TOUR. Prudhomme: meno salite lunghe, più spettacolo

| 02/07/2012 | 09:01
Il Tour è partito in maniera scoppiettante e Christian Prudhomme, direttore della corsa francese, fin dalle prime pedalate ha visto centrato il suo obiettivo.
«Tutti si aspettano la sfida tra Evans e Wiggins, ma tutti abbiamo voglia di sapere cosa ci regalerà questo Tour. Abbiamo visto lo spettacolo di Seraing, abbiamo voglia di sapere come sarà la prima sfida tra Cavendish e Kittel, abbiamo voglia di vedere la Planche des Belles-Filles e poi la tappa Belfort-Porrentruy... Ecco, la media montagna sarà la novità sulla quale vogliamo pntare forte».

Come “provocare” l’imprevedibile?
«Cercando terreno favorevole agli attacchi al di fuoti di Alpi e Pirenei. E cancellando le vallate. Dopo quello che ho visto al Delfinato, so che le salite faranno la differenza, ma altrettanto può accadere in discesa e penso ad un corridore come Nibali, forte in entrambe le specialità. La Albertville-La Toussuire sarà una tappa priva di vallate e nella tappa di Peyragudes non ci sarà un metro di pianura negli ultimi 50 chilometri».

Cosa ha cambiato il vostro modo di vedere le corse?
«L’attacco di Andy Schleck nell’ultimo chilometro ad Avoriaz nel 2010. Lì abbiamo capito che bisogna aumentare le tappe come Mende, dare spazio alle salite impegnative ma corte. La Planche des Belles-Filles nasce da questa volontà. Abbiamo voluto meno arrivi in salita per favorire più azioni da lontano: salite di questo tipo possono creare, nel ciclismo moderno, anche distacchi maggiori rispetti ai monumenti storici».

Cosa teme di più il Tour, oggi?
«Il suo gigantismo. È importantissimo per noi poter andare dove vogliamo».

Si parla di una sfida Evans-Wiggins, ma pesa l’assenza di Contador e Andy Schleck.
«L’anno scorso ci aspettavamo il duello tra Andy Schleck e Contador ed ha vinto Evans. Il Tour è lungo, ha mille ostacoli e una innata propensione a crearsi nuovi eroi. Schleck e Contador si sfideranno alla Vuelta, dove ci sarà anche Quintana, che ha appena vinto la Route du Sud e che mi piace molto. I colombiani li aspettiamo al Tour il prossimo anno...»
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