Caso Heras: ci sono tracce, ma non abbastanza chiare...

| 24/11/2005 | 00:00
Caso Heras, nuova puntata. A parlare questa volta è Rafael Blanco, presidente della Commissione Antidoping spagnola e direttore generale del Consiglio Superiore dello Sport, nei cui laboratori vengono eseguite le controanalisi sui campioni prelevati al vincitore della Vuelta. In una intervista concessa a Radio Marca, Blanco ha difeso la validità del metodo per evidenziare l’Epo e ha aggiunto parole che sembrano condannare il corridore: «nelle immagini si evidenziano segni nella zona dell’Epo, ma sono deboli per essere considerate come un indizio chiaro. Comunque, se non vi fossero state tracce, il tecnico analista avrebbe immediatamente parlato di esito negativo. Quello che c’è, però, non ha la nitidezza sufficiente per dichiarare la positività. Per questo abbiamo deciso di proseguire con le indagini e non di rifarle, come erroneamente ha dichiarato l’avvocato del corridore. La prova che stiamo portando avanti, comunque, sarà l’ultima, perché non ci sono ulteriori campioni da analizzare. E se non avremo tracce più evidenti, il risultato sarà evidentemente quello di una “non positività”».
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