Verbruggen contro il Tour: Zanini e Padrnos possono correre

| 16/07/2004 | 00:00
L'italiano Stefano Zanini (Quick Step) ed il ceko Pavel Padrnos (US Postal), restano in gara nel Tour de France, malgrado la richiesta di squalifica presentata dagli organizzatori per implicazioni nello scandalo doping che vede coinvolti molti ciclisti dopo il blitz al Giro del 2001. Lo ha deciso L'Unione internazionale ciclismo (UCI), che si e' opposta alla squalifica dei corridori. I due ciclisti erano stati rinviati a giudizio dal tribunale di Sanremo e dovranno comparire davanti allo stesso il 27 ottobre. Patrice Clerc, presidente della societa' organizzatrice del Tour (ASO), ha dichiarato di aver fatto appello presso il Consiglio del ciclismo professionista (CCP) e di attendere una decisione in giornata. Il Presidente dell'Unione ciclistica internazionale (UCI), Hein Verbruggen, prende una posizione decisa contro le ''squalifiche facili'' al Tour de France. Verbruggen, d'accordo con la decisione di non escludere altri due corridori dal Tour malgrado il loro coinvolgimento in inchieste sul doping, ha affermato che ''in Francia c'e' una sorta di gioco al massacro e che gli organizzatori della corsa rispondono ad una pressione che non e' piu' realista''. L'annuncio del Consiglio del ciclismo professionale (CCP) sui casi dei due corridori, il ceco Pavel Padrnos (US Postal) e l'italiano Stefano Zanini (Quick Step), sconfessa il Tour e riapre il caso di Stefano Casagranda e dello sloveno Martin Hvastija, esclusi dal Tour lunedi' scorso a causa delle loro implicazioni, in Italia, in procedure per doping. Verbruggen lancia dure accuse alla stampa ed in particolare al quotidiano francese ''Le Monde'' colpevole, a suo parere di ''mettere una pressione terribile sugli organizzatori''. Secondo il Presidente dell'UCI ''a partire dal 1999 si e' consolidata una tradizione, nelle due o tre settimane precedenti il Tour, che porta tutti, ministri, procuratori, giornalisti che tirano fuori testi sul doping, trasmissioni televisive, a fare dichiarazioni sul ciclismo e sul doping, facendo aumentare la temperatura e divenendo piu' cattolici del Papa''.
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