QATAR. Caduta per Pozzato, clavicola fratturata

| 09/02/2012 | 13:19
QATAR – 5^ Tappa, Camel Race Track - Al Khor Corniche. 160 km di vento che finiscono con una caduta per Filippo Pozzato (lui stesso ha postato la foto su twitter), con frattura scomposta della clavicola destra al seguito. Una caduta “banale” a circa 40 km dall'arrivo: un atleta BMC perde il controllo della bicicletta a causa di uno dei catarifrangenti di bordo strada e finisce addoso al gruppo, travolgendo il capitano Farnese Vini Selle Italia che era in Qatar per raccogliere quel ritmo necessario a ben figurare dal Laigueglia in poi.

PRIMI SOCCORSI – Dopo la caduta Filippo Pozzato è comunque ripartito, ma dopo pochi chilometri si è dovuto fermare e salire in ambulanza, sentendo un dolore troppo forte alla clavicola. Il sentore era giusto e l'ambulanza l'ha condotto subito a Doha, dove il Dott. Sala che cura la clinica di medicina dello sport della capitale lo ha visitato. Lastre, controlli e il verdetto, dato proprio da Sala che già conoscevan Pozzato ai tempi della Mapei, essendone stato uno dei medici ufficiali, mentre ora si è trasferito in pianta stabile in Qatar, in questo centro medico d'eccellenza.

PROSSIMI PASSI – Domani in giornata Pozzato dovrebbe rientrare in Italia, dirigendosi subito a Brescia dove si sottoporrà all'operazione alla clavicola, condotta dal dottor Terragnoli che già lo aveva operato all'altra clavicola. Il dottor Terragnoli (medico anche di Pantani nella storica frattura di Tibia e Perone) potrebbe operarlo già sabato, consentendo così al vicentino una veloce ripresa, che passerà comunque per un periodo di convalescenza.

SPERANZA – lo staff giallo – fluo è dispiaciuto per l'accaduto ma non intende farsi abbattere da questo incidente di percorso. Per questo Angelo Citracca, Team Manager della squadra e Luca Scinto, primo direttore sportivo stanno pensando a come procedere per superare subito l'ostacolo e rimappare questa prima parte di stagione: “Prima di tutto il rientro in Italia – spiega Scinto – poi l'operazione e quindi la riabilitazione. Filippo l'ho sentito ed è già mentalizzato sui prossimi passi. Ripartire subito, in bici il prima possibile. Pronti a lavorare bene con fisioterapista e massaggiatore per rimettersi in forma al più presto. La nostra speranza è di averlo al via della Tirreno; mancano ventisette giorni e non sono tanti, ma neanche così pochi. Vediamo come vanno i prossimi giorni, sono i più delicati”.

UMORE – Intanto Filippo Pozzato non ha mancato di aggiornare i propri fun su Twitter, con un messaggio su tutti che chiarisce lo stato d'animo e la voglia di ripartire del talento di Sandrigo: “Ragazzi... Nn so ancora quanto ci vorrà,certo è che voglio tornare in italia per farmi operare (penso ce ne sia bisogno) e vi garantisco..che torno super in fretta!!!!! Ho molta grinta !!!!!!”



In the 5th stage of tour of Qatar fall with fracture to his right collarbone for the captain Farnese Vini Selle Italy. The recovery plan and the next steps of the talent of Sandrigo.

QATAR - Stage five, Camel Race Track - Al Khor Corniche. 160 km of wind that end with a fall to Filippo Pozzato, with a compound fracture of the right clavicle. A fall "trivial" about 40 km to the finishline: a BMC athlete loses control of his bicycle and he fallen down on the group, overwhelming the captain Farnese Vini Selle Italy who was in Qatar to take the form to do well by Laigueglia onwards.

FIRST AID - After the fall Filippo Pozzato restarted, but after a few kilometers he had to stop again and he go in ambulance directly to Doha, where Dott. Sala looks him at the sports medicine clinic in the capital. The visit told the result: displaced fracture of the clavicle

NEXT STEPS - Tomorrow Pozzato should return to Italy, going immediately to Brescia, where he will undergo the operation on his collarbone, led by Dr. Terragnoli who already had worked on his other clavicle. Dr. Terragnoli (doctor also of Pantani in historical fracture of Tibia and Fibula) can operate him on Saturday, allowing a speedy recovery to the rider, which will in any case for a period of convalescence.

