BERGAMO. Strade rovinate, la Provincia blocca le corse
| 24/04/2012 | 12:59 Altro che volata. Il rischio è semmai di fare un gran volo. Per questo Via Tasso ha lasciato i corridori appiedati: tutta colpa delle strade gruviera. E, diciamolo pure, del patto di stabilità che stavolta i bastoni tra le ruote li ha messi ai ciclisti.
«Il bilancio - rileva l'assessore provinciale alla Viabilità e Trasporti Giuliano Capetti - è ingabbiato per i tagli e i vincoli del patto di stabilità che non ci fa spendere. Quest'anno investiremo 6-7 milioni per le strade, per la manutenzione ordinaria e straordinaria, ma rispetto alle condizioni in cui si trovano molte provinciali sono insufficienti».
Complice un inverno davvero gelato, le strade - dicono dal Settore viabilità - sono conciate male (soprattutto nella Bassa) e le risorse non bastano per intervenire ovunque. Da qui la decisione di non concedere il nullaosta «se le condizioni delle strade mettono a rischio l'incolumità di chi corre, di ragazzi e professionisti», spiega Capetti.
Senza contare un altro aspetto: «La responsabilità civile e penale che ricade sulla Provincia, proprietaria del sedime, e sui suoi dirigenti in caso di incidente». Intanto questi stop stanno agitando (e parecchio) il mondo del ciclismo: «Mai successo prima di quest'anno che una gara fosse bloccata per le cattive condizioni delle strade. Al massimo ci dicevano di segnalare ai direttori sportivi e di conseguenza ai corridori che c'erano tratti dissestati», racconta il presidente provinciale della Fci, la Federazione ciclisti italiani, Michele Gamba.
Ma rewind, facciamo un passo indietro: la Provincia non ha concesso l'autorizzazione per tre gare organizzate dalla Fci (oltre 4.000 tesserati) in aprile e per altrettante organizzate dall'Udace che conta oltre 2.600 amatori.
Annullata una gara degli allievi a Cortenuova il 15 aprile, poi un'altra degli esordienti a Spirano (il 22 aprile) e una terza a Capriate si correrà (il 29) solo perché nel frattempo si è rivisto il percorso, facendolo passare nel Milanese.
Per fortuna la ROUBAIX si corre in Belgio e non a Bergamo.
Non mi meraviglia che tale fatto sia accaduto per primo a Bergamo, anzi lo ritengo quasi un “divino” castigo.
Mi meraviglia che nessuno abbia il coraggio di dire cosa realmente ci sia dietro, sui due fronti: istituzionale e sportivo.
Nel primo, leggo tra le righe dell’Assessore provinciale, i veri motivi che hanno portato a tale decisione e che “radio scarpa” conosce: qualche furbacchione pensa di lucrare con continue richieste di risarcimento.
Nel secondo vi è un silenzio che assorda, normale fatte le debite considerazioni.
Da Bergamo partono le proposte per l’ambito organizzativo più stravaganti poste a carico degli organizzatori Si cerca sempre la massima perfezione ( o pararsi il ...) nelle norme organizzative senza rendersi conto che cosi facendo si avranno si delle norme perfette, ma sempre più problemi per rispettarle e quindi spariranno gli organizzatori e le corse.
Ma forse questo particolare non tocca chi di questa tipo di normativa è il primo artefice: normale, non fa che ripercorrere il pensiero del presidente nazionale.
Ma come sempre tra il dire (proporre) e il fare (mettere in atto) vi è di mezzo il mare (la realtà).
E nella realtà ci si muove come si può…. Anche dichiarando in sede di richiesta autorizzazione delle grandissime XXXXXXXX: ma questo non lo dice e, non lo insegna agli altri.
Inutile polemiche
24 aprile 2012 20:48sargusti
Se vogliamo far polemica politica a danno di Tizio e Caio, caro Nano, facciamola, però il problema è vero e serio e di gente che chiede risarcimenti ve ne sono, non ultimi i nostri stessi tesserati FCI che chiedono i danni per cadute agli organizzatori. Il problema è ben più grosso della Provincia di Bergamo, perchè così le gare non le organizzerà più nessuno.
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