Petacchi: curva o no, se saremo lì davanti...

| 23/09/2005 | 00:00
In casa azzurra c’è l’attesa tipica delle grandi occasioni e cresce l’emozione in vista del campionato mondiale di domenica. Nella conferenza stampa tenuta oggi a Madrid, il primo a scendere in campo è stato il commissario tecnico Franco Ballerini che ha spiegato la scelta di escludere Bramati dalal formazione titolare: «Nella logica della squadra, ho preferito schierare Paolini perché garantisce una maggiore presenza nelle fasi finali della corsa. Ieri sera ho parlato a lungo con Bramati, ci siamo confrontati e alla fine lui, da grande professionista qual è, ha capito la mia decisione. La tattica di corsa? Ne parleremo domani sera, ma sarà importante soprattutto correre con grande elasticità mentale ed essere presenti in tutte le fasi della gara. Soprattutto la prima parte sarà difficile da gestire, per cui sarà importante correre tutti davanti con gli occhi bene aperti». Da parte sua Davide Bramati ha confermato le parole del cittì: «Franco mi ha esposto le sue idee e altrettanto ho fatto io. Lo capisco, ha dovuto fare delle scelte e alla fine credo che abbia trovato la soluzione migliore». Il capitano azzurro, Alessandro Petacchi, ha parlato del cambiamento di percorso: «A preoccuparmi non è la curva, nuova o vecchia che sia, ma il percorso in sè. Se dopo 271 chilometri arriverò davanti con qualche compagno a disposizione, saranno gli altri a doversi preoccupare, non io. No, la curva non l’ho ancora vista, ci andrò domani insieme ai miei compagni. Se sono più o meno tranquillo senza Bramati? Sicuramente meno tranquillo... ma perché avrei preferito correre in dodici. E non mi sembra certo equa la nuova assegnazione di posti voluta dall’UCI, ma tant’è, queste sono le regole. Paolini? Quando è pronto, è pronto davvero. E ora lo è». Concentratissimo anche Paolo Bettini: «Come sempre noi italiani saremo i più attesi, significa che Ballerini - e Martini prima di lui - è bravo a fare la squadra. Da parte mia, dovrò essere bravoa sfruttare tutte le occasioni senza togliere niente a nessuno». Infine gli azzurri hanno sollevato la grana premi (di quelli mondiali si parlerà domani) con il presidente della Federazione Di Rocco reclamando i 130.000 euro pattuiti per i Giochi di Atene 2004. «Stiamo tirando fuoi tutte le carte - ha risposto quest’ultimo - e pensate che questa uscita non fugurava nemeno nel bilancio che abbiamo ereditato. Comunque mi impegni a sanare la situazione in tempi brevi».
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