L’accusa arriva pesantissima direttamente dal “Processo alla Tappa”, scagliata dal direttore della “Gazzetta”, Andrea Monti. In breve: dal suo caporedattore Pier Bergonzi, per finire a tutti quanti noi commentatori del ciclismo, dovremmo sentirci dei mezzi vermi, o interi, perché nessuno alla vigilia ha messo Hesjedal tra i favoriti di questo Giro. Ora: tutti sanno che non ci sono più i grandi del giornalismo, che il grande giornalismo s’è fermato a Raschi e Zavoli (tu pensa quanto sono demente io: ho preferito Fossati, Mura, Ormezzano e Ziliani). E’ vero che noi manovali contemporanei siamo privi di senso poetico, di fantasia, di gusto della scrittura, più o meno analfabeti, tutti marchettari e magnoni. Però, per piacere, vediamo di non esagerare. Io lo so di attirarmi gli insulti di tanti tifosi supertecnici, ma lo voglio dire ad alta voce: se davvero, prima di questo Giro, avessi messo nella rosa ristretta dei superfavoriti anche Hesjedal, allora sì mi sarei sentito un vero deficiente, né più, né meno. Fermo subito anche i dotti statistici che immediatamente mi ricorderanno quanto forte è il perticone canadese: li fermo perché comunque Hejsedal vanta come massimo risultato, a 31 anni, dopo 8 di professionismo, il settimo posto nel Tour 2010. Buon corridore lo è sempre stato, ma nel gruppo ci sono tanti altri corridori buoni quanto lui. Che adesso stia vincendo un Giro meritato, nessuno lo discute. Però la sostanza non cambia: Hesjedal, di cui mezza Italia ancora sta imparando a pronunciare il cognome, mentre l’altra metà lo pronuncia sbagliato (“Eisedal”), questo onesto canadese è e resta una grande sorpresa. Punto. Caro direttore Monti, mi auguro che lei non licenzi in blocco il suo team del ciclismo, dai Bergonzi ai Gialanella, dai Pastonesi ai Condò, dagli Scognamiglio ai Ghisalberti, per questo Hesjedal. Solo un consiglio: se proprio vuole trovare responsabili in casa sua, si rivolga un po’ più in là, nel ramo d’azienda addetto all’organizzazione, dove geniali creativi si sono inventati questa edizione fiacca, anonima, impersonale, senza anima e senza nomi. Hesjedal vince il Giro 2012 per merito suo, ma soprattutto per colpa loro.
Hesjedal è una sorpresa solo per gli incompetenti.Chi segue il ciclimo,e se ne intende anche solo un pochino,sa perfettamente che chi arriva settimo al Tour il Giro,vista la deprimente starting list,lo può vincere con una gamba sola.
Hesjedal
25 maggio 2012 23:15magico47
IL Canadese è un gran bel corridore,evidenziato dal fatto che è potuto emergere in questo Giro anche dalla situazione attuale ( pulita) di tutto il gruppo,a parità di forze oneste,vince colui che al momento sta dimostrando una limpida superiorità.Infatti Hesjedal sarà probalmente il vincitore del 95° giro d'Italia.
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Loriano Gragnoli DCI
scusatemi....
26 maggio 2012 01:19fracarro
Ma io faccio un paio di domande, forse a casaccio, e che forse una centra proprio poco con questo articolo.
Non ho viste nessun commento, nessun rimprovero da parte delle tantissime persone che leggono tuttobiciweb a proposito che Hesjedal non fosse stato messo nei favoriti... Ora invece vedo che per molti è quasi una cosa scontatata... MAH?!?!?! Siate sinceri, il Gatti questa volta ha proprio ragione...
E la seconda domanda che mi faccio, e che voglio fare al pubblioco competente è: ma Basso, che non va forte in crono, e che perde secondi preziosi, e che le tappe a cronometro non sono il suo forte..... Sono l'unico che ricorda che le vinceva le crono???? A volte mi sembra di aver vissuto in un altra dimensione per un po' di tempo....
pickett
26 maggio 2012 02:00Porter
pickett, cunego l'anno scorso ha concluso il tour in settima posizione, ti pare abbia vinto il giro con una gamba sola? nibali nel 2009 settimo al tour, idem...
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