| 12/11/2005 | 00:00 Non c'era Paolo Savoldelli, sul palco del PalaMazda, perché la Discovery Channel gli ha imposto di non presenziare. Il motivo? Alcune squadre hanno voluto protestare in questo modo contro il Tour de France (incredibile, ma vero) e per il modo in cui i suoi dirigenti hanno parlato in occasione della presentazione. Assenti anche Paolo Bettini e Ivan Basso. Resta una scelta discutibile, quella di protestare contro il Tour danneggiando il Giro: come dire che adesso ci sono due nemici invece che uno solo...
Comunque, ecco le reazioni a caldo raccolte sul palco del PalaMazda.
Alessandro Petacchi da subito il giudizio più duro e “la notizia” come si dice in gergo: «È un Giro molto difficile, che non darà molto spazio ai velocisti. Secondo me non ci sono più di cinque tappe adatte alla volata. Poche, poche occasioni per noi. È un Giro che non mi piace: penso che riguarderò bene la cartina del Tour. Potrei decidere di saltare un Giro troppo duro per andare a dissputare il Tour».
Beppe Saronni: «È un Giro per scalatori. A me non sarebbe piaciuto, ma speriamo che piaccia a Damiano Cunego».
Paride Grillo: «L’unica tappa facile sarà quella di Brescia, per il resto mi sembra un Giro davvero molto impegnativo che non lascerà grande spazio a noi velocisti».
Damiano Cunego: «Ci sono salite importanti nella settimana finale. spero di far meglio del 2004, è un tracciato che mi piace».
Danilo Di Luca: «Lo sterrato sarà spettacolare, speriamo solo che non piova perché con lo sterrato è sempre un pericolo. Ci hanno assicurato che faranno un grandissimo lavoro per sistemare la strada e noi ne siamo convinti».
Francesco Moser: «Nella prima parte non ci sono grandi difficoltà, ma il finale è davvero durissimo. È il nuovo ciclismo, quello della televisione, che chiede questo tipo di spettacolo ed è giusto che ce l’abbia. Anche se a me un Giro di questo genere sarebbe risultato indigesto».
Gilberto Simoni: «C’è davvero tanta montagna, al punto che ssarà possibile recuperare anche i distacchi accumulati a crtonometro. Bisognerà arrivare alla settimana decisiva in perfette condizioni di forma, altrimenti non sarà possibile salvarsi».
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