ATTACCHI & CONTRATTACCHI. Non è più il Giro di una volta

| 05/05/2012 | 14:00
di Cristiano Gatti

Chiedo scusa, la mia è una falsa partenza. Purtroppo devo avere sbagliato indirizzo. Mi trovo in una remota località della Danimarca, dove credevo cominciasse il Giro d’Italia. Effettivamente qui c’è del movimento, un sacco di gente per le strade, bandiere ovunque e persino acqua rosa dalle fontane. Posso testimoniarlo: ci sono pure diverse squadre ciclistiche. Tutto concorre ad aumentare la confusione e ad alimentare l’equivoco: sì, ho anch’io le mie attenuanti, a prima vista sembra davvero la partenza del Giro d’Italia.
Poi però balza subito all’occhio il dettaglio determinante, quello che mi porta a concludere mestamente d’aver sbagliato destinazione: non può essere una partenza del Giro, non esiste che la corsa rosa parta senza il protagonista assoluto dell’ultimo decennio, l’invadente convitato di pietra capace di condizionare tutti i discorsi e tutte le presentazioni, mettendosi sempre al centro della scena e lasciando sullo sfondo i corridori con le loro misere vicende di gara. Mi guardo attorno da qualche giorno e proprio non lo vedo. Non c’è il tema doping. O abbiamo tutti sbagliato indirizzo, oppure il mondo ha cominciato a girare all’incontrario.
La memoria non mi inganna: per anni abbiamo lanciato il Giro parlando solo di doping. Edizione record per controlli, quanti controlli a sorpresa, quali squadre sottotiro, quanti fermati prima del via, quali iscritti imbarazzanti, quanti Nas Nascosti in carovana, a quando il primo blitz, quanti timori e quante perplessità sulla credibilità della corsa. L’ottantasei per cento degli articoli di giornale, il novantuno per cento dei dibattiti televisivi, il novantasei per cento degli interventi istituzionali: tutti canalizzati sull’argomento doping. Sul puro aspetto tecnico, molta prudenza e tanti condizionali. Quasi una paura contagiosa al solo parlarne. Il Giro partiva, ma partiva nel sospetto, nell’ansia, spesso nel puro disprezzo.
E allora possiamo bene capire il senso di sorpresa, di disagio, di smarrimento che assale tutti quanti in queste ore. Diamine, è partito il Giro e s’è parlato di tutt’altro. Delle assenze altolocate (Evans e Schleck Jr), della facilità dei percorsi, delle incognite di Basso, della malavoglia di Schleck Senior, dei giovani che devono sbocciare, delle guerre interne tra Scarponi e Cunego, della Rai che non cambia mai. Nessuno che  si sia preso la briga di occupare spazi e palinsesti con la cronaca nera del doping. E questa sarebbe una partenza seria? Ma dove siamo finiti, nel paese delle meraviglie? Nel mondo dei sogni?
I casi sono due: o davvero ho sbagliato indirizzo, oppure qualcosa sta davvero cambiando. Spero proprio di non avere sbagliato indirizzo.

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COMMENTI
Giusto
5 maggio 2012 14:31 Bufalino
Giusto tenere alta l'attenzione sulla tematica doping.
La lotta al cancro del ciclismo non deve accennare a fermarsi.

Complimenti a Cristiano Gatti

Michele Bufalino

Bufalino
5 maggio 2012 15:24 ciano90
Forse lei non ha capito ma Gatti è felice che non si parli di doping! E' felice che ci sia stata una svolta!

5 maggio 2012 16:12 Bufalino
Ho capito benissimo, ed è giusto quello che dice Gatti.

Tuttavia per quanto mi riguarda ho detto esattamente un'altra cosa ;) riallacciandomi all'ultima frase. La speranza è di non avere sbagliato indirizzo, comunque sia è giusto anche rimanere attenti, vigilare. Come si è fatto correttamente in questi anni, e speriamo davvero che siano tempi migliori ;)

Senza dimenticare ovviamente ciò che è successo anche nelle ultime settimane con Galymzianov e sperando che in questo giro, definito "più umano" da alcuni, sia veramente umano dal punto di vista del doping, senza casi sospetti e senza classifiche riscritte.

