GIRO. Longo Borghini: voglio scortare Basso in maglia rosa

| 03/05/2012 | 16:09
Paolo Longo Borghini disputerà il suo secondo Giro d’Italia. Il professionista ossolano, 31 anni, portacolori della Liquigas Cannondale di Ivan Basso, è già partito alla volta della Danimarca, dove sabato scatterà il 95˚ Giro d’Italia con il cronoprologo di Herning. La notizia di una sua nuova partecipazione alla corsa rosa (ci era già stato nel 2009) era nell’aria da qualche settimana ma la convocazione è stata formalizzata solo quando la Liquigas ha reso noti i nomi degli otto corridori che supporteranno Basso. «Sono stato raggiunto dalla notizia in Svizzera - racconta l’ornavassese - mentre stavo concludendo il Giro di Romandia. Non è stata una sorpresa, ma nascondere la gioia sarebbe stato impossibile. Ho fatto tre Tour de France ma il Giro, per un italiano, è un’altra cosa».

Il recente Giro di Romandia è stata per il ciclista ossolano un’occasione per rifinire la forma e rodare gli ingranaggi tattici. «Diversamente dalla corsa Svizzera - tiene a precisare Longo Boghini - al Giro si va con l’obbiettivo di vincere: Basso può farcela ed è con questo spirito che la squadra lavorerà». Gli altri sette atleti della Liquigas convocati, oltre a Longo Borghini e a Basso, sono i polacchi Sylvester Smith e Maciej Bodnar e gli italiani Valerio Agnoli, Eros Capecchi, Damiano Caruso, Fabio Sabatini e Cristiano Salerno. «La difficoltà maggiore delle corse a tappe - spiega Longo Borghini - è sempre quella del recupero. Anche se si parte in ottima forma, come al momento mi sento, tutto può cambiare in corso d’opera. Basta una notte poco riposata o un raffreddore: non potendosi fermare, si va avanti stringendo i denti, ma si accumula stanchezza».

Le prime due settimane di Giro saranno senz’altro quelle più importanti per Longo Borghini. Il ciclista di Ornavasso, infatti, nella dinamica di squadra gioca un ruolo importante in pianura e nei tratti di pre-salita per stare accanto a Basso. «Non che nelle tappe di montagna potrò permettermi di riposare - commenta - anche perché allora la fatica accumulata nei quindici giorni precedenti comincerà a farsi sentire». Dopo le tre tappe in Danimarca il Giro arriverà in Italia il 9 maggio, con la cronometro di Verona. Dieci giorni più tardi la tappa in Valle d’Aosta, con arrivo a Cervinia, dove a tifare per Longo Borghini ci saranno i tifosi ossolani e i familiari. «Ad attendermi sul traguardo - dice l’ossolano - ci saranno anche mia moglie Kimberly e le mie due bambine: Anna, di tre anni, e Marta, nata lo scorso gennaio. Non vedo l’ora di abbracciare le mie donne».

di Carlo Zaninetti, da La Stampa
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