| 16/05/2012 | 15:29 Michal Kwiatkowski è uno dei più promettenti atleti del panorama ciclistico internazionale. Nato a Toruń in Polonia il 2 giugno 1990 Michal è attualmente uno dei talenti a disposizione dell'Omega Pharma - Quick-Step Cycling Team. Abbiamo incontrato Michal nel corso del Giro d'Italia 2012.
Michal, come sta andando il tuo Giro d'Italia? "Per il momento bene. Non ho una condizione straordinaria ma sto pedalando bene. Per me si tratta di una challenge importante anche in vista dei prossimi appuntamenti, primi tra tutti il Tour de Pologne e le Olimpiadi."
Tour de Pologne: cosa ne pensi del percorso? "Conosco molto bene le strade del Tour de Pologne 2012 anche se sono lontane dalla mia Toruń. Penso sia un bellissimo percorso con tappe interessanti nelle quali si vedrà tanto spettacolo. Ci sono molte salite, per questo motivo sarà importante essere al via in ottime condizioni."
Quali sono le tue ambizioni? "Non posso negare che sogno un buon piazzamento in classifica generale. Per un corridore polacco questa gara è importantissima."
C'è una tappa chiave? "Quando corri per la classifica generale tutte le tappe sono importanti. E' fondamentale rimanere sempre nel vivo della corsa, non distrarsi e nello stesso tempo non sprecare energie preziose per il finale."
Qual è il tuo primo ricordo del Tour of Pologne? "Avevo 12 o 13 anni. Prima della gara dei professionisti c'era una gara per i giovani, il Mini Tour de Pologne. Correvamo a Gdansk e per me era un sogno essere lì. Conclusi la gara al secondo posto, fu una grande emozione! La formula del Mini Tour de Pologne è molto interessante. Sono contento che venga ora proposta prima di ogni tappa del Tour. Il ciclismo in Polonia sta crescendo giorno dopo giorno e credo sia anche merito del Mini Tour de Pologne che permette ai ragazzini di vivere un'esperienza indimenticabile, come lo è stata per me. Ricordo anche molto bene l'ultima volta che il Tour è passato per Toruń. Era il 2006 e io ero lì a bordo strada a cercare di collezionare più borracce possibile delle squadre internazionali. Mi ricordo la velocità, i colori, il suono delle biciclette al loro passaggio. Momenti indimenticabili."
Il Tour è stato quindi importante nella tua crescita come ciclista. "Sicuramente. Ho iniziato a pedalare a 10 anni seguendo le orme di mio fratello di un paio d'anni più vecchio. Eravamo in pochi in un piccolo Bike Club. Da quel giorno ne ho fatti di chilometri fino ad arrivare al professionismo passando per la categoria junior e un anno da under 23. Proprio tra gli junior ho raccolto buoni risultati a livello internazionale quali il campionato del mondo a cronometro e il campionato europeo strada e cronometro che mi hanno permesso poi poco tempo dopo di passare professionista.”
Che relazione ti lega a Lang e al Lang Team? "Come corridore polacco sono molto fiero di quello che stanno facendo per promuovere la Polonia e il ciclismo nel nostro Paese. Anno dopo anno i professionisti polacchi aumentano e questo è sicuramente dovuto anche al fatto che il Tour de Pologne sta diventando una corsa sempre più internazionale. Ho inoltre un ottimo ricordo di Lang. Qualche anno fa mi invitò alla presentazione della corsa. Ero ancora uno junior. Rimasi stupito dell'invito. Andai e passai una giornata molto bella con molti atleti professionisti presenti: in quell'occasione Lang mi disse che credeva molto in me e che presto o tardi sarei diventato pure io un ambasciatore del ciclismo polacco nel mondo. Adesso so cosa voleva dire."
Cosa pensi della tua stagione fino a ora? "Quest'anno volevo partire forte per fare bene in alcune corse a inizio stagione. Alla Driedaagse van west Vlaanderen ho assaporato per la prima volta il piacere di una vittoria. Poi però sono caduto nell'ultima tappa e ho perso la leadership. Nella Driedaagse van De Panne invece mi sono ammalato e non ho potuto gareggiare. E' stato terribile a livello mentale. Avevo preparato bene quell'appuntamento. Ho poi corso le classiche cercando di fare esperienza per il futuro. Ora sono qui al Giro. Vediamo di fare qualcosa di buono sulle strade italiane. Anche vestire la maglia bianca magari per qualche giorno sarebbe bello."
Nell'Omega Pharma - Quick-Step corre anche un altro polacco, Golas. "Michal per me è più di un compagno di squadra, è un vero amico sul quale posso sempre contare. Mi aiuta a relativizzare nei momenti difficili, ha un grande spirito e mi motiva molto. Ci alleniamo assieme veniamo dalla stessa città. E' perfetto. Poi in squadra abbiamo anche un massaggiatore polacco, Marek Sawicki. Siamo una piccola colonia polacca in Belgio (ride)."
Domanda finale di rito. Cosa sogna di vincere Michal Kwiatkowski in questa stagione? "Il sogno è di potere partecipare alle Olimpiadi per il mio paese e di raccogliere un buon risultato per la Polonia. Per farlo devo essere già forte al Tour de Pologne che a quel punto diventa l'altro mio obiettivo. In quel mese dovrò andare molto ma molto forte...."
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