TEATRO. Pamela Villoresi racconta "il mio Coppi"

| 28/09/2011 | 12:06
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Il 7 ottobre va in scena in Prima nazionale (con repliche l’8, il 9 e il fine settimana successivo 14, 15, 16) a Palazzo Santa Chiara in Roma, “il mio Coppi”, pièce teatrale interpretata da Pamela Villoresi, tratta da un racconto di Albe Ros, con adattamento teatrale di Daniela Morelli e regia di Maurizio Panici.

MARIA. Pamela Villoresi interpreta il ruolo di Maria, sorella maggiore di Coppi. Il momento è drammatico: Coppi è in agonia e Maria cerca di trattenerlo con la forza del suo amore e della sua pedalata. Con la memoria di una vita vissuta in fuga, una vita che ora sta per fuggire davvero. “La prima volta che ho sentito la presenza di mio fratello è stata guardando mio padre che fissava un grande airone volare sull’acqua andando incontro al sole che nasceva. Poi l’ho visto crescere e partire sulla sua bicicletta. Poi sono arrivate le mani di Cavanna, il Giro d’Italia, le gambe di Bartali, il Tour de France, la voce dei cronisti, le grida dei tifosi lungo i cigli delle strade, gli avvertimenti di mio fratello Livio: c’è stata sempre una folla infinita di clamori intorno a lui. L’ho visto tornare sporco, sconfitto e poi sempre più vittorioso, sempre più amato. Tutti pedaliamo sempre più in alto e dall’alto guardiamo come ci scorre il sangue, come abbiamo pedalato, quanta strada ci resta da fare. Mio fratello si chiamava Fausto Coppi, il sole che ha sempre illuminato la mia vita.”

PROTAGONISTA. L’opera teatrale rientra tra le manifestazioni che sono state accreditate dal marchio del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, in quanto Fausto Coppi, unico sportivo, è stato inserito tra i 18 grandi personaggi della nostra storia nazionale, che a partire dal 1861, più degli altri, hanno contribuito all’unità del Paese.
Racconta Pamela Villoresi: “Quest’avventura, o meglio questo esperimento, io l’ho accettato subito, con entusiasmo. Forse perché ho voglia di raccontare la storia di una persona che si è creata dal nulla, che ha saputo capire il proprio talento e proteggerlo, che si è affermata a costo di infiniti sforzi e ha superato tante sofferenze, che ha vinto le sue battaglie grazie alla forza di volontà. Forse perché mi piace l’idea di fare spettacolo anche fuori dai teatri convenzionali, in luoghi di aggregazione e campi di gioco, dove si incontrano gli sportivi veri, quelli che sanno ancora cosa significa il merito. Forse perché ho voglia di parlare di un’Italia che vorremmo ripristinare. Forse perché che ho nostalgia di essere orgogliosa del Paese dove vivo, del mio popolo, e mi piace ripartire da qui, da Coppi, come simbolo di chi, con caparbietà, ha fatto della sua vita una leggenda. Poi adoro andare in bicicletta e l’autore ha promesso di allenarmi”.

L’AUTORE. Alberto Rosa è un imprenditore emiliano con la passione per la scrittura e per il ciclismo e con lo pseudonimo di Albe Ros ha firmato “il mio Coppi”. Come nasce il suo amore per la bicicletta? «A soli 4 anni mi avvicinai al mito del Campionissimo ascoltando i racconti di mio padre, grande appassionato di Coppi e di ciclismo. Questo mito, e quello del ciclismo mi accompagnano da sempre: in questi anni ho scritto e pubblicato diverse cose firmando con il mio nome originale, ma mai mi ero cimentato in un progetto teatrale. Mi emoziona molto essermi avvicinato a questo mondo parlando di un mito come Coppi e devo ringraziare Daniela Morelli che ha curato la trasposizione teatrale dell’opera portando in scena una donna sola che lotta con la forza del suo amore e della sua disperazione».
Per la vostra “prima volta” potete contare su un’attrice di grande prestigio come Pamela Villoresi.
«È così, e ne sono lusingato. Pamela Villoresi per prima ha sposato con entusiasmo questo spettacolo che ha immediatamente trovato il contributo anche di un regista attento come Maurizio Panici. Senza di loro, grandi professionisti ma soprattutto personalità di grande spessore umano, “il mio Coppi” non avrebbe mai raggiunto questo altissimo livello qualitativo. Non potrò mai ringraziarli abbastanza.
Lo spettacolo è prodotto da energiEmergenti: ce ne parla?
«Si tratta di una nuova realtà che mi vede coinvolto in prima persona e che si è già occupata di organizzazione di eventi fieristici, commerciali, pubblicitari, culturali. Con “il mio Coppi” per la prima volta si avventura nell’ambito dello spettacolo cercando di interpretarlo in una maniera innovativa. Cito a questo proposito la rassegna “Il teatro in fabbrica” che prevede la messa in scena di spettacoli teatrali all’interno degli spazi industriali».

INFO. Per info www.ilmiocoppi.it e segreteria@ilmiocoppi.it
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