HOPE - Staff - yellow fluo is sorry for what happened but will not be cut down by this accident. For this Citracca Angelo, Team Manager and Luca Scinto, the first sports director are considering how to proceed at once to overcome the obstacle and remap the first half of the season: "First of all, the return to Italy - says Scinto - then the operation, and then rehabilitation. Filippo is ready to work well, for a fast recover. Let's see how to go the next days, are the most delicate".

HUMOR - Meanwhile Filippo Pozzato has not failed to update his fun on Twitter with a message that clarifies the state of mind of him: "Guys ... Nn know yet how long but it is certain that I want to return to Italy to make the operation (I think I'll need it) .. and I guarantee I'll come back super fast!! I have a lot of determination!!".
 
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COMMENTI
povero pozzetto
9 febbraio 2012 13:30 superpiter
ne ha sempre una....

9 febbraio 2012 13:53 foxmulder
Mi auguro che non sia niente, ma se anche fosse stavolta Scinto la convalescenza gliela fa fare in bici... Auguri Poz!

foto
9 febbraio 2012 14:02 STEVEMKOK
Speriamo non sia davvero così

Certo che ‘ste foto senza caschetto…

Auguri a Filippo Pozzato (E UN CONSIGLIO AI SIGG. DD.SS.)
9 febbraio 2012 17:23 Bartoli64
Ovviamente, per prima cosa, faccio gli auguri di pronta guarigione a Filippo Pozzato (corridore che ammiro) dicendogli che fra 15 gg. potrebbe già essere di nuovo in bici e che nulla è compromesso per una stagione che è appena agli inizi……. FORZA FILIPPO!!

La seconda, invece, vuole essere un umile consiglio a tecnici manager vari:

Nel ciclismo si fa un largo uso di “camp” nel quale si praticano le più disparate discipline sportive, ma nessuno probabilmente sa che ce n’è una che ti INSEGNA A CADERE.

Questa disciplina sportiva (che poi è una “signora” disciplina) è il Judo, sport nel quale il primo rudimento che si insegna agli allievi è proprio quello del cadere.

Nel Judo - esattamente come nel ciclismo - si cade per improvviso sbilanciamento ed ogni judoka, benché cada sul tatami e non sull’asfalto, DEVE SAPER CADERE utilizzando una tecnica che poi andrà a far parte dei suoi stessi movimenti istintivi.

Gli atleti di questo sport, infatti, cadono migliaia e migliaia di volte e nel farlo debbono continuamente mettere in pratica le gestualità più adatte perché altrimenti rischiano clavicole, ulne, gomiti, caviglie, ginocchia, polsi ed un’altra ventina di ossa varie.

Cari DD.SS. ci avevate mai pensato? Un paio di lezioni ben fatte con un maestro qualificato, molto probabilmente, salverebbero i Vs. corridori da questi nefasti inconvenienti.

Siete circondati da assistenti di ogni genere e voi stessi dovreste avere una cultura sportiva che sappia andare anche al di là del mondo del ciclismo….. possibile che debba essere un blogger a suggerirvi una possibile soluzione?

Bartoli64


STEVEMKOK...
9 febbraio 2012 20:24 Cada
...ti prego, giurami che la tua era una battuta, ma anche se non fosse così, non sò come ringraziarti, perchè era un pò che non mi scappava una così grossa-grassa risata! Bartoli 64, credo che tu abbia ragione, bisognerebbe imparare a cadere, il più sarebbe trovare un maestro di judo, disponibile a prendere al volo un corridore che arriva a circa 55/60 all'ora, per fargli capire come si cade senza farsi male.

Mi chiedo
9 febbraio 2012 22:14 neve
Ma è così importante andare in questi paesi a correre in questo periodo della stagione, io sono contrario, esasperazione da gara, poi ti succede un imprevisto, ospedali , viaggi infortunati, maaaa, una bella preparazione, giusta senza fretta, tranquilla, cosa ne pensate?

Per il sig. Bartoli...
10 febbraio 2012 01:00 cargoone
Sembrerebbe una battuta, ma se non lo fosse, mi chiedo se lei sia mai stato in bicicletta...come si fa a pensare ad una cosa del genere?

In bici si ha sicuramente altro da pensare più che a studiare come cadere...

Cmq due risate me le sono fatte ugualmente leggendo la sua proposta:-)

Andrea

X bartoli64
10 febbraio 2012 07:48 paliodelrecioto
Scusa, ma io mi chi chiedo...
Ma tu ci sei mai salito su una bici?
Ma ti rendi conto della c*****a che hai detto?

bartoli64
10 febbraio 2012 09:35 overend
per favore tenetemi che dopo aver letto la barzelletta del professor bartoli64 sto cadendo. ma ci sei mai salito su una bici?

