DONNE. Chirio, trasferta francese con finale amaro

| 18/04/2012 | 08:59
Forno d’Asolo-Colavita mastica amaro per l’epilogo dell’ultima trasferta sulle strade francesi nella regione del Rodano Alpi. Nel Grand Prix de Ceigners poteva essere un trionfo. Invece le ragazze di Franco Chirio si sono dovute accontentare della piazza d’onore di Uenia Fernandes e del 4° posto staccato dalla giovanissima Stella Riverditi. Dopo aver dominato una corsa disputata in condizioni meteo proibitive tipiche di un giornata invernale (pioggia, nevischio, vento freddo e temperatura prossima allo zero) su un tracciato molto impegnativo, sia dal punto di vista altimetrico che per la presenza di una discesa piuttosto pericolosa presente a poche centinaia di metri dal traguardo, Fernandes e Riverditi si sono dovute arrendere, complice un incidente meccanico nelle battute finali. Già, perché dopo 2h20’ e 72 km di battaglia (circuito di 7,2 km da ripetere 10 volte) a conquistare il successo è stata l’accoppiata del Chambéry Cc Rha composta da Eva Mottet - la promettente 17enne figlia dell’ex professionista Charly vincitore del Giro di Lombardia ‘88 e argento al mondiale di Colorado Springs (Usa) vinto nell’86 da Argentin - sulla 30enne e compagna di squadra Sophie Creux che hanno tagliato il traguardo nell’ordine. Terza a 8” l’astigiana Stella Riverditi con a ruota la carioca Uenia Fernandes. Al 6° posto per i colori del team piemontese, è finita la lituana Egle Zablockyte a 22” dalla Mottet, mentre 20° Federica Primavera.
Nella sfida Forno d’Asolo-Chambéry è stata determinante la foratura di cui è rimasta vittima la Riverditi, con successiva sbandata avvenuta nell’ultima pericolosa discesa resa viscida dalla pioggia, che ha rischiato far cadere anche la Fernandes che gli stava a ruota. Proprio in quel momento la Creux operava l’allungo vincente portandosi appresso la Mottet. Il quartetto si era formato al comando all’inizio dell’ultima tornata, dopo il forcing operato dalle gialloverdi, che nella seconda parte della gara si erano trovate in superiorità numerica, potendo contare su Riverditi, Fernandez e Zablockyte tra le otto battistrada.
“Per il pericolo corso dalle ragazze – sottolinea il team manager Franco Chirio –, tutto sommato va bene così. Avere terminato la corsa senza cadute è stato davvero un miracolo. Affrontare quella discesa per 10 volte, in quelle condizioni, con le mani congelate senza poter frenare adeguatamente, aveva indotto una certa Jeannie Longo ad abbandonare la competizione. Quindi le ragazze sono state doppiamente brave. Questa corsa si è rivelata nuovamente stregata per noi: lo scorso anno sempre una foratura tolse dai giochi la Pauliukaite”.

comunicato stampa
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