GIRO. Visconti: sentivo la maglia che mi soffocava...

| 23/05/2012 | 09:01
Quando nella tappa domenicale di Pian dei Resinelli si sentì radiocorsa intervenire all'incirca al trentesimo chilometro per annunciare un importante ritiro, il primo stato d¹animo fu di delusione: «Attenzione, abbandono del campione d¹Italia Giovanni Visconti. Ripetiamo, Visconti della Movistar si ritira!». Delusione perché il siciliano aveva promesso che sarebbe stato ancora protagonista prima di Milano. E invece niente, un anonimo ritiro e proprio in una tappa in cui ci si sarebbe aspettati una notizia del tutto diversa, ma l¹annuncio di un suo attacco. La delusione si trasformò in dubbio e in preoccupazione quando il giorno successivo, quello del riposo di Limone sul Garda, si venne a sapere che Visconti era stato colpito da un attacco di panico talmente forte da costringerlo a prendere la decisione meno desiderata. Soltanto ieri mattina siamo riusciti a rintracciare il palermitano al cellulare. Volevamo saperne di più, per capire che cosa fosse accaduto e se l¹episodio potesse essere paragonato a quello che in ben due occasioni colpì una stella del nuoto come Federica Pellegrini. Dalla conversazione telefonica che riportiamo si comprendono quanto siano state gravi le motivazioni che hanno spinto l¹atleta della Movistar ad abbandonare la corsa.

Visconti, che cosa è accaduto?
«Un vero e proprio attacco di panico. Mi sono spaventato molto. E¹ per questo che adesso sono a Firenze, da un medico che mi possa aiutare. Sto per fare un elettrocardiogramma. Voglio capire, perché la cosa mi ha inquietato molto».

E tutto questo è capitato in corsa?
«Sì. A un certo punto non riuscivo più a respirare. Mi sembrava di soffocare, la maglia era diventata opprimente, volevo strapparmela di dosso perché diventava una morsa che mi strangolava!».

E che cosa ha pensato?
«Che non riuscivo più a governare il mio corpo. Ed è una sensazione bruttissima. Mi sono spaventato molto, ho urlato a chi mi stava accanto che avevo bisogno di un medico».

Si è fermato subito?
«No. Appena dopo sono stato affiancato dall¹auto dell¹assistenza in corsa. Si era ancora in pianura per cui ho percorso una ventina di chilometri a fianco del medico che tentava di rincuorarmi».

C¹è riuscito?
«No, ero fuori di me. Avevo paura di morire, non respiravo, mi sentivo ghiacciato dentro. Eppure, con quelle brutte sensazioni ho continuato a pedalare perché mai e poi mai avrei voluto lasciare una corsa a cui tenevo molto come il Giro».

A un certo punto è stato costretto a scendere dalla bici. E dopo?
«Sono salito sull¹ambulanza, dove mi è stata applicata la maschera a ossigeno. Ma soltanto più tardi il panico si è allontanato da me».

C¹è stato mai un precedente simile nella sua vita?
«No, mai. E¹ stata in assoluto una prima volta».

Ha pensato a quale possa essere la motivazione?
«Non ne ho idea, anche se durante la notte che ha preceduto quella tappa qualcosa è accaduto».

Allude al terremoto?
«Sì. Nel mio albergo è stato avvertito in maniera molto forte. Io forse sono più emotivo degli altri, perché mi sono alzato di colpo e sono corso fuori della stanza, correndo in corridoio e avvertendo gli altri che si era tutti in pericolo di vita».

E se fosse quella la causa? Insomma, è stato un piccolo trauma...
«E¹ possibile o almeno lo spero, nel senso che così almeno posso dare una spiegazione a un episodio molto spacevole Mi creda, se ripenso adesso a quei momenti in corsa avverto ancora un senso di strangolamento».

Adesso è più sereno?
«Va meglio, ma non sono sereno. E mi dispiace moltissimo di aver lasciato la corsa. E¹ stata una bruttissima esperienza e anche per questo spero di ritornare quanto prima in gruppo. Ho bisogno di riattaccarmi il gruppo sulla schiena. Anche per dimenticare».

da Tuttosport a firma di Paolo Viberti
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COMMENTI
23 maggio 2012 10:23 limatore
Mi dispiace moltissimo di quanto ho letto, ed auguro a Giovanni di risolvere il suo problema in maniera definitiva. Questo tipo di "malattia" è subdola e menomente soprattutto per chi come lui vive di prestazione sportiva ai massimi livelli. Contornati delle persone che ti vogliono bene ... è la miglior cura.

La Pro-tour è meglio???
23 maggio 2012 15:30 Bastiano
Non so se ha preso più soldi ma, lasciare Scinto per lui è stata una scelta davvero infelice. La sua sfortuna è coincisa con la fortuna di Pozzato che, dopo anni di buio, ha rivisto la luce.
Penso che in futuro chi vuole rilanciarsi dovrà pagare per correre nella Farnese!!!

Scelta sbagliata!
23 maggio 2012 20:14 valentissimo
Io resto sempre dell'avviso che la scelta della squadra è una cosa importantissima e forse, giovanni l'ha sbagliata .................e di grosso!!!
La Movistar che punta tutto su Valverde, ha preso Giovanni solo per i suoi punti UCI e non di certo per le sue prestazioni e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.
Forse ha preso qualche euro in più ma, tra due anni, al momento di rifare il contratto, li ripagherà con gli esosi interessi!!!!

23 maggio 2012 20:35 limatore
ahahahaha qualcuno già lo fà.

problema
23 maggio 2012 22:05 triciclo
mi dispiace per il suo problema che davvero non è bello e spero si risolva. dal punto di vista sportivo, continua a credere che abbia fatto male ad andar via da scinto e soprattutto credo sia parecchio sopravvalutato. un buon corridore ma di corse medie, sparisce nelle vero corse (classiche).

24 maggio 2012 09:12 plus
io proverei una maglia della taglia piu grande

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