CASO BETTINI. Il Ct avvertì Gasparotto: come da prassi
| 13/10/2011 | 09:35 Paolo Bettini è nella bufera. Ieri mattina ha ricevuto una richiesta di
proroga delle indagini preliminari. L'accusa della Procura di Padova è
di «abuso d'ufficio nell'ambito di un'inchiesta antidoping». Il c.t.
avrebbe avvertito un atleta di un imminente controllo antidoping. I
fatti risalgono al raduno della Nazionale lo scorso anno prima del
Mondiale di Melbourne. La richiesta di proroga arriva il giorno dopo il
patteggiamento di Bettini per evasione fiscale. Una tempistica curiosa.
Alle
Robinie Ma che cosa successe veramente? La sera del 20 settembre 2010
la Nazionale si raduna alle Robinie di Solbiate Olona (Varese).
Bettini, come da prassi, chiama al telefono tutti i suoi ragazzi per
ricordargli le prime cose che dovranno affrontare. Tra queste, anche i
controlli preventivi per la tutela della salute. Controlli che non sono
segreti, visto che sono stabiliti dal regolamento della Federciclo.
Tutti i componenti di qualsiasi squadra azzurra, in albergo, vengono
testati al primo giorno di raduno. E sono test che nulla hanno a che
vedere con quelli a sorpresa che, per esempio, fanno Wada (agenzia
mondiale antidoping) e Coni (che in quella occasione li eseguì la sera
del 20). Tanto per essere chiari, ad agosto gli azzurri della
preolimpica di Londra, che avevano il raduno fissato in aeroporto, sono
stati portati in pullmino all'ospedale San Raffaele di Milano.
Da
Lione Ora facciamo un passo indietro. Il 19 luglio dello scorso anno, a
Lione, nella sede della Interpol, si trovano l'agente federale Usa Jeff
Novitzky, l'uomo che ha in mano le più importanti inchieste doping a
stelle e strisce, da Armstrong in giù; uomini della Guardia di Finanza
di Padova e dei Nas di Brescia e Firenze; rappresentanti della Guardia
Civil spagnola e dell'agenzia antidoping francese. Viene creato un pool
internazionale per la lotta al doping. Al centro dell'inchiesta il
dottor Michele Ferrari. Attorno a lui oltre un centinaio di persone e
un fatturato di 15 milioni di euro. Tra i corridori sospettati di
frequentare Ferrari c'è Enrico Gasparotto. Il friulano dell'Astana è
nell'inchiesta e le sue utenze telefoniche sono intercettate. E tra i
convocati di Bettini per Melbourne c'era proprio Gasparotto (fece poi
la riserva), il quale ricevette la telefonata del c.t.. Per la
Federciclismo «il commissario tecnico è chiamato ad avvertire non un
singolo atleta ma tutti gli azzurri partecipanti al Mondiale, secondo
prassi consolidata, al fine di evitare che gli atleti manchino a un
appuntamento richiesto dalla Fci e dalla Commissione Tutela della
Salute». E Bettini cosa dice? Nulla o quasi. E' distrutto,
sfiduciato. «Non mi va di affrontare la situazione, tanto la mia
immagine è fottuta. E sono accusato di una cosa che non esiste». «La
credibilità di Bettini subisce un danno enorme — ribadisce il
presidente Di Rocco — ma Paolo si è comportato in modo impeccabile.
Resta c.t.? Certo, ci mancherebbe».
da «La Gazzetta dello Sport» del 13 ottobre 2011 a firma Claudio Ghisalberti
cosi la raccontano ......e' tutto un magna magna w l'italia in tutti i sensi
Delle due una!!!!!
13 ottobre 2011 10:58valentissimo
Due sono le cose: o il giudice deve essere rimosso perchè ha chiesto una proroga di indagini per una cosa così assurda, oppure quello che loro hanno ascoltato nell'intercettazione, era un po diverso. Non si dovranno mica spettare due anni per una simile cosa?????
STRANEZZE
13 ottobre 2011 12:30jaguar
Questo fatto ha distrutto Bettini,lo dichiara lui, quell'altro della maxi evasione fiscale e tutto il resto invece no?stranezze e sensazioni!!!!Per me dovrebbero sparire sia Bettini, modesto CT. ed il suo degno compare Di Rocco che protegge chi gli fa più comodo e per una poltrona sta distruggendo il ciclismo italiano:
CASO BETTINI
13 ottobre 2011 12:38extremo1
Penso che a qualcuno non piace il nostro CT,prima con l'evasione fiscale e poi con questo ultimo avvenimento, lo vogliono far fuori.Visto che una persona per bene, alla fine penso che la verità verrà a galla.
Auguri e che la cosa vada a buon fine,sia per la sua immagine di uomo che di campione.
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