INTERVISTA. Baliani, l'inossidabile

| 29/09/2011 | 09:50
«Sto vivendo una seconda giovinezza, sono davvero Fortunato». Chi scherza sul suo nome è Fortunato Baliani, corridore umbro di Cannaiola di Trevi (Pg), portacolori della D’Angelo & Antenucci Nippo Cor­poration, che a 37 anni ha vinto il Brixia Tour impreziosendo una grande stagione e mostrandosi davvero un “inossidabile”. Agile scalatore dallo spunto veloce anche in volata, professionista dal 1998, in tredici anni di carriera è andato in controtendenza alle leggi naturali vivendo una continua crescita di forma e risultati. Dopo il successo al Tour di Kumano, con la sua vittoria in solitaria e la classifica finale, ha fatto suo il Brixia Tour, segno tangibile che “nella botte vecchia c’è il vino buono”.
Cosa rappresenta per te il Brixia?
«Ho capito subito che l’avrei vinto. È la ciliegina della mia carriera, la ricompensa per il tanto lavoro che ho fatto negli anni, sempre all’arrembaggio in ogni corsa ma con poche vittorie se messe in relazione con il mio lungo curriculum nel professionismo».
Il segreto per vincere ancora a 37 anni?
«Sono partito con una buona condizione data dalla preparazione che avevo fatto al mare, in vacanza con la famiglia a Senigallia, dove vado tutti gli anni e dalla quale ogni volta esco con una vittoria o ci vado molto vicino: tre an­ni fa vinsi il Reggio Calabria, l’anno scorso arrivai secondo alla Vuelta a  Madrid e quest’anno è arrivata la vittoria al Brixia. Mi porta fortuna allenarmi a Senigallia con Scarponi, Stortoni e gli altri corridori marchigiani...».
Per vincere, dunque, occorre andare in va­canza?
«Sì… Lì mi rilasso. Quei 15 giorni in va­canza mi fanno godere della mia fa­miglia senza le pressioni della quotidianità, unitamente al fatto che là riesco ad allenarmi molto bene: strade belle, la compagnia giusta, respiro l’aria di mare facendo comunque la vita del corridore, andando a letto presto ma sen­za aver a che fare per i tanti piccoli impegni della giornata come fare la spesa».
Vittoria annunciata?
«In allenamento avevo sensazioni mol­to buone. Sono arrivato al Brixia con l’intenzione di centrare una tappa e magari salire su un gradino del podio, invece... concludendo la prima tappa (vinta allo sprint da Frapporti proprio su Baliani, ndr) con due minuti di vantaggio sul gruppo, facendo affidamento su condizione ed esperienza era più difficile perderlo che vincerlo».
I giovani ci sono ma gli “anziani” continuano a vincere.
«Infatti. Il giovane tante volte non ha la voglia e la costanza di fare sacrifici du­rante tutto l’anno. Gente come me, in­vece, è appagata dalla propria vita in fa­miglia e non sente il bisogno di uscire sempre con gli amici:veniamo così ripagati con i risultati anche in età avanzata. È anche grazie a questo comportamento dei giovani che noi continuiamo a metterci in luce».
Un consiglio?
«Essere costanti e saper sfruttare me­glio la loro età, perché alla mia ormai non si guadagna come invece possono fare le giovani leve raggiungendo anche grandi obiettivi. Sono chiamati “sacrifici” proprio perché si devono fare nell’età tra i 20 e i 30 anni quando c’è maggior voglia di divertirsi».
L’esperienza è il tuo punto di forza?
«La D’Angelo & Antenucci Nippo Cor­­poration ha improntato la squadra su di me proprio per la mia esperienza. Ha creduto in me per crescere e per poter raggiungere degli obiettivi. Così facendo ne sta uscendo una stagione alla grande non solo per merito mio ma grazie al lavoro di tutta la squadra, alla quale ho dispensato consigli e insegnamenti».
Prezioso regalo di tutti gli “anziani”?
«No. Io, per carattere, do sempre tanti consigli e spiegazioni. Sarei stato contentissimo se da giovane avessi avuto anch’io un vecchio come me al mio fianco. Purtroppo, anche ora in gruppo siamo ancora troppo in pochi a dare consigli ai giovani perché ognuno pen­sa un po’ troppo agli interessi personali…».
La tua arma segreta?
«Mi ha cambiato la vita uno studio che ho fatto sull’alimentazione: colazione secondo le proprie abitudini perché gli zuccheri servono durante tutto l’arco della giornata, carboidrati a pranzo con la classica dieta mediterranea, a merenda meglio un panino al prosciutto che rende di più e ingrassa meno di jogurt, mela o altro e per cena un secondo ab­bondante, un contorno e zero dolci per­ché non permettono di eliminare i chili superflui. I dolci, però, si possono reinserire appena raggiunto il peso for­ma. Questa è la dieta che ho realizzato io studiando le preparazioni, gli integratori e i regimi dietetici. La seguo dal 2005 e ho visto un forte miglioramento delle mie prestazioni. Ho cresciuto così Pozzovivo, che tutt’ora seguo, ed alcuni compagni i quali riconoscono che, grazie ai miei consigli, hanno avuto successi. Sono contento che uno di lo­ro sia Luca Ascani perché gli ho dato mille consigli, gli ho corretto l’ali­men­tazione, lo stile di vita e nel giro di po­co tempo ha raggiunto ottimi risultati agonistici».
Kumano e Brixia quest’anno ma con Ca­maiore nel cuore…
«Purtroppo con l’arrivo del Protour tutte le gare hanno subìto una crisi ma quando passai professionista essere a Camaiore era un’emozione forte per il bagno di folla che si faceva durante tut­ta la corsa. Sembrava di essere ad una tappa del Giro d’Italia. Quando nel 2007 riuscii a vincerlo, realizzai il mio sogno. Quest’anno ho centrato il Tour di Kumano e il Brixia, due corse molto differenti tra loro ma molto affascinanti: Kumano è stato bello per l’impresa solitaria mentre il Brixia, contro sei squadre ProTour e un sacco di team Professional, è una perla, giunta ormai verso il termine di carriera».
Conclusione?
«Sì, ho una data indicativa… l’anno prossimo potrebbe essere l’ultimo ma potrei rimanere anche nel 2013 se mi si proponesse un altro anno per portare avanti questa squadra come uomo utile per la mia esperienza. Si dovrebbero in­castrare una serie di fattori, tra i qua­li anche quello economico, che mi diano l’opportunità di proseguire».
E quando smetterai che farai?
«Stiamo allargando il bar di mia sorella Roberta e potrei entrare in società per darle una mano. Non voglio restare nel ciclismo perché voglio avere più tempo per mia moglie Silvia e per la mia famiglia: ho una bimba, Marta, di 10 mesi e almeno questa la vorrei vedere crescere visto che di Elena, 7 anni, ho perso tut­ta l’infanzia. Quando saranno più grandi forse potrei rientrare nel GRANDE ciclismo ma per ora penso che mi limiterò soltanto a seguire, come già faccio, saltuariamente i ragazzini della Us Bo­vara, il team che mi ha iniziato al ciclismo dopo anni di pugilato e calcio sen­za successo».
Uomo di fatica anche negli hobby?
«Sì... lavorare e faticare. Durante l’in­verno mi piace molto lavorare il legno insieme a mio padre Giuseppe e co­struire mobiletti e tavolini. Sempre co­me hobby mi sono costruito da solo un appartamento e ultimamente ho finito il mio porticato di casa. Vedere realizzate queste cose, oltre a darmi una piacevole soddisfazione e permettermi di risparmiare un po’ visto che i nostri stipendi non sono come quelli dei calciatori, mi aiuta a tenermi in forma».