Il sarcasmo del Cada (e di altri "fenomeni").
10 febbraio 2012 11:16 Bartoli64
Egregio Cada,
mi sa che con il tuo ultimo post hai toppato due volte.....

La prima è per il commento di Stevemkok che ha postato ieri quando l’articolo conteneva un foto di Pozzato in bici (e non sul lettino dell’ospedale). Foto dove il corridore, per l’appunto, era ritratto senza caschetto.

La seconda è sul saper cadere. Tu sei così sicuro che Pozzato sia caduto a 55/60 km/h? Da quello che riporta l’articolo sembra si trovasse ancora ai -40 km. dall’arrivo, e quelle velocità mi sembrano decisamente alte in quella fase di corsa.

Quanto agli insegnamenti che il Judo può darti sul saper cadere, cosa ti devo dire? Personalmente le mie clavicole le ho messe a dura prova molte volte e non me le sono ancora rotte nemmeno una volta…..

Fortuna? Forse, ma è molto più probabile che da ragazzino (proprio quando facevo Judo) abbia appreso quei movimenti che nel ciclismo, evidentemente, mi hanno poi consentito di non finire per un mese con un braccio appeso al collo…..

D’altro canto tutti sanno (ma forse tu no) che il più delle volte la clavicola ti “parte” perché nella caduta punti il braccio rigido come un puntello e a 45° verso il terreno, esattamente come un judoka sa di NON dover fare.

Tu, però, continua a fare il tuo bel sarcasmo mentre probabilmente basterebbe poco per limitare questo tipo di fratture.

Stai bene così…..

Bartoli64

P.S. ovviamente la stessa risposta vale anche per gli altri blogger che hanno commentato il mio primo post, ai quali assicuro che in bici ci vado dal 1981 (e scusate se è poco), e non certo per farmi delle passeggiate visto che corro da una vita (l’ho fatto anche nei dilettanti).

Quanto al resto, complimenti per la Vs. brillante cultura sportiva…… io scrivo caxxate? Allora fatevi un giro in una palestra dove si insegna Judo, guardate quanti esercizi sulle cadute fanno gli allievi e parlate con un maestro...... chissà che non vi si apra un po’ il cervello?

Ri-P.S. non è solo la velocità o la durezza del terreno in cui sui cade a determinare l’entità dei danni, quanto IL MODO in cui si cade.

Altrimenti spiegatemi voi perché nelle cadute agli sprint si esce sovente solo con delle escoriazioni mentre nella fasi più rilassate di corsa, oltre alla buccia, ci si rimettono le ossa. Sarà perché il corridore sa che nelle volate ci sono molte più probabilità di cadere e, istintivamente, mette in atto delle “difese”?

Quando Cavendish, Haussler ed altri 5/6 corridori finirono a terra (a 70 Km/h) in quella famosa volata al Giro di Svizzera, perché nessuno si ruppe braccia o gambe? Solo fortuna? Sono dei Superman? Li ha protetti la Vergine del Ghisallo? Ditemelo voi……. fenomeni!

dott.bartoli64
10 febbraio 2012 12:45 overend
scusami se intervengo di nuovo: a te non hanno mai spiegato che cadere a 40 kmh ,soprattutto se non sei pronto (a cadere)è molto diverso che cadere da...fermi, facendo per esempio judo??(dove (l'hai detto te) questi atleti sono abituati e preparati a cadere migliaia di volte). Se in tutti questi anni non ti sei mai fatto male in bici sono felice per te, ma credimi, si tratta di FORTUNA. Comunque ti giuro che leggere le tue p*******e mi fa star bene. Direi che tu potresti fare concorrenza a ZELIG. bye bye!

