I VOTI DEL DIRETTORE. Katusha e Astana grandi, la Lampre c'è

| 09/05/2012 | 20:14
di Pier Augusto Stagi


GARMIN. 8. Erano i favoriti e sono stati nettamente i più forti. Il loro vantaggio poteva essere anche più ampio, se non fossero stati costretti a rallentare, per non perdersi nel finale la nuova maglia rosa Navardauskas (solo due mesi fa, alla Tirreno Adriatico, si era rotto la clavicola). In verità perdono per strada Alex Rasmussen, che alla fine si stacca, ma per ragioni diplomatiche (era terzo in classifica, ma una maglia rosa che è in attesa di sapere la prossima settimana dal Tas se può continuare a correre o se sarà fermato per aver mancato tre volte al programma di localizzazione è troppo imbarazzante).

LIQUIGAS. 6. Si difendono e nel complesso la loro prova è più che dignitosa. Non sono super, ma fanno il loro compito con grande applicazione. Prima parte molto buona, poi nella seconda – più veloce – devono concedere qualcosa.  Corrono in pratica in otto, perché Salerno soffre per una fastidiosa bronchite e non può dare il suo contributo alla causa della squadra. Tutti molto bravi, anche Ivan Basso, ma soprattutto Sabatini a rilanciare e Bodnar a tenere l’andatura sul filo dei sessanta all’ora. Si fermano a soli 4” dal podio.

LAMPRE. 7. Dopo la brutta crono iniziale, la squadra si fa squadra e risponde molto meglio di quanto si potesse ipotizzare alla vigilia. Basti dire che con 12” in meno il team di Roberto Damiani sarebbe salito agevolmente sul podio. Grande lavoro nella prima parte di  Pietropolli, Bono, Spezialetti e Righi. Bravo anche Scarponi nel tratto di salita, poi un buonissimo Malori si è sobbarcato il compito di rifinire il buon lavoro svolto nella prima parte dai compagni di squadra. La Lampre c’è.

BMC. 7. Sarebbero ampiamente insufficienti, se si guardasse solo il tempo che il team dell’ex maglia rosa Taylor Phinney stabilisce, ma le condizioni fisiche del ragazzone americano e la sua uscita nei campi condizionano non poco la prova del team svizzero.

KATUSHA. 9. La sorpresa di giornata, il team che nessuno si aspettava di vedere lì a lottare per la vittoria. Sorridono i russi, soprattutto uno spagnolo, Joaquin Rodriguez, che oggi si porta a casa un buon gruzzoletto di secondi che fa morale e anche un po’ classifica.

RADIOSHACK. 5. Erano dati tra i grandi favoriti di giornata, ma alla fine sono emersi tutti i limiti di una cronosquadre chiaramente non preparata. Non avevano l’uomo guida, il faro, il metronomo in grado di scandire il ritmo. In questi casi o si ha un buon gruppo affiatato o si spera di avere un uomo guida: Radioshack non aveva né l’uno né l’altro.

SKY. 4. Sono stati la vera delusione di giornata. A loro parziale giustificazione la condizione fisica di Mark Cavendish che potrebbe aver condizionato la squadra, anche se Uran ed Henau non sono dei fulmini di guerra e l’unico super è Geraint Thomas, che non ha fatto il miracolo.

FARNESE. 5. Perdono Guardini per una caduta, poi fanno quello che possono. Non avendo l’uomo di classifica, forse mancano anche le motivazioni per gettare il cuore oltre l’ostacolo.

ASTANA. 9. Vanno come razzi, sono anche loro, assieme ai russi della Katusha, la vera sorpresa di giornata. Paolo Tiralongo detto Mario da quando fa le volate, all’ombra dell’Arena si fa prendere dalla foga e passa per primo, facendo il Gasparotto (su Di Luca) della Maddalena. Per la serie Paolo detto Mario tira dritto.

ANDRONI. 5. Si difendono, ma nulla possono anche contro la jella (Rujano fora a 5 km dal traguardo).

COLNAGO. 5. Ce la mettono tutta, ma le forze in campo sono quelle che sono: non potevano fare di più.

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COMMENTI
dico la mia
9 maggio 2012 22:50 AERRE56
direttore, professionale e imparziale come sempre. io vorrei questo, forse tutti lo vorremmo. grazie.

io

colnago 5
10 maggio 2012 08:51 pistaaaaaa
Era scontato in partenza che la Colnago facesse una pessima crono: ha in squadra un solo vero passista...

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