TRICOLORI. Marcellusi re degli allievi, secondo Giannelli
| 01/07/2012 | 17:25 Dopo che le regioni più quotate si sono divise il bottino tricolore nella categoria esordienti maschili (il Veneto vincendo il titolo degli esordienti primo anno con Stefano Lira, la Lombardia dominando la gara dei secondo anno con Alessandro Covi) il terzo e più ambito tricolore in palio nella giornata di Pieve di Soligo va a Roma. Daniel Marcellusi, al suo undicesimo centro quest'anno, conferma tutto il gran bene che si dice su di lui con una progressione perentoria sull'arrivo in lieve ascesa, risolvendo la volata a quattro con i suoi compagni di fuga: alle sue spalle Gabriele Giannelli (Toscana), Davide Ostorero (Piemonte) e Alessandro Fedeli (Veneto). Questi gli artefici della fuga decisiva all'inizio dell'ultimo giro, dunque a circa 20 km dalla conclusione. Un'azione che inizialmente comprendeva anche un altro toscano, Gabriele Ricci, già fiaccato da precedenti attacchi e dunque presto tagliato fuori. E' stato il presidente nazionale della Federciclismo, Renato Di Rocco, a consegnare la maglia di campione italiano a Marcellusi suggellando una giornata bellissima, nonostante il caldo torrido, che ha visto una gran folla riversarsi sulle strade della Marca trevigiana. Marcellusi, romano classe 1996, ha coronato con questo successo una stagione ricca di soddisfazioni che sembra proiettarlo verso una carriera promettente. "Fantastico, ho indovinato tutto - ha commentato l'atleta del team Tutti a Ruota-Cicli Montanini - pensavo che con tutta questa salita non sarei stato all'altezza, invece con il passare dei chilometri sentivo di star bene. Nel finale mi sono guardato da Ostorero e Giannelli che consideravo i rivali più importanti. Allo sprint sapevo di essere più esplosivo e infatti ho vinto facile". Tifoso di Cadel Evans, Marcellusi ha raccontato le sue disavventure scolastiche: "Sono stato bocciato quest'anno all'istituto industriale, troppe assenze". In compenso, promosso a pieni voti sulla strada: il suo è un risultato importante per tutto il movimento ciclistico giovanile, che può contare su ottimi talenti anche al di sotto del Po, e persino nelle metropoli, come dimostra Denis Marcellusi, romano de' Roma.
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