| 25/07/2012 | 15:15 Buongiorno amici, siamo a Cavenago, alle porte di Milano, nella sede di Devero Hotel per raccontarvi in diretta la conferenza stampa del ct Bettini e degli azzurri: comincia oggi ufficialmente l'avventura azzurra per Londra 2012.
Ore 15.33. Ancora qualche foto di gruppo e qualche intervista per le tv e poi la conferenza stampa avrà finalmente inizio.
Ore 15.35. Intanto abbiamo scambiato due parole con Matteo Trentin: nessuno gli ha comunicato ufficialmente che sarà riserva.
Ore 15.44. Ricordiamo, nel frattempo, che tra gli azzurri due hanno già partecipato alle Olimpiadi: Luca Paolini, 39° nel 2004 ad Atene quando fu splendido gregario di Paolo Bettini, e Vincenzo Nibali a Pechino 2008, 15° nella crono e ritirato nella prova su strada. Prima esperienza olimpica, invece, per l'esperto Marco Pinotti felice come un bambino.
Ore 15.53. Finalmente si comincia. Al tavolo sono seduti il presidente federale Di Rocco, i ct Paolo Bettini e Marco Villa e i sei atleti azzurri. Alessandro Tegner saluta i giornalisti presenti e ringrazia i vice presidenti Sommariva e Milani e Angelo Lavarda per essere intervenuti.
DI ROCCO. È il presidente federale Renato Di Rocco il primo a prendere la parola: «Ci ritroviamo per un'altra avventura olimpica dopo avre affrontato quattro anni difficili, ma siamo ottimisti e tifiamo per la nostra squadra Azzurra. E mi piace sottolineare come, pur passando il tempo e le generazioni resti molto forte l'attaccamento alla maglia azzurra. Qui abbiamo la nazionale maschile, abbiamo preferito lasciar tranquilli gli altri atleti ma crediamo molto anche in loro». E ancora: «Abbiamo selezionato le squadre migliori possibili, con gli atleti più motivati e in condizione. Colgo anche l'occasione per ribadire che i ct godono e godranno comunque della nostra fiducia, giusto per spegnere subito eventuali polemiche. Crediamo molto nel progetto del ct Paolo Bettini - mi riferisco a raduni e gare nel corso della stagione - e questa nazionale è figlia di quel progetto».
BETTINI. «Mi sento più emozionato del solito perché alle Olimpiadi tengo in modo particolare - spiega il commissario tecnico azzurro - e vi confesso che soffro la vigilia più adesso che quando ero atleta. Accanto a me c'è un gruppo di sei ragazzi che ho scelto lavorando con serenità e ragionando, cercando soprattutto di costruire il miglior gruppo per affrontare la sfida londinese. Confermo il mio giudizio: sarà una gara tendenzialmente veloce, 250 chilometri con una collina da affrontare 9 volte e una gara non facile da gestire con soli cinque corridori. Spendo una parola in particolare per Marco Pinotti: dovendo onorare anche la prova a cronometro, ho scelto l'atleta più professionale che abbiamo in questa specialità. È motivato e sono certo che nella corsa su strada saprà dare ancor di più di quel che ci si attende da lui».
VILLA. Tocca ora a Marco Villa, commissario tecnico della pista: «Io non ho avuto problemi di scelta... Ringrazio però la Liquigas Cannondale per la disponibilità e l'impegno dimostrato nel seguire Elia Viviani in questa avventura e ringrazio Paolo per non aver considerato Viviani un semplice pistard. Credo che la sua doppia convocazione sia meritata e che gli permetta di entrare in anticipo nel clima olimpico rispetto a quello che è il suo appuntamento massimo nell'omnium. Gli servirà per gestire l'emozione ed arrivare pronto al giro lanciato, che è la prova d'apertura della sua specialità».
DOMANDE. Tocca ora a Bettini rispondere alle domande che gli vengono poste dai giornalisti. «Non è scontato che vinca Cavendish, anche perché non so quante altre nazionali abbiano interesse ad arrivare in volata. E noi saremo tra coloro che cercheranno di inventarsi qualcosa: abbiamo più di sei ore di corsa per pensarci... Certo, la Gran Bretagna è la nazionale favorita, ma l'Olimpiade non è una corsa a tappe, dove è più facile fare calcoli a tavolino. Se poi Cavendish vincerà, gli stringeremo la mano e gli chiederemo di far festa con lui». E la tattica? «Dobbiamo ancora parlarne, così come della riserva, che non ho ancora scelto: abbiamo tempo fino a venerdì mattina per comunicarla, dovrete avere ancora un po' di pazienza. Comunque siamo in sei, non avremo la radio, quindi chi non correrà avrà un ruolo attivo al mio fianco. E attenzione: ai Giochi ogni medaglia vale, non è come al mondiale dove conta soltanto la maglia iridata: il mio argento mondiale non so nemmeno dov'è, ma se torniamo da Londra con una medaglia la incorniciamo subito».
DOPING. Il collega Ghisalberti chiama in causa il presidente Di Rocco chiedendogli di Pozzato e degli atleti in passato incorsi in squalifiche, in vista del mondiale di Valkenburg: «Il dibattito è aperto - conferma il presidente - ma al momento è ancora valida la delibera che ne vieta la convocazione. Valuteremo anche in relazione all'entità della sanzione. L'inchiesta di Mantova? Chi non è sanzionato, può essere convocato, come sempre».
Ore 16.30. La conferenza stampa si chiude con la presentazione della maglia azzurra, con i saluti del presidente FCI Renato Di Rocco e un beneaugurante: «Ci vediamo a Londra».
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