori ormai famosi come Daniel Teklehaimanot (Eritrea), Reinardt Janse Van Rensburg (Sud Africa) e Azzedine Lagab (Algeria).
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