| 23/06/2012 | 11:49 E' con rammarico e con grande tristezza che ufficializziamo l'impossibilità di organizzare la dodicesima edizione del Brixia Tour.
Tanti sono i motivi che ci portano a prendere questa “amara” decisione, fra i quali certamente il più importante concerne la mancata conferma di alcuni sponsor che avevano dato la loro disponibilità e che si erano impegnati, ma che hanno rinunciato non essendo la nostra società in grado di offrire la garanzia sul reale svolgimento della manifestazione nella data stabilita. Questo a causa dell’assoluta latitanza della Federazione Ciclistica Italiana (o chi per essa) in merito all'inserimento del BrixiaTour nel calendario internazionale e quindi alla reale e concreta possibilità di svolgere la dodicesima edizione del Brixia Tour.
Ed a questo punto siamo a chiedere ufficialmente alla Federazione Ciclistica Italiana (non al C.C.P. o alla L.C.P), perché il Brixia Tour non sia stato inserito nel calendario internazionale 2012 avendo il Team Brixia, nei termini regolamentari, inviato il modulo di iscrizione UCI ( maggio 2011 ,allegato n°1), quindi ancor prima dello svolgimento dell’edizione 2011 e delle relative implicazioni?
La prima risposta che ci venne data fu alquanto evasiva: l’edizione 2012 del Brixia Tour avrebbe dovuto offrire maggiori garanzie di sicurezza ma tale motivazione si è poi dimostrata, a nostro avviso, solo una scusa ed un pretesto. Il ciclista che si lamentò per la sicurezza sul traguardo di Brescia perse la maglia di leader non perché ostacolato dal traffico, ma perché distaccato sulla salita del Colle San Zeno e nella seguente discesa verso Pezzaze, accusando un distacco notevole dal primo classificato, che dallo stesso atleta fu pure lui accusato per traino, ma che essendo seguito per tutto il tratto in salita e nella successiva discesa da un giudice fu ritenuto incolpevolmente accusato. Perso il punto con il vincitore di Brescia, l’ex-leader se la prese quindi con l'organizzazione ed il traffico. A tale fatto, nel pomeriggio della stessa giornata, fece seguito la sospensione della cronometro individuale, decisa da altri, anche se l'organizzazione era in possesso di tutti i permessi incluso la chiusura del traffico veicolare, poi non applicata da chi ne aveva la competenza e l’autorità (allegato n° 2).
Ultimo caso. L'arrivo di Verona dove un forte corridore (velocista) locale perse la corsa sulle strade di casa addebitando all'organizzazione alcune lacune (accuse che poi vennero dallo stesso pubblicamente ritrattate).
Nel mese di ottobre 2011 facemmo nuovamente richiesta alla Federazione Ciclistica Italiana per aver chiarimenti sul mancato inserimento il Brixia Tour nel calendario internazionale 2012. Per risposta ci venne girata una missiva dell'Unione ciclistica Internazionale (allegato n° 3) che in sostanza chiedeva garanzie in merito alla sicurezza per l’inserimento del Brixia Tour per il 2012. A tale nuova richiesta abbiamo risposto punto per punto.( allegato n° 4). Nel frattempo abbiamo più volte sollecitato una risposta definitiva alla nostra richiesta, interpellando più volte, anche gli uffici dell'UCI i quali ci rimandavano alla Federazione Ciclistica Italiana.
A distanza di mesi la Fci ci richiedeva verbalmente ulteriori garanzie in campo organizzativo alle quali rispondevamo (allegato 5) in attesa di vedere reintegrato il Brixia Tour nel calendario internazionale UCI.
E finalmente, dopo tanti solleciti, ci è giunta risposta anche se nel frattempo noi del Team Brixia si siamo adoperati in tutte le direzioni per poter organizzare la dodicesima edizione del Brixia Tour. La risposta e corrispondenza tra Uci e Fci la giriamo integrale ( in lingua inglese) come ci è giunta ( Allegato n° 6)
Dal lato tecnico-organizzativo la risposta della FCI si é recentemente spostata a quello finanziario, che sapevamo di dover sistemare prima dell’approvazione dell’edizione 2012. E, come consuetudine, alla presentazione dei programmi gara 2012 dovevamo presentare la fidejussione o garanzie bancarie per l' edizione dell'anno in corso.
