COPPI 1960-2012. Un mito che non tramonta mai

| 02/01/2012 | 15:54
Né calciatori, né politici, né poeti, né scienziati, nella storia più o meno recente d’Italia non c’è nessuna ricorrenza di morte che venga tanto ricordata quanto quella della fine crudele per malaria di Fausto Coppi. Vecchi filmati dell’Istituto Luce riproposti in loop alla televisione, fiumi d’inchiostro sui quotidiani e pagine sul web per celebrarlo. Si potrebbe dire che è facile ricordarsi del 2 gennaio 1960 perché è il giorno dopo il Capodanno di un anno a cifra tonda ma si potrebbe dire lo stesso anche di Marco Pantani che si congedò ancor più giovane e ancor più tragicamente il 14 febbraio 2004. Eppure laddove l’aura mitica del Pirata sembra scolorirsi col passare del tempo, quella dell’Airone acquisisce sempre più forza. Questo perché Coppi non è stato solamente un simbolo dello sport ma l’incarnazione stessa della ricostruzione di un Paese.
Nell’Italia neorealista dei “ladri di biciclette” l’introverso ciclista di Castellania divenne a suon di successi – cinque Giri d’Italia, due Tour de France, un Mondiale, classiche a bizzeffe, un Record dell’ora sotto le bombe – l’incarnazione stessa della ricostruzione fisica, etica e morale del Paese. Davanti a lui si toglievano il cappello governanti e intellettuali, capitani d’industria e uomini di spettacolo. Coppi era di gran lunga lo sportivo più pagato d’Europa: le sue leggendarie imprese in montagna, le magnifiche performance a cronometro e le spettacolari vittorie in pista ne dimostrarono l’eclettismo, le inattese défaillance e i numerosi incidenti lo resero umano. Protagonista dello sport più narrativo del mondo Coppi aveva lo sguardo mite dell’uomo qualunque e quando camminava sembrava uno sgraziato Charlot. In sella, invece, era perfetto, lo chiamavano Airone per la simbiosi con la bicicletta che sapeva spingere oltre ogni limite prima raggiunto.
Chi con lui mangiò la polvere degli sterrati disse che se avesse avuto la grinta di Gino Bartali (il suo rivale più costante e generoso) avrebbe spinto gli organizzatori a smettere di organizzare gare ciclistiche. Un paradosso? Non troppo visto che nel 1952 il patron Jacques Goddet fu costretto a pagare al secondo arrivato del Tour de France la stessa somma riservata al vincitore: dopo una decina di giorni, infatti, Coppi aveva già ammazzato la Grande Boucle, annichilendo ogni interesse per la corsa. Scrisse Gianpaolo Ormezzano che se Eddy Merckx era stato il più forte, Fausto Coppi era stato il più grande. Come non accodarsi a quella saggia intuizione e non comprendere il perché della lunga processione di tifosi più o meno giovani che anche oggi salirà la collina di Castellania per rendergli omaggio?

da quotidianopiemontese.it
Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
George Wood è il primo leader del Giro del Veneto dilettanti. Il britannico della Zappi Racing Team si è imposto nella prima tappa da Quinto Vicentino a Recoaro Terme dove ha preceduto Riccardo Perani (Trevigiani Energiapura Marchiol) vincitore domenica scorsa...


Le colline di Langhe e Alto Monferrato sono il nuovo terreno di caccia di Isaac Del Toro: il campioncino messicano della UAE conquista il Gran Piemonte, classica-antipasto del Lombardia, disputato oggi da Dogliani ad Acqui Terme sulla distanza di 179...


Annunciato l’elenco iscritti della 119ª edizione de Il Lombardia presented by Crédit Agricole, che prenderà il via questo sabato da Como per concludersi, dopo 241 km e 4.400 metri di dislivello, a Bergamo. Il dorsale numero 1 sarà sulle spalle...


Pinarello rinfoltisce la gamma della serie X con il lancio di quattro nuove e accattivanti colorazioni,  nuance che esaltano le forme di questa bici all’avanguardia nata per chi pratica ciclismo su lunghe percorrenze.  per leggere l'intero articolo vai su tuttobicitech.it


Alle 18.15 e in replica alle 24 (poi su Raiplay) oggi su Raisport c’è un Radiocorsa pieno di protagonisti. Che voto possiamo dare ai nostri azzurri impegnati ai mondiali in Ruanda e agli Europei in Francia? Lo chiederemo direttamente al...


Con l'assegnazione delle maglie tricolori della Madison è calato il sipario sui campionati italiani in pista che si sono svolti nel velodromo Paolo Pilone di Noto in provincia di Siracusa.Le venete Matilde Rossignoli e Silvia Bordignon hanno conquistato l'oro tra...


La mattatrice dei campionati italiani su pista di Noto è senza ombra di dubbio Matilde Cenci. Quarto titolo tricolore per la vicentina di Bassano del Grappa (18 anni a novembre) che domina il km da fermo femminile facendo registrare un...


Arriva il bis tricolore per Alessio Magagnotti. Il trentino di Avio, già vincitore del titolo nell'inseguimento individuale juniores, ha conquistato la medaglia d'oro nel Km da fermo con un tempo finale di 1'06"240. Alle spalle del portacolori della Autozai Contri...


Il Tour of Taihu Lake è partito oggi in Cina, con la prima tappa che si è svolta nei pressi della città di Nanchino. Il percorso prevedeva una salita di 2, 5 km, affrontata dai corridori cinque volte. Nonostante il...


La terza e ultima giornata dei campionati italiani su pista di Noto riserva subito emozioni con le finali dello Scratch juniores. Tra le ragazze successo della lombarda Maria Acuti (Biesse Carrera Premac) che conquista il titolo superando la friulana Piera...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024