CASO GAVAZZI. «E' la battaglia della vita che intendo vincere»

| 27/10/2011 | 00:04
«Il regolamento parla chiaro, non mi faccio illusioni. Ma posso dimostrare di esser deciso a tutto per farla finita con la cocaina: per questo spero nella clemenza dei giudici». L’augurio di Mattia Gavazzi, talentuoso sprinter di 28 anni, trova accoglienza nella richiesta della Procura del Coni: i quattro anni di stop per la positività riscontrata in un controllo alla Settimana Lombarda, sono una punizione meno severa di quel che sembra. Al netto dei diciotto mesi in cui il ciclista bresciano è rimasto fermo finora e dei diciotto che gli sono stati riconosciuti come ‘collaborazione’ per aver illustrato il piano di riabilitazione al quale si sta sottoponendo, gli resterà da scontare meno di un anno: volendo, potrebbe tornare a correre nell’ottobre del 2012.
Nella rete dell’antidoping, Gavazzi è finito nel marzo del 2010: un controllo alla Settimana Lombarda confermò che il figlio dell’ex velocista Pierino, 63 successi da professionista ai tempi di Moser e Saronni, non si era liberato della schiavitù della polvere bianca. Un grave problema personale più che un caso canonico di doping, una situazione difficile ma non sorprendente: già da dilettante, nel 2004, il giovane Mattia era stato trovato positivo per cocaina.
UNA VICENDA analoga a quella del campione belga Tom Boonen, trovato positivo alla coca per ben due volte in controlli effettuati fuori dalle gare: in entrambi i casi, però, l’ex iridato è stato  ‘perdonato’ dalle autorità del Belgio. Non così Gavazzi, verso il quale la Procura Coni avrebbe potuto usare la mano in modo ancora più pesante, trattandosi di un atleta recidivo: nella sua richiesta al Tribunale nazionale antidoping, il procuratore Torri ha invece tenuto conto del fatto che il ragazzo ora è ospite di  una comunità di recupero nel Bresciano e sta seguendo un percorso «per sconfiggere una volta per tutte la cocaina», come ha dichiarato lui stesso. Augurandosi di poter avere un’altra chance sportiva, «anche se è la battaglia della vita che intendo vincere».
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COMMENTI
forza...
27 ottobre 2011 10:03 Dondany
ricorda... c\'è sempre la possibilità di rifarsi nella vita... con l\'aiuto della gente e del Signore non si è mai esclusi, la misericordia è la vera giustizia e il Signore da sempre una nuova possibilità ai suoi figli, pentiti, per ripartire con più slancio e con un bagaglio nuovo! forza Mattia passando nella notte si apprezza di più e l\'alba e la luce...

Forza Mattia...
27 ottobre 2011 10:11 Fra74
Vai Mattia...resisti, combatti per TE...per la tua Vita...

Siamo con tè Mattia
27 ottobre 2011 10:20 lgtoscano
Bè se esistesse la coerenza, se esistesse il caso umano, non bisognerebbe parlare di Doping in questo caso, la valutazione dovrebbe essere ponderata, bisognerebbe sapere le difficoltà nelle famiglie che incontrano purtroppo questo male, oggi giorno molto diffuso quasi alla normalità. E' chiaro che è un problema di vita privata che già ti umilia e ti fa lottare, poi se questo trova anche alleati ! la persona colpita non riuscirà più a vincere, ma avremo perso tutti.
Lo sport deve servire anche in questa lotta sociale, spero che questa volta il ciclismo vinca e tutti insieme un giorno potremmo dire orgogliosi di avercela fatta.
Forza Mattia , tieni duro nello sprint più difficile.

Salvate Gavazzi
27 ottobre 2011 18:24 gioconda
E' gia troppo tempo che è stato tolto dal suo mondo, lunico mondo dove può finalmente vincere la sua volata più importante, non fate lo sbaglio di sparare sulla croce rossa, lo vogliamo di nuovo , sorridente e vittorioso, Gavazzi ti aspettiamo

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