Reazioni: Tour equilibrato e difficile. Pista Giro per Ullrich
| 27/10/2005 | 00:00 Ecco le reazioni degli addetti ai lavori.
Tom Boonen: «È un Tour classico che si adatta molto al mio stile di corsa. Ci sono ben 9 tappe piatte disegnate per corridori con le mie caratteristiche. Il Prologo a cronometro, inoltre, non è lungo come l'anno scorso. In condizioni normali, credo di potere riuscire a terminare nei primi 25 della classifica e soprattutto di non perdere molti secondi. A quel punto potrei anche lottare per la maglia gialla nelle prime tappe che presentano un tracciato che mi favorisce. La maglia verde rimane un obiettivo importante: quest'anno la caduta e il ritiro non mi hanno permesso di lottare fino a Parigi. Ci riproverò l'anno prossimo sperando di avere più fortuna. Le vittorie di tappa rimangono comunque sempre la priorità. Sono inoltre contento che non ci sia una cronometro a squadre. I miei compagni di squadra dovranno come quest'anno lavorare molto per preparare gli sprint. La mancanza della cronometro sarà uno sforzo violento in meno per loro e una possibilità in più di vincere una tappa per me ed il team».
Christophe Moreau: «La parte finale sarà molto impegnativa ed esigente. Bisognerà perciò conservare delle energie e io credo che le due cronometro avranno un peso determinante sull’esiro della corsa. È un percorso nuovo che sarà importante andare a scoprire in anticipo».
Jean-Patrick Nazon: «Per noi sprinter un prologo corto è l’ideale, perché ci offre la possibilità di non perdere troppo terreno e di lottare poi per la maglia gialla. Mi piacciono le tappe di Lorena e Lussemburgo: secono me c’è lo spazio per inventarsi qualcosa».
Thomas Voeckler: «Il percorso conta poco, sono i corridori a decidere la corsa. Per ora possiamo dire che è un bel tracciato, classico, che rispetto al passato propone salite più lunghe e impegnative».
Alejandro Valverde: «Cercherò le vittorie di tappa e, se possibile, di puntare al podio restando al fianco dei favoriti, Basso, Ullrich, Kloden e altri ancora. Le crono restano il mio punto debole e quest’anno l’impegno è cresciuto. In più sarà importante conservare energie per l’ultima settimana».
Laurent Jalabert: «La mancanza della cronosquadre apre la porta a corridori come Mayo, finora sempre penalizzati da questa specialità».
Richard Virenque: «Un percorso che mi sarebbe piaciuto. Ci sono tappe molto lunghe e impegnative. Mi sembra un Tour equilibrato e favorevole agli scalatori. Il mio favorito sarà Vinokourov, davanti a Basso e Ullrich».
Bernard Hinault: «Non è un Tour più duro degli altri. Ci sono tre arrivi in salita più Morzine e due crono impegnative. Sarà una corsa aperta a diverse soluzioni».
Serge Buecherie (Credit Agricole): «Caucchioli sarà il nostro capitano e Hushovd punterà alla maglia verde echissà magari anche a quella gialla nelle prime tappe».
Vincent Lavenu (AG2R): «È un Tour equilibrato: nella prima parte ci sarà spazio per velocisti d’attacco come il nostro Nazon. E l’assenza della cronosquadre favorisce i nostri leader Moreau e Mancebo».
Rudi Pevenage (T-Mobile): «Non possiamo dire se il percorso sia favorevole o meno ad Ullrich, ma sicuramente è un tracciato che ci piace. Bisognerà prestare attenzione a tappe insidiose come quella di Valkenburg. Senza Armstrong credo che saremo noi e la Liberty a controllare la corsa. Ora studieremo il programma: abbiamo tre alternative, vale a dire Delfinato, Giro di Svizzera e Giro d’Italia».
Johan Bruyneel (Discovery Channel): «Il Tour sarà il nostro obiettivo principale e perderlo non è una cosa che mi piace pensare. Arriveremo a luglio con Popovych, Azevedo e Hincapie nelle migliori condizioni. Grazie ad Armstrong, il Tour ha assunto una nuovadimensione, ma non tutti sembrano essersene accorti. Per esempio mi ha deluso il discorso di presentazione: ho constatato che su quindici minuti, ne sono stati usati dodici per parlare di etica e lotta al doping. E il ciclismo?».
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