ORSINI. «Mi affascina Contador e i corridori che attaccano»

| 24/07/2012 | 14:37

Una manciata di secondi, 9 per l’esattezza, conquistati nella cronometro a squadre della prima tappa a Fino del Monte sono stati essenziali per incoronare il campione italiano Umberto Orsini della Polisportiva Monsummanese, sul gradino più alto del podio dell’edizione 2012 della 3 GiorniOrobica, la corsa a tappe nazionale per la categoria juniores, come sempre esemplarmente organizzata dal Team 2003. Il toscano è stato abile e determinato a respingere l’assalto di Giacomo Peroni (Assali Stefen Gs Cadidavid) che non è riuscito a rosicchiare nulla allo svantaggio accumulato nella cronosquadre. Andiamo quindi a conoscere meglio il giovane promettente corridore toscano giunto alla quinta affermazione stagionale. Umberto Orsini, classe 1994, è già un nome noto nel panorama del ciclismo giovanile italiano non solo perché ha vinto quest’anno il tricolore a Sant’Orsola Terme in Trentino, ma soprattutto perché è “nipote d’arte”, essendo il figlio della sorella di Andrea Tafi, l’ex professionista vincitore di classiche del rango della Parigi-Roubaix, Giro delle Fiandre e Giro di Lombardia . Orsini è al quinto anno di ragioneria a Empoli e vive a Santa Croce sull’Arno, in provincia di Pisa, con papà Roberto 53 anni che lavora in una conceria a Santa Croce, mamma Mara di 57 anni, anche lei impegnata in una conceria, e due fratelli che non hanno mai praticato il ciclismo ma solo il calcio: Dario di 29 anni e Diego di 22. “Ho cominciato a sei anni nei Giovanissimi tra i G1, vedendo zio Andrea in televisione mi è venuta la voglia e ho cominciato subito col ciclismo senza passare per altri sport – racconta Orsini, proprio un ragazzo “a modino” come si dice dalle sue parti, che quando inforca la bicicletta però tira fuori grinta e determinazione -. Alla prima gara che ho fatto, a Livorno città, ho subito vinto e poi tutti gli anni qualche successo l’ho sempre portato a casa. Mi piacciono i corridori che vanno forte nelle corse a tappe, gli attaccanti, gli scalatori, i tipi alla Contador tanto per chiarire”. Orsini presa la maglia alla seconda tappa l’ha conservata fino alla fine con una gara attenta e giudiziosa. “Anche nell’ultima tappa pianeggiante c’è stato da soffrire - racconta il campione d’Italia -: era un circuito pieno di curve e bisognava stare attenti per evitare rischi, bisognava stare sempre davanti ed è stato molto faticoso anche perché abbiamo fatto una media altissima. Negli ultimi dieci chilometri mi sono messo in quarta posizione per evitare cadute, e in effetti poi la caduta c’è stata e per fortuna io ne sono rimasto fuori”. Dopo il tricolore anche la vittoria in una corsa a tappe nazionale come la 3 GiorniOrobica che è sempre stata una gara griffata da nomi che poi hanno fatto, e stanno facendo, un’ottima carriera tra i professionisti come Francesco Gavazzi, Eros Capecchi, Stefano Locatelli, Fabio Felline. Ne esci fortificato da questa esperienza e dalla vittoria… “Sì, è stata una bella corsa, devo ringraziare tutti i miei compagni perché questo giro l’ho vinto grazie a loro”. Un 2012 da incorniciare dunque per il santacrocese, merito suo e anche della Patrona dei ciclisti… “Quando sono andato al Santuario del Ghisallo - confida Umberto - ho comprato la medaglietta che raffigura la Madonna, dall’inizio di questa stagione la porto sempre sul casco e mi sta davvero portando tanta fortuna…”.


Valerio Zeccato


 

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