Scusi Sig. Bartoli
10 febbraio 2012 12:47 Fra74
..la pratica del judo vale pure per un motociclista come DANI PEDROSA e VALENTINO ROSSI?!? ;)...
scusi il sarcasmo e l'ironia in parte...
Francesco Conti.

x bartoli64
10 febbraio 2012 14:00 paliodelrecioto
con l'ultimo post hai solo aggiunto un mare di c*****e a quelle che avevi già scritto!
adesso però basta, altrimenti ti ingaggiano veramente a ZELIG!

nuovamente per bartoli 64
10 febbraio 2012 17:36 Cada
non ricordo nemmeno quante volte sono caduto, quindi mi spieghi lei, come mai a volte mi sono fratturato, altre volte no?! quello che intendevo dire io con la mia ironia, è che un discorso è essere in un tatami e sapere che da un secondo all'altro l'avversario ti metterà al tappeto, un altro è andare in bici, seppur a 40 km/h e trovarsi un corridore di traverso davanti. Lì, la prima cosa che fai, è sicuramente frenare e tentare di schivarlo, perchè speri sempre di rimanere in piedi, altro che raggomitolarsi!!! secondo punto, io non ho toppato nemmeno la prima volta, visto che quando mi sono connesso, la foto quella era! terzo punto: quando lei ha corso il qatar, si ricorda di aver mai visto il contachilometri sotto i 50 km/h? perchè le 2 volte che l'ho corso io, si partiva a tutta e si arrivava a tutta! dovrebbe saper ironizzare un pò di più... Simone Cadamuro

Nuovamente per Cada.....
10 febbraio 2012 18:14 Bartoli64
Caro Cada,

anche i judoisti si fratturano perchè, nonostante il loro allenamento alle cadute, alle volte proprio non riescono a posizionare braccia e caviglie nella maniera ottimale, però Le assicuro che lo sanno fare molto bene perchè altrimenti sarebbero un tutt’uno con i reparti di ortopedia, visto che non c’è un solo allenamento o gara di questo sport dove non cadano in terra (anche in maniera violenta...... e con l’avversario sopra).

Quanto al Suo sarcarsmo mi spiace, ma non ho saputo apprezzare....... però c’è da dire che, oltre a non sapere molto di altri sport, non è neanche molto bravo con la matematica perchè, vede, se una tappa parte a 50 km/h e per tutto il tempo tiene quella velocità (come Lei ci testimonia a riguardo delle sue partecipazioni al Giro del Qatar), vuol dire che la media finale sarà perfettamente identica(!?)

A me, però, non risultano proprio tappe percorse a quella media, neanche nei “bei tempi” dell’EPO libera e bella che Lei, certamente, meglio di me ricorderà.

Per tutto il resto, cioè a riguardo di come e quando avvengono le cadute nel ciclismo, sul fatto ci si rompa meno le ossa in volata rispetto ad altre fasi di corsa e sul perchè in uno sport come il motociclismo le clavicole non partano quasi mai, credo che non abbia difficoltà a riconoscere che qualche dubbio, molto probabilmente, gliel’ho fatto venire. Ma non si preoccupi....... non lo saprà nessuno.

A paliodelrecioto - che fra tutte le capre che popolano questo blog è il più capra - neanche lo degno di una risposta (anch’io ho una dignità).

Probabilmente si tratta di un dilettante di quint’ordine che oltre alla lingua (sempre disconnessa con il suo cervello atrofizzato) non sa usare altro.

Bartoli64

nuovamente per bartoli 64...
10 febbraio 2012 20:28 Cada
...ha ragione lei!

Ri-nuovamente per Cada
10 febbraio 2012 21:25 Bartoli64
..... grazie, ma lo sapevo già!

Bartoli64

P.S. Vede, a me piacerebbe molto conversare con persone che - esattamente come Lei - hanno avuto esperienze nel ciclismo di livello ben più elevato del mio.

In certi casi però (e spero non me ne voglia) ci si trova poi ad essere tacciati di incompetenza, e questo perchè il ruolo di ex-Prof. conferirebbe la “ragione assoluta” su ogni cosa riguardi il mondo della bici...... a prescindere!

Io l’ho invitata semplicemente a guardare un pò più in là delle proprie esperienze, e resta sempre il fatto che nessuno ha saputo ancora spiegarmi perchè i motociclisti si rompono le clavicole molto meno dei ciclisti.

Hanno più tempo di pensare a come cadere? Vanno più piano dei ciclisti? Hanno protezioni in grado di eleminare un impatto della clavicola a 45° (o giù di lì)? Corrono su asfalti morbidi? Oppure sarà l’angolo di incidenza con cui toccano la strada a fare la differenza nelle fratture a quel particolare osso (e magari qualche “dritta”fornita allo scopo dai loro preparatori atletici)?

La risposta potrà darsela da solo (se almeno può considerare di avere un dubbio), altrimenti continui pure a credere che se a volte si è fratturato, ed altre no, il merito o la colpa sono stati solo del “fato”.

