NAZIONALE. Bettini: abbiamo iniziato un cammino importante

| 05/03/2012 | 12:34
A margine del ritiro della nazionale che si è concluso venerdì 1 marzo, il CT della nazionale italiana di ciclismo su strada Paolo Bettini ha commentato ai microfoni del programma di Radio Manà Manà Sport "Ultimo Chilometro" il lavoro svolto a Venturina (LI): “Durante questo ritiro abbiamo ripercorso ripercorso quella che è stata l’idea dei mini raduni che abbiamo fatto anche lo scorso anno. Questo raduno è stato sicuramente innovativo perché è stato aperto alle altre categorie maschili under 23 e juniores in stretta collaborazione tra i vari settori. Molti ragazzi sono giovani e spero di aver trasmesso i messaggi giusti, però in generale ho visto grande disponibilità da parte di tutti: non è facile chiedere dopo l’allenamento di fermarsi a parlare, cenare e poi parlare ancora. Le giornate sono state poche ma intense e ho cercato di formare un gruppo. Sono molto soddisfatto del lavoro che abbiamo svolto”.
Riguardo la prova in linea di Londra 2012, Bettini ha affermato: “Il percorso della prova in linea su strada di Londra 2012 è molto impegnativo, il circuito è difficile non tanto per la difficoltà della salita ma per la sede stradale molto stretta e le tantissime curve. I quaranta chilometri tra la salita e la linea del traguardo, inoltre, favoriscono anche dei rientri. Noi diamo Cavendish favorito, visto che al mondiale dell’anno scorso non l’ho messo tra i favoriti e mi hanno criticato. Stavolta spero mi critichino perché non vince. Purtroppo una gara ciclistica ha talmente tante varianti ed è difficile fare una previsione, però Cavendish avrà un onere importante perché correrà in casa, con la maglia della Gran Bretagna, e soprattutto con la maglia di campione del mondo”.
Bettini ha infine concluso parlando dei tanti giovani che formano la nazionale: “Dai giovani mi aspetto semplicemente che crescano. In questo periodo stiamo vivendo una sorta di ricambio generazionale, in quanto i vecchietti faticano a vincere e i giovani si stanno formando sempre di più, togliendosi delle grandi soddisfazioni. Con la dovuta calma, è il momento che alcuni facciano il salto di qualità non solo nelle gare che già hanno vinto ma anche nelle grandi classiche come la Sanremo”.
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