PADANIA. Al Giro la campagna "buon compenso del diabete"
| 05/09/2011 | 19:17 La prima edizione del Giro di Padania si apre nel segno della festa certo, ma anche e soprattutto della solidarietà. Si diffonde infatti un messaggio di controllo e compenso del diabete. Nella presentazione delle squadre di Cherasco due giovani e promettenti testimonial d'eccezione hanno consegnato 25 maglie ai capitani di tutte squadre al via della "corsa verde". Per lanciare un unico messaggio comune: "Un diabete ben compensato, non è un fattore limitante per lo sport a qualsiasi livello". La campagna buon compenso del diabete E' una campagna istituzionale di prevenzione, promossa dalla International Diabetes Federation (IDF), Diabete Italia, con: AMD, SID, SIEDP, le associazioni di volontariato, Fand, Siedp e Aid, con il patrocinio del Ministero della Salute. E' resa possibile grazie al contributo incondizionato di Sanofi in Italia. il BCD Da quest'anno con il progetto Diabete Sport ha una partnership con il Team Type 1 e la fondazione Milan. La campagna è contestualizzata qui al Giro di Padania da due atleti affetti da diabete, del Development team del Team Type 1: Paolo Cravanzola ed Andrea Pirovano, promesse del ciclismo italiano ed internazionale. La campagna buon compenso del diabete vuole dimostrare che il diabete è una patologia che se tenuta sotto controllo medico ti da la possibilità di praticare attività sportiva a livello agonistico. Andrea e Paolo ne sono la testimonianza. La prima testimonianza è di Paolo Cravanzola, ex giocatore di basket, innamoratosi della bicicletta durante la riabilitazione dopo un intervento al crociato. Per lui un'esperieza di 2 settimane di stage negli Stati Uniti, li dove il ciclismo è festa, in arene gremite di folle, dove si corre in spettacolari e frenetiche gare da 90 minuti. Dall'altra parte dell'oceano la sensibilizzazione è già cominciata: "Quando sono negli Stati Uniti vado in dei campi scuola dedicati all'apprendere al meglio la terapia contro il diabete. Sono dei campi dove si impara a comprendere, conoscere e saper convivere con la propria malattia". Qui in Italia c'è ancora molto da fare, a partire proprio dalla prima edizione del Giro di Padania: "Essere qui è un primo passo per cercare di amplificare il nostro messaggio. Perchè per ora bene o male è rimasto confinato tra gli addetti ai lavori: malati, i loro familiari, medici. ecc. L'obiettivo è quello di sensibilizzare l'opinione pubblica, dicendo che con il buon controllo e con attente analisi, un atleta con diabete può competere con un atleta sano". In fondo, patologia a parte, per il resto hanno tutto in comune, per esempio il futuro: "Il mio sogno è passare professionista". Andrea Pirovano ha scoperto la bici come semplice mezzo di trasporto, prima di amarla chilometro dopo chilometro, in seguito alla scoperta del diabete: "La glicata è un valore che viene misurato con gli esami del sangue. Indica il tuo stato di glicemia. Una persona normale ha 5, io avevo 9,5. Grazie al controllo e al continuo sport sono sceso a 7 e anche per questo motivo ho chiuso la stagione in crescendo dopo un inzio di ambientamento. Nel 2012 punterò a far calare ancora questo valore arrivando inontorno al 6- 6.5. E' nel Team Type 1 da Aprile, e ci rimarrà fino a fine stagione e oltre: "Ho rinnovato con il team per un altro anno e sono già proiettato al 2012, che sarà sicuramente migliore". Nel mezzo un'esperienza oltre oceano negli Stati Uniti, assieme ad altri ragazzi con diabete: "Abbiamo vissuto tutti assieme in una casa, a Roswell. Vivevamo con allenatore, meccanico. Eravamo sette ragazzi di cui sei diabetici. Sempre fianco a fianco, e alle gare tutti i week end". Qui al Giro di Padania, la missione è una sola: "E' una vetrina molto importante perchè sarà un giro con molti campioni. E' importante diffondere questo messaggio perchè c'è poca conoscenza di questa patologia e su come Ë possibile controllarla. Questo Ë il messaggio del team che ha aderito alla campagna buon compenso del diabete". Nel 2012 c'Ë da pedalare ancora molto, per continuare la propria strada: "L'anno prossimo sarà ancora nel team giovanile, e poi spero di contiunare il mio sogno che è quello di diventare un corridore professionista". Il sogno comune è quindi, quello di diventare campioni di controllo portando con questa testimonianza il messaggio di speranza portato a questo Giro di Padania.
Caro Paolino,
hai la stoffa del campione e durante i nostri incontri lo hai già dimostrato in più occasioni.
La squadra di www.ciclismoediabete.it ti segue e ti sostiene. Continua a raccontarti, a condividere la tua esperienza e a crescere veramente, come fa ciascun vero ciclomellito. Un abbraccio sincero. Andrea Guerra
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