Come ha intitolato recentemente un articolo al riguardo il “Corriere della Sera”, a firma di Carlos Passerini, “Debiti, accuse e sospetti”, non siamo a nasconderci: mentre qualcuno invece lo fa. Infatti non abbiamo mai negato di avere un debito con la federazione relativo al saldo edizione 2011 che sapevamo di dover saldare prima della gara 2012. Non abbiamo mai respinto le accuse ricevute sul piano organizzativo, ma con documenti alla mano abbiamo sino ad oggi dimostrato che tali accuse erano semplicemente gratuite. Rimangono i sospetti. E qui possiamo dire che di “Sospetti” sorti e nati per ostacolare il Brixia Tour ne contiamo molti. Per primo ci chiediamo perché per il Brixia Tour abbiamo usato un parametro di valutazione, quando per altre gare – di pari livello e magari con partecipanti meno noti – non ci si accorge di nulla e tutto sembra girare alla perfezione, incluso il dispendio di risorse pubbliche – leggersi- forze dell’ordine – per garantire la disputa di ogni singola tappa? O quando un arrivo è posto a meno di cento metri da una rotatoria o di un passaggio a Livello? Poi ci sarebbero molti altri sospetti che vanno oltre i compiti della Giuria o della Federazione, come lo scorso anno, quando ci stavamo impegnando ad allestire la conferenza stampa e qualche personaggio - e più di uno – voleva che il Brixia Tour non si facesse (se volete facciamo pure i nomi di questi personaggi che dicono di volere bene al ciclismo).
Forse facciamo questo perché non siamo normali, ma siamo convinti di fare tutto ciò per il bene ed il solo bene del ciclismo rimettendoci pure di tasca nostra.
Forse non siamo “normali” perchè non vantiamo alcun appoggio politico in quanto il Brixia Tour deve essere corsa apolitica, una corsa di tutti ma sopratutto del ciclismo.
Forse non siamo normali perchè dobbiamo attendere mesi e mesi per un appuntamento con i vari sindaci, presidenti regionali e provinciali o loro assessori senza ottenere un semplice incontro.
Forse non siamo normali perché non pubblichiamo anzitempo quanto facciamo, ma abbiamo e stiamo lavorando come nostra consuetudine anche se siamo sempre in attesa di poterci confrontare anche con i vari politici di turno, sindaci ed assessori preposti, presidenti o vice presidenti provinciali e regionali.
Forse non siamo normali perché poniamo la fiducia sulla parola ai nostri interlocutori come sindaci, assessori o sponsor privati, rimanendo, in più di una occasione, privati dei relativi contributi concordati.
Forse non siamo normali perché non rendiamo pubblici i nostri problemi.
Forse non siamo normali perchè non “spendiamo” i contributi dei vari sponsor acquistando pagine pubblicitarie su giornali, quotidiani, settimanali, mensili o spazi pubblicitari su emittenti televisive ottenendo in cambio un “silenzio” assoluto anche se la nostra gara è parte integrale di un circuito internazionale-
Forse non siamo normali perché in ogni edizione ci abbiamo rimesso soldi, ma abbiamo sempre onorato i nostri impegni (e...lo faremo anche per l'edizione del 2011).
Forse facciamo tutto questo perché - veramente - non siamo normali. Infatti non abbiamo ricevuto nessuna prescrizione medica per organizzare il Brixia Tour, ma lo facciamo per passione, perché amiamo e crediamo in questo sport. Ma - vi assicuriamo – i risultati delle nostre analisi risultano essere normali ed oggi essere “normali” non è più di moda, però noi vogliamo continuare a vivere la nostra vita nella normalità e con grande passione .
Ed ora siamo a chiederci il perchè di tanto ritardo nel comunicare da parte della Fci all'Uci le garanzie di sicurezza richieste? Ma soprattutto ci chiediamo se veramente qualcuno non voleva che il Brixia Tour dovesse essere effettuato?, vuole farci perdere il Brixia Tour? o la sua data? poichè in molti oggi la appetiscono mentre quando venne stabilita, nel lontano 2000, nessuno aveva pensato (per quasi un secolo) di mettere una gara sopra le date del Tour de France.
Vorremmo delle risposte concrete anche se non faremo il BrixiaTour, crediamo e speriamo per il solo 2012..poichè siamo convinti di poter riproporre la nostra corsa nel 2013.
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