Saluti,
M.B.

Forse mi sono espresso male io ;)


DOPING
5 maggio 2012 16:41 Fra74
Mai abbassare la guardia contro il Doping, e sopratutto a me, personalmente, dispiace quando si sentono certi commenti, tipo quello di oggi di SILVIO MARTINELLO in apertura di tele-cronaca del Giro di Italia:"...Contador non è mai stato trovato positivo durante l'ultimo Giro che vinse..."...boh...mah...forse sarò IO duro di comprendonio...
Francesco Conti.

Martinello ha ragione
5 maggio 2012 19:41 velo
il tas ha squalificato contador per due anni per la positività al clenbuterolo nel tour 2010, nel 2011 ha corso pulito e meritava la vittoria del giro.

Provocazione
5 maggio 2012 21:22 Askatasuna
Capisco la provocazione Sig. Gatti, però in fondo ha ragione, non ne aveva parlato nessuno. Ci ha pensato Lei. Grazie. Ne avevamo bisogno.

PER FRA74
5 maggio 2012 21:23 stargate
Non capisco perché debba dispiacersi dell'affermazione di martinello, che altro non ha detto se non la pura verità. Se poi si vuole muovere guerra a oltranza a Contador, è un altro discorso. La verità è che -prescindendo dalla sentenza del TAS, che ha provocato non del tutto ingiustificate polemiche- il Giro 2011 lo spagnolo l'ha dominato a suo piacimento, senza che sulla sua vittoria possa adombrarsi alcun sospetto. Ecco perché ritengo ingiusto che sia stato privato a tavolino di quello e di altri successi, anche se, paradossalmente, in prospettiva futura, si può tranquillamente dire che la sentenza l'ha favorito, perché restare fermo due anni, o poco meno -al netto della sospensione già scontata- è un macigno molto pesante per ogni atleta, sia pure di grande classe. Così, invece, potrà tornare a correre nel giro di pochi mesi, sia pure col palmares alleggerito. Cordialità (Alberto Pionca - Cagliari)

tuttobici
5 maggio 2012 22:39 miguel
Oggi leggo una mezza dozzina di servizi sul giro e nessun commento li accompagna.
Poi arriva l'articolo di un giornalista "qualsiasi" che per distinguersi parla di doping (del resto cosa ne capisce di ciclismo pedalato?)e tutti giù ha commentare.
Siamo proprio messi male.

MIGUEL
5 maggio 2012 23:24 velo
Scusa, forse non conosci gli articoli scritti dal giornalista Gatti, è meglio che continui leggere i quotidiani come lo stadio/corriere dello sport, questi non ne parlano e se scrivono leggi poche righe.COSI' CAPISCI MEGLIO!!!!!!!

x miguel
6 maggio 2012 00:56 AndreaTino
Oggi leggo una mezza dozzina di servizi sul giro e nessun commento li accompagna.
Poi arriva l'articolo di un giornalista SERIO e un utente per distinguersi fa la morale ma non conosce l'italiano. "ha commentare"?? Rimandato.

gli SPONSOR
6 maggio 2012 08:01 geom54
in quanto semplicemente e materialmente sostenitori di questo infinito SPORT si limitano a considerare che i "DURI DI COMPRENDONIO" sono ormai troppi e si augurano di non averli mai, a qualsiasi livello, come loro collaboratori sia in ambito sportivo (ciclismo) ma sopratutto in ambito delle aziende che gli stessi hanno ancora la fortuna di dirigere;
al proposito del pensiero espresso da MARTINELLO è evidente la verità e la logica.

PER MIGUEL
6 maggio 2012 10:24 stargate
Mi associo a chi critica il Suo intervento: come non comprendere, infatti, che l'articolo di Gatti è steso sul filo dell'ironia e del paradosso, qualità che ne certificano la classe e, al contempo, consentono di inviare un chiaro messaggio. Se, invece, si preferiscono articoli di altro genere, magari violenti e rozzi, o ipocriti, è bene accomodarsi da qualche altra parte, le possibilità non mancano. (Alberto Pionca - Cagliari)

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