| 19/07/2004 | 00:00 E' un Ivan Basso sereno quello che incontra i giornalisti nel suo albergo ad Orange, in terra di Provenza, dopo essersi allenato stamane per un paio d'ore.
«Sono contento di quello che ho fatto finora ma questi non significa ch'io m'accontenti. Sono convinto di poter disputare un agrande terza settimana anche se, la storia del ciclismo insegna, una giornata negativa può capitare a tutti. ma io ho lavorato tanto per arrivare fino qua ed è questo che mi conforta, ho studiato per migliorare ovunque, non ho lasciato davvero nulla al caso».
E aggiunge: Sono riuscito a modificare anche il mio modo di stare in bici, adesso in salita faccio 10 pedalatae in più al minuto, utilizzando il 36 anziché il 39».
A chi gli chiede se si sia preso delle rivincite su chi non ha creduto in lui, risponde pacatamente: «Non avevo rivincite da prendere. Con Boifava e Ferretti ho corso per anni ma ero molto giovane. Tutti e due mi hanno chiamato dopo Plateau de beille, mi hanno fatto i complimenti, li ho ringraziato perché sentirli jmi ha fatto molto piacere».
E Riis?
«Bjarne è capace di toglerti di dosso le pressioni: io al delfinato sapevo di non poter ottenere risultati, perché avevo nelle gambe enormi carichi di lavoro, e lui è stato bravo a togliermi la pressione di dosso...».
Sorride Riis, poco lontano, e ammette: «Ivan è un grande corridore, scrupoloso, concentrato, addirittura troppo rigoroso. Pensa sempre e solo alla bicicletta... Io sono convinto che farà una grande settimana e potrete misurare i suoi miglioramenti anche nella cronometro. Ivan non ha solo lavorato sulla posizione, ma anche nell'abitudine alla bicic da cronometro: una volta la serttimana è uscito con questa e una volta è riuscito a fare addirittura duecento chilometri: non mi sorprenderei se a Besançon perdesse solo un minuto da Armstrong. Il futuro di Ivan? il Tour, perché il Tour è il ciclismo, il Tour è tutto. Ma vedrete che anche nel finale di stagione Ivan sarà protagonista, in particolare ai Mondiali con Michele Bartoli. Il Giro d'Italia? so che a Ivan piacerebbe disputarlo, lo ha detto anche oggi, ma finché i calendari saranno così mi sembra difficile vederlo al via. Giro e Tour sono troppo vicini, bisogna scegliere e oggi il Tour de France è troppo importante».
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