Vede, caro Simone, e’ un pò la vecchia diatriba fra tecnici e giornalisti. Spesso i primi tentano di zittire i secondi in quanto “tecnici”, ma poi si imbattono nel giornalista competente (ma competente davvero) che, puntualmente, gli fa fare delle figure non proprio edificanti.

Se proprio lo vuol sapere a me il suo stile di risposta (di solito) piace. Così come l’ho ammirata allorquando era uno dei ns. velocisti emergenti, per questo mi spiace che abbia smesso anzitempo, ma questo è un’altro discorso.......

Buona serata.

Faccio ammenda (sempre per Cada)
10 febbraio 2012 21:33 Bartoli64
Leggo dal diario di Daniel Oss che l'odierna tappa del Giro del Qatar è stata corsa a oltre 50 km/h di media, il che conferma (almeno in parte) quello che affermava Lei in merito alle medie che si raggiungono in quella corsa.

Come dico sempre a me stesso (e come diceva Socrate) "so di non sapere".

Io, però, ne sono conscio...... per questo cerco sempre di imparare, perchè ci sarà sempre qualcuno che ne sa più di me.

Bartoli64

L'ultima caduta di Cavendish, per esempio....
10 febbraio 2012 22:11 Bartoli64
(A tutti quei “fenomeni” che mi hanno riso dietro) Avete visto la caduta da paura di Cavendish all’ultima tappa del Quatar?

Non ancora? Allora visionate pure questo filmato (specialmente dal minuto 6 e 48 sec. in poi):

http://www.youtube.com/watch?v=pX_7mWwK4RA

Oh, avrà toccato terra a quasi 70 all’ora, però la clavicola non se l’è spezzata e aveva anche poche escoriazioni (almeno a giudicare dalle immagini).

Sarà perchè - invece di puntare il braccio per terra - è rimasto con le mani attaccate al manubrio, praticamente “rullando” sull’asfalto?

Ma no...... è stato solo cu*o! VERO FENOMENI?

Bartoli64

Bartoli 64...
10 febbraio 2012 22:39 Cada
...così già la apprezzo molto di più, perchè è uno che come me sà riconoscere gli errori! la saluto e al di là della mia battuta sul maestro del judo, devo riconoscerle il merito di essere quasi sempre molto competente in materia! simone Cadamuro

Cari overend e Fra74 (post non apparso ieri)
11 febbraio 2012 15:52 Bartoli64
Posto oggi il sottostante intervento, che avevo già scritto ieri e che non era però pervenuto a Tuttobici.web:

Caro overend,

quando affermavo che tu nel ciclismo - al massimo - potevi togliere la melma dai tubolari non mi sbagliavo affatto (e continui a darmene conferma).

Per tutti il resto, ti invito a prendere visione di quanto sotto scrivo per un altro mio critico “storico” che risponde al nick di Fra74.

Caro Fra74,

ti ringrazio per il paragone che hai fatto con il motociclismo e che, ti confesso, stavo aspettando con trepidazione.

Anni fa lessi un’intervista al Dott. Costa (l’angelo dei motociclisti, tanto per intenderci), il quale illustrava i vari tipi di fratture che avvengono in quello sport, rilevando come quella alla clavicola fosse piuttosto rara.

Proteggere quell’osso da un contraccolpo diretto a 45° con l’asfalto è cosa impossibile, mentre proteggere altre ossa come le vertebre, i malleoli, i peroni, ad esempio, è cosa molto più facile.

Quelle stesse ossa, però, si rompono molto più di frequente rispetto alle clavicole (strano eh!), ti sei mai spiegato il perché nonostante in moto si cada al triplo, se non al quadruplo, delle velocità con cui si cade in bici? Sarà perché ci cade sopra la moto? Indovinato!

Se però non te lo fossi mai chiesto, te lo spiego io: perché l’angolazione raggiunta da una moto in curva (e il tempo di caduta), non ti dà modo di aprire l’articolazione del braccio sino a fargli raggiungere quei famosi 45° con cui - con buonissime possibilità - ci si rompe la clavicola.

A questo aggiungo che i preparatori atletici dei motociclisti insegnano ai propri atleti le tecniche di caduta, non lo sapevi? Eh, ma sono un po’ tante le cose che non sai…… senza ironia eh!

Nel ciclismo, però, dove sono tutti “maestri” indiscutibili, nessuno riesce a vedere un palmo al di là del proprio naso e capire cosa si può appendere dagli altri sport per limitare questo tipo di incidenti.

E i corridori, intanto, continuano a rompersi le ossa……

Bartoli64

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