di Laura Guerra, da tuttoBICI di settembre
Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Vola in finale per l’oro il quartetto dell’inseguimento a squadre femminile: Martina Fidanza, Federica Venturelli, Vittoria Guazzini e Chiara Consonni (che ha preso il posto di Martina Alzini) hanno battuto - raggiungendola - l'Australia di Alexandra Grace Manly, Maeve Plouffe,...


Gianni Bugno e Claudio Chiappucci oggi alle 19 ospiti a Radiocorsa su Raisport. A commentare il percorso del Tour de France 2026, appena presentato. E poi tutte le immagini di tutte le gare del momento, dal Tour of Holland a...


Il barrage al bivio con Les 2 Alpes gli appassionati di ciclismo lo conoscono bene, perché posto ai piedi della salita che vide concludersi l’epica impresa di Pantani nel Tour de France 1998. Un momento, però: sempre con vista sullo...


Non è stato affatto un finale di stagione dei più semplici quello vissuto dai membri della Israel-Premier Tech. Finita nell’occhio del ciclone e su tutte le pagine dei media del settore (e non solo) per quanto accaduto alla Vuelta e...


Q36.5 amplia la sua proposta footwear con due nuove scarpe da ciclismo pensate per offrire prestazioni elevate su ogni terreno: le Gregarius Road Shoes, ideali per le lunghe uscite su strada, e le Gregarius Adventure Shoes, progettate per affrontare percorsi misti e avventure...


L'intero percorso del Tour de France 2026 è stato svelato al Palais des Congrès a Parigi e immediatamente si immaginano le salite dove i grandi uomini della classifica generale si daranno battaglia e con i traguardi veloci dove assisteremo alla...


Continua la campagna acquisti della Unibet Rose Rockets, che dopo aver ufficializzato gli arrivi di Dylan Groenewegen e Jannis Peter, ha annunciato un altro nome di spessore: Wout Poels. Lo hanno fatto alla loro maniera, con un simpatico video in...


Ciclismo noioso perché vincono sempre gli stessi? Pogacar fenomeno perché non ha rivali? Con la consueta franchezza e precisione, Moreno Moser respinge tali osservazioni e le contro-argomenta al microfono del nostro direttore Pier Augusto Stagi alla vigilia della "Pedalata con...


Oggi al Palais des Congrès di Parigi, come da tradizione sarà svelato il percorso del Tour de France 2026. Tante indiscrezioni sono già uscite e molto si sa sulle tappe che saranno la sede di battaglia per la conquista alla...


L’ultima puntata della stagione di Velò, la rubrica di TVSEI dedicata al ciclismo, ripercorrerà il 2025 su due ruote con il bilancio complessivo di quanto è accaduto a livello internazionale e nazionale e analizzando quello che potrebbe riservare il 2026....


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024