
Il mondo del ciclismo piemontese è in lutto per la scomparsa di Francesco Roberto, ex campione di ciclismo e poi gemmologo di fama internazionale, spentosi al "Cardinal Massaia" di Asti all’età di 82 anni a causa di un mesotelioma che, dopo lunga battaglia, ha avuto ragione della sua forte fibra. Nato nel 1929 a Santo Stefano, frazione di Montemagno (Asti), Roberto aveva cominciato a correre in bici subito dopo la guerra. I suoi successi a ripetizione non sfuggirono al "Diavolo Rosso" Giovanni Gerbi, che nel ‘48 lo volle nel suo team. L’anno successivo Roberto passò alla S.C. Azzini di Milano e vinse la maglia tricolore nel mezzofondo dilettanti. Ma nella metropoli meneghina, oltre ad un ingaggio come corridore, Francesco trovò anche un posto di lavoro in una azienda che si occupava del commercio di pietre preziose. Lo stop con il ciclismo pedalato risale al 1954, quando Roberto rimase vittima di una drammatica caduta al Velodromo Vigorelli mentre viaggiava a quasi 80 all’ora disputando una gara dietro-motori. Da lì è iniziata la sua ascesa professionale nel campo della gemmologia, settore nel quale è ben presto diventato uno degli esperti più autorevoli e apprezzati. Campione nello sport e nella vita, Francesco Roberto aveva sempre mantenuto uno stretto legame con la sua terra d’origine. Se la Croce Verde di Montemagno ha potuto recentemente trasferirsi in una sede più ampia ed attrezzata lo si deve in gran parte al suo generoso contributo. Ma anche la Casa di Riposo, la chiesa di Santo Stefano e tutte le attività sportive di Montemagno (calcio, tamburello e ciclismo) hanno beneficiato spesso della munificenza di un mecenate d’altri tempi, che aveva fatto della generosità e della solidarietà il suo vangelo. Grazie soprattutto al suo sostegno, l’anno scorso era stato rilanciato dopo alcuni anni di mancata effettuazione il Memorial Luigi Bocca, una delle gare-clou del calendario ciclistico giovanile piemontese. I funerali avranno luogo domani (giovedi) alle 9,45 a Santo Stefano di Montemagno, partendo dalla sua abitazione di via Case Sparse 8.
Da “La Stampa” di mercoledì 14 settembre, edizione di Asti, a firma Franco Bocca
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